- Una giravolta e guardati attorno: numeri, parole, rumore, colori sbiaditi.
Un clap-clap di mani se dici qualcosa di convenzionale e rassicurante,
sì perché tutti sono alla ricerca di non-so-che certezza,
di una variabile indipendente, un -ipsilon-e punto.
- Un'altra giravolta e guardati i piedi: che belle scarpe nuove!
Le porterai a passeggio, orgoglioso e allegro come un bimbo-con-un-palloncino-blu.
Le porterai a passeggio assieme ai tuoi pensieri, glieli legherai ai lacci, bianchi e puliti.
Ché poi lo sai: si sporcheranno, te le pesteranno, la strada è asfalto nero e schifo.
- Terza giravolta e il cielo ti rapisce, come spirale che sale e sale, e "da bravo,
arrampicati sulle curve regolari e concentriche di cerchi aperti e perpetui".
Girotondo di facce conosciute e opportunismo, di occhi nascosti dalle mani,
di risate satiriche e canzonette oscene ripetute in coro:
girotondo di cambi d'opinione e di ideali svenduti urlando occasione,
di persone sovrapposte e personalità appiccicate su corpi con la colla, come vestiti.
Immobilità degli arti e panico nella scelta: fiducia o sfiducia, a a chi, e in che quantità?
- Quarta giravolta e mi passa la voglia di giocare a Indovina chi?, e voglio chiarezza,
pretendo giuste spiegazioni, possibile che nessuno riesca ad essere sé, un sé solo?
Persone e non dodecagoni-e-oltre, si può?
Può, per favore, non girarmi la testa quando vi vedo e vi parlo e vi ascolto?
*Baciamoci l'avvenire, fine.
[*Lolli]
Buonanotte!
Posti tipo palchetti nei teatri, quelli privati: il "proprietario" lo usa quando vuole, ma rimane suo, anche se per mesi non lo frequenta, non torna a lasciare le sue impronte.