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Rho, 07 settembre 2009

Post n°719 pubblicato il 07 Settembre 2009 da killerbee73
Foto di killerbee73

Stasera finisco l'argomento che ho iniziato ieri.

I manga, come abbiamo visto, si rivolgono a tutta la società giapponese. Sono tuttavia pochi i manga sprovvisti di un target di pubblico specifico. Alcuni sono stati ideati per i bambini che cominciano a imparare a leggere, altri si rivolgono a ragazzi e ragazze più grandi, altri a un pubblico di soli adulti.

Un'altra distinzione si può operare considerando i temi trattati. Ecco allora i "manga comici", specializzati in barzellette o situazioni comiche, e i "manga sperimentali" che si basano su espressioni innovative. Alcuni, poi, non hanno come soggetto la narrativa ma informazioni di vario genere, di uso pratico, storico o di documentaristico.
I quattro generi fondamentali:

  • SHONEN (in giapponese "ragazzo"). Sono i manga pensati per un pubblico maschile adolescenziale. In generale trattano di sport, specie calcio o baseball, oppure rientrano nel filone della fantascienza, con un eroe-robot oppure con un eroe-pilota che combatte per salvare la Terra dall'invasione aliena di turno. Raramente presentano temi intimistici o romantici, mai erotici.
  • SHOJO (ragazza). Sono i manga destinati a un pubblico femminile. Affrontano temi romantici e hanno di solito un personaggio principale femminile. Si dividono nel cosiddetto filone delle maghette ("majocco"), in quello degli sport femminili (pallavolo e tennis su tutto) e in quelli generalisti.
  • SHONEN AI (amore tra ragazzi). In principio appartenevano al genere degli shojo manga, ma poi hanno avuto un tale successo da costituire una produzione a parte. Sono infatti destinati ugualmente a un pubblico di ragazze eterosessuali e di ragazzi gay. L'amore è qui vissuto sia in chiave romantica che erotica con qualche sprazzo di sadomasochismo.
  • HENTAI (erotico). Per "immagini hentai" si intendono tutte le rappresentazioni ispirate alle più famose eroine dei fumetti nipponici in versione deshabillée. Questo è un mondo che praticamente non ha confini, poichè al di là della produzione narrativa comprende anche singoli disegni. Fattore comune è l'atmosfera erotica che si respira anche in un semplice ritratto. Comprende i filoni "Ecchi" (zozzo), "Oppai" (grosso petto), "Lolita", che si usa anche in italiano, e diversi altri.

Ma chi scrive i manga? Facile il mangaka!
La parola mangaka indica una persona autrice di manga, ovvero dei tipici fumetti giapponesi.

Nella lingua giapponese la parola mangaka è formata da tre kanji, (man-), (-ga) e (-ka).

I primi due ideogrammi rappresentano la parola manga utilizzata anche in Italia ed in molti altri stati, mentre l'ultimo ideogramma è un suffisso onorifico che indica l'essere esperto (in questo caso riferito ai manga).

  • Il lavoro

Solitamente il mangaka è un'unica persona che crea la storia ed i disegni di un'opera, assieme sempre a degli assistenti, che si occupano delle chine, degli sfondi e della colorazione delle parti nere delle tavole. Esistono tuttavia dei mangaka che lavorano in gruppo, nei quali uno si occupa dei disegni (il mangaka) ed uno della storia (il gensaku-sha).

  • Assistenti

Diversamente da quanto si possa pensare, il lavoro degli assistenti è essenziale per un mangaka: essi infatti aiutano il loro sensei nella colorazione e nel completamento delle tavole, riducendo di molto il tempo di lavorazione.

Da autore ad autore però, il compito affidato agli assistenti è diverso: ci sono infatti degli autori che creano solo una bozza delle tavole, lasciando tutto il lavoro successivo ai propri assistenti, oppure altri autori che lasciano agli assistenti solo i lavori di rifinitura di una tavola.

Gli assistenti possono anche avere compiti diversi, come testimonia il mangaka Go Nagai, il quale aveva degli assistenti con il solo compito di disegnare veicoli ed altri mezzi militari.

Inoltre, il lavoro di assistente può dare le basi e l'esperienza necessaria per tentare, una volta finito il periodo di apprendistato, la strada di mangaka in proprio: molti mangaka famosi sono passati per questa strada, tra cui spiccano nomi come Eiichiro Oda, Hiroyuki Takei ed Hiro Mashima, rispettivamente autori di One Piece, Shaman King e Rave (e successivamente anche di Fairy Tail), i quali hanno lavorato precedentemente come assistenti del mangaka Nobuhiro Watsuki (autore di Rurouni Kenshin).

  • Il lavoro per le riviste

Un mangaka è spesso legato ad un'azienda giapponese di manga, la quale produce delle riviste in cui vengono pubblicati i propri lavori.

Generalmente durante le scuole medie od anche superiori, i giovani aspiranti mangaka producono dei capitoli speciali denominati One-Shot o capitoli pilota, nei quali viene rappresentata in una cinquantina circa di pagine la loro idea e la loro storia. Questi lavori vengono successivamente inviati a determinate case di produzione, in base al tema scelto, in modo da poter partecipare a dei concorsi indetti per trovare e pubblicare nuove storie create da nuovi autori emergenti.

Le storie vincitrici hanno la possibilità di apparire sulle riviste giapponesi, ed a seconda del gradimento riscontrato, queste storie possono cominciare la serializzazione nel giro di pochi mesi.

  • Pubblicazione e successo

Una volta iniziata la pubblicazione della storia, inizia il compito più duro di un mangaka: egli infatti deve riuscire a rappresentare la sua storia riuscendo ad appassionare il maggior numero di persone possibili. Nel caso infatti che la storia non piacesse al pubblico, esiste il rischio concreto di vedersi eliminati dalle uscite della rivista. Anche famosissime serie, come per esempio Yuu Yuu Hakusho, sono state interrotte a causa del poco riscontro di pubblico avuto col passare degli anni.

Può anche accadere che sia lo stesso autore a stufarsi della propria creazione, e che si vada ugualmente incontro alla fine della serie, nonostante il grande successo che essa ha tra il pubblico. Esempio di ciò è la serie Yu Yu Hakusho (creata da Yoshihiro Togashi), conosciuta ed ampiamente apprezzata sia in Giappone che nel resto del mondo, ma che purtroppo, per motivi personali dell'autore, ha vissuto un finale meno che mediocre, con l'accostamento di tutte le storie dei protagonisti in un unico e risolutivo finale di serie B.

Alcune volte le serie possono venire interrotte a causa dei temi che col tempo si vengono a proporre all'interno della storia, o per altri problemi vari. L'esempio più famoso per il primo caso è il manga X, creato dalle CLAMP, interrotto dalla Kadokawa Shoten a causa delle scene rappresentate, non adatte al pubblico a cui mira la rivista nel quale l'opera era serializzata, l'Asuka, una rivista shojo, per giovani ragazze delle scuole medie.

Tra i più grandi mangaka ricordiamo alcuni nomi che ai molti possono dire poco, ma che invece, per i personaggi che hanno creato, hanno assunto un ruolo di primordine nell'immaginario collettivo:

  • Osamu Tezuka (1928 - 1989), noto come “Manga no Kamisama”, il "dio dei manga". A lui si devono "Kimba, il leone bianco", "Astro Boy" e "La Principessa Zaffiro";
  • Katushiro Otomo (1954 - ),  l'autore di Akira;
  • Akemi Takada (1952 - ), molto famosa, anche in Italia, per "L'incantevole Creamy" (Maho no tenshi Creamy Mami), "E' quasi magia Johnny" (Kimaore Orange Road), "Lamù la ragazza dello spazio" (Urusey Yatsura) e "Cara dolce Kyoko" (Maison Ikkoku);
  • Go Nagai (1945 - ), di lui cito solo alcuni dei suoi capolavori: "Mao Dante", "Devilman", "Cutie Honey", "Mazinga Z", "Grande Mazinga", "Goldrake", "Jeeg robot d'acciaio" ... in poche parole uno dei miei miti;
  • Hayao Myiazaki (1941 - ), il più grande in assolto secondo me. I suoi personaggi più famosi sono "Conan" e "Lupin III", ma di lui non si possono dimenticare i grandissimi film che la sua mente è riuscito a partorire. Ne cito solo tre: "Principessa Mononoke", "La città incantata" e il mio preferito "Il castello errante di Howl". Un genio!;
  • Rumiko Takahashi (1957 - ), famosa soprattutto per Ranma 1/2 e Inuyasha;
  • Tsukasa Hojo (1961 - ), a lui si devono "Occhi di gatto" e "City Hunter";
  • Riyoko Ikeda (1947 - ), la cito solo per dovere di cronaca, visto che è l'autrice di uno dei fumetti che più ho odiato in vita mia : "Lady Oscar";
  • Yumiko Igarashi (1945 - ), chissà quante ragazze hanno visto le sue realizzazioni ... siamo al cospetto infatti dell'autrice di "Candy Candy" e "Georgie"

Ringrazio Wikipedia e Sciltian Gastaldi per il materiale fornito e tutti coloro che non si sono rotti a leggere tutto ciò .

Bona serata a tutti!

"Corri ragazzo laggiù
vola tra lampi di blu
corri in aiuto di tutta la gente
dell'umanità 
Corri e và  per la terra
vola e và  tra le stelle
tu che puoi diventare JEEG .....
Jeeg và , cuore e acciaio,
Jeeg và , cuore e acciaio,
cuore di un ragazzo che
senza paura sempre lotterà 
Se dalla terra nascerà ,
la forza che ci attaccherà 
noi restiamo tutti con te,
perchè tu, tu sei JEEG
Quando il domani verrà ,
il tuo domani sarà 
con i tuoi poteri tu salvi il futuro
dell'umanità 
Corri e và  per la terra
vola e và  tra le stelle
tu che puoi diventare JEEG .....
Jeeg và , cuore e acciaio,
Jeeg và , cuore e acciaio,
cuore di un ragazzo che
senza paura sempre lotterà 
Se dal passato arriverà 
una nemica civiltà 
noi restiamo tutti con te,
perchè tu, tu sei JEEG!!!
perchè tu, tu sei JEEG!!!"

 
 
 
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Che meraviglia di nome mi č venuto fuori!

Con una piccola variante diventa cosė:

 
 

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