Creato da Amal.Nabila.Nur il 01/08/2014

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I checkpoints israeliani

I media mondiali si sono spesso occupati degli attacchi tra le fazioni israeliana e palestinese (ricordo in particolare i servizi sui primi scontri a fuoco durante il Natale del 2008, all'inizio dell'Operazione Piombo Fuso), ma hanno sempre ignorato la guerra che si svolge quotidianamente nella vita del popolo arabo: molti infatti lavorano in Israele o hanno bisogno di spostarsi da un villaggio ad una città per poter frequentare l'università, fare visite mediche, incontrare i parenti o acquistare viveri. 

E' una guerra silenziosa quella che si vive nei checkpoints (letteralmente "posti di controllo"), i posti di blocco presieduti dall'esercito o dalla polizia di frontiera, nei quali troppo spesso vengono vessati, sottoposti a volte ad umiliazioni, fermati con le più banali scuse. Le ragazze a volte subiscono commenti o avances un'pò insistenti da parte dei soldati di guardia. 

Secondo i termini dell'Accordo sul Movimento e l'Accesso del 2005, lo Stato di Israele, in quanto forza occupante, dovrebbe garantire un fluido passaggio di merci e persone al fine di minimizzare gli impedimenti alla vita dei palestinesi. Così non è.

 

checkpoint

 

I checkpoints sono stati istituiti dopo la schiacciante vittoria dell'esercito ebraico sulle forze arabe nella Guerra dei Sei Giorni del 1967. Da allora sono aumentati costantemente. Basti pensare che nel biennio 2005-2007 si è passato da circa 450 a 546 posti di blocco fissi, mentre non si contano quelli definiti "volanti", ossia barriere erette momentaneamente in base agli ordini degli ufficiali israeliani. La funzione iniziale era proteggere il territorio israeliano da eventuali infiltrazioni terroristiche, ma successivamente si sono sparsi in tutti gli accessi alla West Bank, altrimenti nota come Cisgiordania, e alla Striscia di Gaza rendendo difficoltoso, se non pressochè impossibile per i palestinesi svolgere le normali attività quotidiane. 

Ormai i posti di blocco sono divenuti una realtà concreta nella vita di una arabo dei territori occupati, perciò molti venditori espongono le mercanzie proprio nei pressi dei checkpoints, concludendo spesso affari molto vantaggiosi. 

I checkpoints sono normalmente dediti al controllo del traffico o a quello dei pendolari; mentre gli automobilisti, soprattutto quelli i cui veicoli non hanno una targa israeliana, sono costretti a presentare documenti e permessi vari per poter oltrepassare la barriera, per i pendolari sono allestite delle coperture che in parte li proteggono dalla pioggia e dal sole durante le lunghe attese. 

checkpoint

Normalmente essi scendono dall'autobus prima del checkpoint (preferiscono infatti attraversarlo a piedi), aspettano in fila, poi appena si accende una lucina verde hanno il permesso di passare attraverso una porta girevole che li collega ad un metal detector; una volta superata questa fase, devono rispondere ad alcune domande e presentare i loro documenti, come la carta d'identità o il passaporto per gli stranieri. Qualora questi siano considerati idonei si lascia il checkpoint e si prende un altro autobus; se invece non vengono giudicati sufficienti, un soldato scorta il malcapitato fuori dal posto di blocco, rimandandolo indietro. 

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