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Coraggio di agire e reagire
Saviano e il suo omaggio ai parà caduti a Kabul (fbwebmagazine)
Quel Sud consapevoleche sta con lo Stato
di Antonio Rapisarda
Non è poi così distante l’Afghanistan da un rione difficile di Napoli, di Bari o di Palermo. Ma non è solo la retorica del lutto e del cordoglio che li unisce in questi giorni. Ma la guerra. Che, è bene ribadirlo, in quella regione così come in quei quartieri si combatte tutti i giorni. Lì è contro il terrorismo e qui contro le mafie e i suoi traffici. Con la droga che diventa inevitabilmente il filo conduttore di tutto questo. Lo spiega con profondità Roberto Saviano su Repubblica. Ed è la scelta dinanzi a tragedie simili che diventa allora importante: la decisione, cioè, di stare con lo Stato.
La vicenda di quei tanti soldati del Sud Italia – perché è da queste regioni che proviene la maggior parte dei volontari - caduti nelle missioni in giro per il mondo non rappresenta allora solo una tragedia nazionale ma anche una certa risposta individuale ai tanti mali che affliggono il Meridione.
Questi ragazzi rappresentano una gioventù consapevole. Un Sud consapevole. Così come spiega ancora lo scrittore: «A chi in questi anni blaterava del Sud come un’appendice da cui liberarsi, oggi, nel silenzio che cade sulle città di origine di questi uomini dilaniati dai Taliban, troverà quella risposta pesantissima che nessuna invocazione del valore nazionale è stato in grado di dargli». Non solo il cordoglio, quindi, ma il rispetto.
Rispetto per una scelta che è anche una sfida, soprattutto ai tanti luoghi comuni e a un certo spirito di rassegnazione, perché – come scrive ancora l’autore di Gomorra - «combattere con una divisa per una guerra lontana può avere molta più dignità che lamentarsi della disoccupazione quasi fosse una sventura naturale e del mondo che non gira come dovrebbe, come di una condizione immutabile». La scelta di essere soldati, insomma, non solo o non soltanto a causa di una condizione di precarietà o di difficoltà oggettive che attanagliano terre del Meridione, ma anche come volontà di sfida, di emancipazione. Una scelta avventurosa, quindi. E di indipendenza, anche rispetto alle poche possibilità che le proprie terre offrono.
«Un’altra guerra è possibile», dice ancora Saviano. E questi giovani hanno scelto di combatterla con la divisa dello Stato.
Difendono altri uomini in nome e per conto della loro nazione, come altri uomini coraggiosi la "sorvegliano" in patria.
Esiste l'ITALIA dei "GRANDI" .
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