Creato da lllll_June_lllll il 08/08/2008
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« Il rialzo dell’iva per i...Un Pd che precipita fa "... »

La Magistratura: un Ordine o un Potere?







E’ in atto un vero e proprio scontro a suon di avvisi di garanzia tra la Procura di Salerno e quella di Catanzaro.
La guerra tra le due procure ruota intorno alla figura del pm Luigi de Magistris,  e ad alcune scottanti inchieste – “Poseidon” e “Why Not”- di cui lo stesso si occupava fino a quando, nel settembre 2007, l’allora Guardasigilli, Clemente Mastella, ne chiese al CSM il trasferimento cautelare, avvenuto nel gennaio 2008.
L’inchiesta “Poseidon” riguarda presunti illeciti nella gestione dei finanziamenti comunitari (200 milioni di euro)  per la depurazione in Calabria e vede coinvolti politici di destra e di sinistra. L’assegnazione di tale inchiesta a De Magistris fu revocata ed affidata al procuratore aggiunto e al sostituto procuratore, il quale ad aprile ha chiesto l’archiviazione per alcune delle personalità più influenti coinvolte.
L'inchiesta "Why Not" è relativa ad una presunta loggia "coperta", una sorta di comitato d'affari composto di politici, imprenditori, uomini della PA, che avrebbe distratto ingentissime somme denaro pubblico, provenienti da Bruxelles che erano destinate alla Calabria.
Tale inchiesta, che ha visto indagati anche l'ex Guardasigilli, Clemente Mastella, e l'ex Presidente del Consiglio, Romano Prodi,  nell’ottobre 2007 è stata avocata a De Magistris da parte del procuratore generale di Catanzaro.
Dopo il trasferimento da Catanzaro a Napoli, De Magistris ha presentato una denuncia alla procura di Salerno su presunti illeciti nella procedura di avocazione delle Why not e di revoca della Poseidon, ed in seguito a tale denuncia la procura di Salerno ha deciso, alcune settimane fa, di sequestrare gli atti di quelle inchieste presso la procura catanzarese.
Secondo la procura salernitana “la sottrazione dei procedimenti Poseidone e Why Not all'allora pm De Magistris e la loro successiva gestione è servita a fermare il predetto magistrato, danneggiare lui, consulenti tecnici e persone informate sui fatti, ostacolare le inchieste smembrarle, disintegrarle e favorire taluni indagati".
La Procura di Salerno ha ritenuto illegale sia la revoca a de Magistris della "Poseidon" che l’avocazione allo stesso della "Why Not" ed iscritto dei colleghi catanzaresi nel registro degli indagati.
La Procura di Catanzaro ha ieri contro-sequestrato tutta la documentazione che le era stata sequestrata dalla procura salernitana ed ha iscritto sette colleghi campani sul registro degli indagati, per abuso d'ufficio e interruzione di pubblico servizio.
Lo scontro tra le procure catanzarese e salernitana è veramente sconcertante, ma non inatteso, a causa di alcuni sintomatici episodi che l’hanno preceduto e che sono stati una mina allo stato di diritto.
Un primo grande colpo al lavoro di De Magistris lo diede un anno fa un arrogante Ministro della Giustizia (Mastella) che, sapendo di essere indagato da quel pm, ne pretese ed ottenne la testa su un piatto d'argento.
Ed il tutto accadde nel silenzio di un Governo, l’ex Governo Prodi, che si faceva paladino della giustizia  ma i cui membri non aprirono bocca in difesa del magistrato, per poi berciare e stracciarsi le vesti per le dichiarazioni che Berlusconi faceva sulla magistratura politicizzata.
De Magistris è stato lasciato al suo destino.
E' accaduto anche al Gip Clementina Forleo, un’altra proscritta dalla Magistratura, che oggi dichiara: "Il singolo magistrato che non si vuole allineare, non si vuole schierare, vuole essere libero, finisce per pagare i suoi errori. E li paga cari".
De Magistris ha pagato caro il suo voler essere libero. E’ stato censurato, trasferito, gli è stato inibito l'esercizio della funzione requirente, gli sono state tolte dalle mani le inchieste che conduceva un attimo prima che le terminasse e chiedesse il rinvio a giudizio di esponenti di spicco della politica; e, guarda caso, i giudici cui queste inchieste sono state successivamente affidate hanno provveduto tempestivamente (e poi dicono che la giustizia è lenta?) ad archiviare le posizioni degli indagati più eccellenti.
Ed ora la procura salernitana accoglie le istanze della sua lotta silenziosa indagando 7 esponenti della Procura catanzarese di complotto ai danni di De Magistris e di avergli tolto le inchieste per favorire indagati eccellenti (Prodi e Mastella).
E la Procura di Catanzaro replica a suon di altrettanti avvisi di garanzia nei confronti dei colleghi salernitani.
La procura salernitana sequestra atti presso quella catanzarese e questa di rimando dispone il contro sequestro degli stessi documenti, mentre i cittadini restano spettatori disarmati di un conflitto tra magistrati che si acuisce a colpi di sequestri e di avvisi di garanzia; uno scontro in cui si inserisce il Capo dello Stato che reclama il diritto di essere informato su atti e fatti, mentre il moralizzatore nazionale, Di Pietro, che per opportunità politica non difese De Magistris quando lo rimossero, oggi dice di lasciarlo lavorare in pace.
Le velenose faide all'interno della Magistratura, che lo scontro odierno tra procure ha palesato inequivocabilmente, sono lo scotto che la Giustizia paga quando la politica entra nella Magistratura e finisce per deleggittimarla nella sua autentica funzione.
Lo si doveva prevedere!
E dunque quei politici che hanno sempre pilatescamente tollerato (per un qualche tornaconto, fosse anche solo di immagine) questo modo di rendere giustizia -che sceglie personaggi da perseguire ed altri nei confronti dei quali chiudere gli occhi- ora non si indignino di guardare l’altra faccia, quella perversa, della medaglia che hanno spesso contribuito a tenere lucida.
Si mettano a un tavolo, bipartisan, e mettano mano ad una buona riforma della Giustizia, che sia ampiamente condivisa.
E l’Anm, che oggi piange lacrime di coccodrillo per timore che la giustizia perda di credibilità a seguito della faida tra procure, faccia ammenda di non aver tutelato adeguatamente magistrati impegnati in inchieste importanti e complicate, e di aver perso di vista, a causa delle sue troppe correnti, la difesa dell'indipendenza esterna ed interna della magistratura, rendensosi complice di una Magistratura che ha preferito diventare Potere piuttosto che restare un Ordine autonomo ed indipendente da ogni altro potere.
Per la credibilità della funzione giudiziaria sarebbe opportuno che la Magistratura lasciasse da parte le faide intestine che la deleggittimano e facesse i conti con se stessa.

June

 
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>> Veltroni e le chiacchiere su Il Libero Pensiero
Ricevuto in data 05/12/08 @ 11:37
Come nei giorni precedenti alla data del 25 ottobre scorso, quella fissata per la manifestazione ... (continua)
 
>> Dichiarazioni destabilizzanti di un magistrato su Il Libero Pensiero
Ricevuto in data 05/12/08 @ 13:36
Ci sarebbe da non crederci. Un PM di Milano rivolge apprezzamenti pesanti contro il Premier in ca... (continua)
 
Commenti al Post:
a_tiv
a_tiv il 05/12/08 alle 11:46 via WEB
Ciao june...ti ho inviato il trackback del mio post sui magistrati destabilizzanti. Se puoi fai lo stesso sul mio blog. Tornerò più tardi per per commentare il post. Mi limito ora solo a sostenere che la magistratura sembra una scheggia impazzita. La responsabilità di questa condizione è della sinistra che l'ha usata in assenza del consenso popolare sui modelli di società proposti e sui programmi presentati, per cercare scorciatoie per la conquista del potere . Penso che per restituire alla società "la giustizia" serva una riforma radicale. Ciao! A presto. Vito
(Rispondi)
a_tiv
a_tiv il 05/12/08 alle 14:25 via WEB
Scusami june...ti avevo inviato il track sbagliato. La fretta!!!! Ho rimediato. Ciò che succede in Italia nella magistratura è degno dell'Argentina di Videla, questa visione sfugge, però, a Di Pietro, intento a trovarne di altre impossibili. Il PM-politicante (non politico:sarebbe eccessivo) si è assunto l'onore, ben ricompensato dalle benevolenze ricevute, di farsi portavoce di quella casta, così autoreferente e permalosa, quanto intollerabilmente pericolosa e vendicativa, che si pone in conflitto con il parlamento, il governo e gli altri organi dello Stato. Si è già detto che i concorsi, i cui svolgimenti sono stati illustrati nelle cronache degli ultimi giorni, non possano affidare un potere così delicato nelle mani di spocchiosi bambocci. La funzione richiederebbe organi di indirizzo concordati con un Consiglio Superiore completamente riformato, composto ad esempio da rappresenanti nominati dai gradi superiori della magistratura, dal Presidente della Repubblica e da rappresenanti eletti direttamente dal popolo. La legge deve essere esercitata in nome del popolo e non in nome dei vincitori di concorso o di maggioranze politiche. Sarebbe necssario abbattere i privilegi corporativi, le gestioni ideologiche del codice e la facoltà di scelta dei reati da perseguire. L'obbligatorietà dell'azione penale deve rivenire da una scelta di priorità e di reati compatibili con il sentimento comune e la pericolosità sociale. Non mi sono sembrate tali, ad esempio, alcune indagini su fatti di attricette in carriera, segnalate per un provino, benchè dal leader dell'opposizione di allora ad un dirigente della Rai. Se la segnalazione per un posto di lavoro fosse un reato, non ci sarebbe un parlamentare, un dirigente, un manager in circolazione. Anche la discriminazione dei segnalanti o del diverso interesse delle procure mi sembra motivo di ingiustizia. Non è possibile che a Roma ad esempio sia possibile segnalare ed a Napoli no, mentre sappiamo che nel caso preso ad esempio a Napoli c'erano altre ragioni per un proficuo lavoro inquirente, anzichè interessarsi di attricette e di intercettazioni di conversazioni private, prive di rilevanza penale registrate e diffuse .... addirittura per voce (mai ccaduto, mi sembra, in precedenza). E ci meravigliamo della lotta tra le procure di Catanzaro e Salerno? Ed io ieri di un magistrato che, nell'indifferenza del CSM, accusa i due ultimi Presidenti de Consiglio dei Ministri,Prodi e Berlusconi, di aver "ostacolato la giustizia" ed impedito alla magistratura "l'accertamento della verità"? Un abbraccio. Vito
(Rispondi)
a_tiv
a_tiv il 06/12/08 alle 13:43 via WEB
Ciao june....tonino "il greve" gongola....temporali si annunciano sul PD giù dal Vesuvio e dagli appennini toscani, e fosche nuvole si addensano anche su Genova, Perugia e Roma. Riuscirà l'eroe dal travaglio bucolico a raggiungere l'apice del paese del grillo? Riuscirà a riempire la sua bisaccia, sul montenero, di quel santoro che lo conduca a glorificare con un basso o un nervo di lino la sua sete di gloria? O sarà trascinato anche lui dalla coprofagia della sua fame di malposta gloria? Ciao! Vito
(Rispondi)
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 09/12/08 alle 07:57 via WEB
ciao caro Vito, faccio mio il tuo commento, anche perchè se dovessi spendere parole su Di Pietro, magistrato prima e politico poi, non ne troverei adeguate come quelle che hai usato tu. Su questo personaggio più volte i nostri giudizi sono stati convergenti, seppure i, molto più ingenua, nel primo periodo di mani pulite, lo ritenni un magistrato che poteva"fare" anzichè "disfare" per sete di gloria. La sola cosa positiva (ammesso che si possa definrla tale)che sta facendo Di Pietro è quella di demolire un Pd di cui è alleato. Pur di prendere i voti della sinistra radicale o altri voti di delusi da destra e sinistra venderebbe l'anima al diavolo. Ma dubito che al divolo interessi un personaggio diffatto. Mi auguro veramente, vome ho detto anche nel commento precedente, che si apra una commissione di inchiesta su tangentopoli, perchè su quella il nostro forcaiolo molisano costruì la propria personale fortuna, per aprirsi le porte delle politica da protagonista. un caro saluto
(Rispondi)
MagoGandalf2006
MagoGandalf2006 il 07/12/08 alle 15:15 via WEB
Ciao lllll_June_lllll,
La Magistratura: un Ordine o un Potere?
Secondo me è una casta, infinitamente peggiore di quella politica.
17 anni orsono fu protagonista di una rivoluzione colorata ante-litteram con cui venne spazzato via il legittimo governo di allora con motivazioni risibili e fini politici che furono subito chiari: spianare la strada di palazzo Chigi alla gioiosa macchina da guerra occhettiana.
Pareva fatta dopo aver seppellito di avvisi di garanzia i socialisti e mezza DC dopo averne cooptato l'altra metà ed invece...
Ebbe inizio, subito dopo, la caccia a Berlusconi che venne accusato di tutti gli articoli del codice: dall'associazione mafiosa al disturbo delle quiete pubblica.
Per farlo si giunse a livelli surreali in cui sconosciuti sostituti procuratori di provincia si inventavano inchieste dai nomi esotici (Cheque-to-Cheque, Phoney-Money...) chiamando a testimoniare il presidente degli Stati Uniti piuttosto che il Papa e divenendo, in questo modo, una figura a metà fra il Napoleone da manicomio che ritroviamo nelle barzelette ed i commissari del popolo di sovietica memoria.
Così, mentre Berlusconi depenalizzava de jure i reati che lo vedevano coinvolto varando leggi ad personam -secondo la versione della sinistra- la magistratura italiana depenalizzava de facto tutto il resto semplicemente smettendo di occuparsi di furti, omicidi (tranne quelli che garantivano un ampio ritorno mediatico), truffe, traffico di droga...
Lì si vide con chiarezza l'azzardo compiuto dalla sinistra perchè, come nella migliore tradizione degli apprendisti stregoni, il mostro evocato si sarebbe, presto o tardi, rivoltato contro chi l'aveva creato.
Siamo arrivati all'ultimo atto ed ora non resta che stabilire come mai l'ex-braccio armato del PCI-PDS-DS-Ulivo-Unione-PD-? abbia cambiato parte in commedia.
Hanno deciso di mettersi in proprio divenendo i burattinai del centrosinistra italiano vista la loro possibiltà di diporne dei vertici come fossero Citaristi qualsiasi o, più semplicemente, la rana-PD sta pagando il fio alla vera natura della magistratura italiana?
Un caro saluto
(Rispondi)
 
lllll_June_lllll
lllll_June_lllll il 09/12/08 alle 07:48 via WEB
Buongiorno Gandalf.
La mia domanda era assolutamente retorica.
Concordo con te sul considerare la Magistratura una casta.
La legge sulla responsabilità civile dei magistrati ha sanzionato forse due o tre giudici dei tanti che hanno reso male giustizia o che proprio non l’hanno resa affatto lasciando decorrere il tempo, con la conseguenza di veder rilasciare criminali per un semplice mancato deposito di una sentenza. Un cosa vergognosa.
Ci è stato ampiamento dimostrato che non sempre chi sbaglia paga e per quanto riguarda la Magistratura essa non ha mai pagato, nemmeno quando si è inventata persecuzioni per dare addosso a politici sgraditi ai partiti di cui essa costituiva spesso il braccio armato, come lo definisci tu.
La Magistratura è una casta con poteri immensi. Fa politica ma a differenza dei politici, che rispondono dei propri errori agli elettori, che possono penalizzarli nel segreto dell’urna, questo alla magistratura non capita.
Tu analizzi un periodo sciagurato della nostra storia, e quel periodo ci dimostrò ampiamente quanto la magistratura è in gradi di distruggere la politica, anche con apparizioni medianiche, come quelle dell’allora Di Pietro. Il Di Pietro ha fatto le proprie ossa politiche usando la sua precedente carriera e sulla pelle anche di molti innocenti che furono da lui perseguitati, e che, una volta risultati innocenti, non ricevettero mai le scuse di questo forcaiolo opportunista, che oggi si autoincensa in una autobiografia, quale solo un duce o un Vileda saprebbe fare. Su quel periodo sciagurato della storia italia sì che andrebbe aperta una bella commissione di inchiesta.
Su Di Pietro aleggiavano ombre inquietanti, che la casta ha tuttavia protetto invece che chiarito. La storia prima o poi presenta il conto. Ecco, a quel periodo e a quel partito che, allora allo sfascio, e grazie a tangentopoli rifiorì, anche grazie ai magistrati, il conto non è stato ancora presentato, anche se i nodi vengono piano piano al pettine. Spero si aprano i cassetti tutti delle tangentopoli rosse che certa magistratura ha contribuito ad insabbiare. Visto lo stato cui dopo tangentopoli è arrivata la magistratura non c’è da stupirsi del Lodo Alfano. Anzi, sarei quasi per un ripristino della immunità piena, visto lo strapotere della magistratura.
Un caro saluto a te. June
(Rispondi)
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