Nessuno RossoBlù

Il torneo parrocchiale chiamato A1

Forse l'ho già scritto in passato e rischio di ripetermi ma credo sia un fatto oramai chiaro a tutti: il campionato di serie A1 femminile è di un livello così basso che una squadra come le Moje potrebbe tranquillamente giocarci senza fare figuracce. E lo dico con grande rispetto nei confronti delle giocatrici dell'Edilceccacci, alcune delle quali in A1 ci hanno giocato davvero. 

Come mai questa mia uscita? Ho passato le ultime due serate a guardare la tv e guarda caso su Rai Sport c'erano proprio le semifinali scudetto, giunte al loro secondo ed ultimo atto. Ieri sera ho fatto zapping tra Atletico Madrid-Chelsea di Champions League e Novara-Piacenza. Due delusioni. La prima è stato un monotono 0-0 dominato dal catenaccio di Mourinho, la seconda invece, è stata una "sveltina", uno 0-3 che non ha lasciato scampo alle povere novaresi. La domanda a questo punto è scontata: che razza di campionato è il nostro se in semifinale scudetto arriva una squadra che si lascia asfaltare 25-12, 25-13, 25-15? Direi molto mediocre. 

Lunedì sera invece, avevo buttato un occhio sul PalaYamamay e gara due tra Busto e Conegliano. Hanno vinto le farfalle al tie break al termine di una partita non spettacolare, con molto agonismo e tanti errori. Mentre guardavo la tv rigorosamente a volume spento per non sentire le ca**ate di Lucchetta, mi chiedevo: ma possibile che in A1 non ci siano giocatrici migliori di Valentina Tirozzi? Quale è il problema se una come "Cisky" Marcon è la trascinatrice di Busto? Tutte domande che hanno ovviamente un'unica risposta e cioé il livello basso del massimo torneo femminile. 

Dieci anni fa gente come la mancina campana avrebbe fatto la panchina in una big o al massimo avrebbe giocato in una squadra di medio livello, non certo in una delle migliori quattro formazioni della categoria. A Jesi, nella nostra ultima stagione tra le grandi, era il cambio di Liuba Sokolova e Negrini. Per quanto riguarda la Marcon, è una giocatrice di grande temperamento, una combattente che non molla mai e con la grinta spesso riesce a sopperire alla carenze tecniche e fisiche che ha (è alta 180 cm). Mi ricorda Chiara Negrini. Proprio sula schiacciatrice nativa di Chiaravalle quando arrivò a Jesi in tanti dissero che una così in A1 non poteva starci per via della sua altezza. Poi i fatti hanno dimostrato il contrario. Ora se una come la Marcon è decisiva in semifinale scudetto qualcosa vorrà dire! O no? 

Mi viene in mente la grande Monte Schiavo perdente della stagione 2002/03 quella con Lo Bianco, Togut, Leggeri, Ritschelova, Petkova, Costagrande, Phipps e Marinelli. Quello squadrone lì non arrivò neppure in finale. Oggi con molto meno si arriva davanti a tutti. Che rimpianto!!! La crisi economica e la gestione comica della Lega hanno impoverito il campionato che era il più bello del mondo, fino a ridurlo ad un torneo parrocchiale. E chi pensa che non sia vero, vada a guardarsi cosa hanno combinato i nostri club in Europa. Chi c'era alle final four di Champions League? E sulle altre competizioni continentali lasciamo perdere...by Nessuno.