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La retrocessione in serie C

Si sa, solo chi cade può rialzarsi. E per la Pieralisi quel 5 aprile del 2014 segnò una delle più dolorose cadute della sua storia recente: la retrocessione in serie C dopo tre anni in B2. Assieme alla Decisione, che sancì la fine dell'avventura in serie A, quell'epilogo della stagione 2013/14 resta una delle pagine più tristi del club di via Ancona. Che non fosse una annata fortunata lo si era capito dopo poche giornate, quando il capitano e colonna portante della squadra, Marina Tiribelli (nella foto), si era dovuta fermare per problemi di salute.

"Gli accertamenti a cui mi sono sottoposta in questo mese mostrano che sto bene. Il mio corpo, tuttavia, con lo stress fisico da attività agonistica non reagisce in maniera ottimale in questo momento. Devo perciò fermarmi in questa stagione" aveva spiegato a metà novembre quando aveva annunciato il suo addio temporaneo, poi diventato definitivo, al volley giocato. E la squadra aveva accusato il colpo. Era un gruppo molto giovane, della vecchia guardia erano rimaste solo Marina, Lorena Diaz ed Isabela Kus. La società in estate aveva rivoluzionato la rosa, salutando la generazione delle Quarchioni, delle Pomili (Valentina) e delle Chiavatti per lanciare le ragazze provenienti dall'under 16 rossoblù. A disposizione di coach Luciano c'erano una giovanissima Alessia Castellucci, oggi a Trevi in B1, la regista pugliese Monna e la centrale salentina Martucci. 

Nelle prime cinque giornate la Pieralisi raccolse la miseria di tre punti, frutto di tre ko al tie break. La prima vittoria arrivò alla sesta il 23 novembre, un sofferto 3-2 alla "Carbonari" con le abruzzesi dell'Altino. La società era rappresentata da coach Luciano; erano infatti, gli anni del totale disinteresse della famiglia Pieralisi per il suo giocattolo. Il tecnico dorico per sopperire al forfait del capitano, ingaggiò la veterana Erika Alessandrini, ferma da due anni per la maternità, ed a gennaio la regista ex Bergamo, Hawa Bara. I nuovi innesti tuttavia non cambiarono il copione della stagione, le sconfitte arrivavano ogni settimana nonostante il gruppo lottasse in ogni partita e l'ultimo posto della classifica era diventato familiare alle prilline. Il piccolo momento di gloria quella Pieralisi lo raggiunse il 22 febbraio, quando fermò alla "Carbonari" la capolista Pescara (3-1), fino a quel momento capace di perdere appena una partita; Diaz & co al contrario ne avevano vinta una sola.

Mancava solo la matematica per sancire un finale già scritto, che arrivò proprio il 5 aprile con un derby alla "Carbonari" contro Moie, formazione infarcita di ex: dall'altra parte della rete c'erano Moira Cerioni, Gemma Vescovi, Marina De Dominicis, Nicoletta Luciani. Nella rosa anche il futuro capitano rossoblù, Margherita Marcelloni. Finì 3 a 0 per le ospiti, impegnate nella corsa per raggiungere i play-off promozione. Con quella sconfitta, con quattro partite ancora da giocare i punti dalla zona salvezza erano diventati 17, troppi anche per sperare in una clamorosa rimonta. Alla fine del campionato - concluso con cinque vittorie e 21 sconfitte, un totale di 18 punti - quella squadra fu smantellata, rimasero solo Hawa Bara e Benedetta Cecconi. Così la Pieralisi retrocesse in serie C, dove sarebbe rimasta per due lunghe stagioni, fino ad una serata a Monte San Giusto. Ma per rialzarsi bisognava cadere. FORZA JESI! by Nessuno.