ISOLA DEL TEMPO

UN LUOGO MAGICO

C'č un luogo magico a casa mia e non č una stanza. E' uno spazio esiguo tra la finestra e il tavolo, nella mia camera. E' una vecchia poltrona. Deve essere finita lė un po' per sbaglio, molti anni fa. Quasi sfondata e di un orribile tessuto bouclč, rivestita da una coperta ricamata a mano da mia madre, quando aspettava la mia nascita. E' ovvio che per me questo angolo abbia un straordinario valore affettivo, per quanto logoro e sgangherato. Seduta lė, con le gambe a cavalcioni sul bracciolo, ho vissuto mille emozioni: esplosioni di gioia, confidenze dolorose, risate radiose e delusioni pungenti...Lė mi sono svegliata pių di una mattina, con il sole che mi sfiorava le palpebre, il libro di storia dell'arte sulle ginocchia e l'ansia dell'esame imminente. Lė ho passato ore e ore al telefono: parole d'amore sussurrate piano, urla di rabbia e discussioni, parole confortanti, magiche, affettuose, amare...Sempre lė seduta ho versato fiumi di lacrime. Sotto il cuscino ho ritrovato frasi tenere che un vecchio amore mi lasciava sulla bicicletta e che io conservavo. E poi lunghe lettere d'amore che scrivevo e che non sono mai arrivate a destinazione. Di tanto in tanto, d'istinto, mi ritrovo lė seduta e mi lascio travolgere da infinite domande. E il tempo sembra quasi fermarsi e non correre pių. Lė ho ascoltato la musica migliore per le mie orecchie. Non ho ancora trovato quello che sto cercando.