Penso che poi, in fondo, una delusione in più non cambia le carte.
Se è vero quel che dice un certo paradosso, almeno.
Immaginate di porre granelli di sabbia l'uno sull'altro.
Un granello non è un mucchio,
due granelli nemmeno,
neppure tre granelli lo sono.
Continuate ad aggiungerne: non sarà mai un mucchio.
Eppure i mucchi esistono, no?
Quand'è che quei granelli assieme diventano un mucchio-di-granelli?
Applichiamolo alle mie delusioni: sono e rimangono un non-mucchio.
Eppure non sono poche, sia chiaro.
Anzi, una in più, o forse due, o tre.
E i miei sforzi di eliminare la lontananza,
(o anche solo uno dei fattori per cui, realmente o ipoteticamente, siamo distanti),
sono come la pretesa di scalare una montagna scalzi e bendati.
Perché così è: non ho i mezzi, non -vedo- a sufficienza.
Ma come si fa, se non ad annullare, almeno a scavalcare queste mancanze?
Come si fa ad andare oltre, a scendere-a-fondo,
a guardare dentro te e non lasciarsi sfuggire nulla, nemmeno una briciola?
A non dare per scontato nessun granello di sabbia, nessuna parola, non una smorfia?
Sarei disposta a far diventare solchi le linee delle mani,
a faticare e a sfiancarmi, a rimanere senza alcuna protezione,
anche a perdere qualcosa, per guardarti e capire, e sapere che è così, che è reale.