Creato da Bgponcio1 il 25/10/2005
Giornale Culturale edito da GIORGIO BERTAZZOLI

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ELIZABETH (Racconto breve di Giorgio Bertazzoli)

Post n°4 pubblicato il 25 Ottobre 2005 da Bgponcio1

Non so nemmeno perché sono finito a letto con questa qui, o meglio, faccio finta di non saperlo se me lo chiede qualcuno. Come quella canzone, ma sì DAI, come recita? Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare… solo che nel mio caso il verso non conta, il desiderio si tramuta in ricerca… già, di una bella scopata. Ottima, per la precisione. Ecco pronta la nuova strofa: Mi sono avvicinato a te - anche se sei un cesso - perché non avevo niente di meglio da trombare. Funziona così. Se non siete d’accordo chi se ne frega; per quanto mi riguarda potete continuare ad infilarlo nei vostri termosifoni ingialliti o mettervi a vicenda un dito nel culo, ma io no, NOSSIGNORE, io vado alla ricerca di qualcosa di più… Altra citazione: La castità è la suprema forma d’avarizia. Mi domando perché se lo dico io vi faccio incazzare, mentre se lo dice quel francese mangiarane, allora tutto OK… quindi ho ragione a chiamarvi Puritani bastardi. Eppure se qualcuno mi fissa con Elisabetta, PUAH!, giro lo sguardo dall’altra parte… e si capisce perché, dalla vergogna. Mi costerebbe molto meno andare a prostitute, solo che c’è quell’altro problema, quello delle malattie. Tutto terrore e leggende metropolitane, s’intende. Come quella fandonia dell’Aids o delle fogne infestate dai coccodrilli. Se fossi un malato terminale non ci penserei due volte prima di leccarla a qualche sconosciuta… ma poiché non lo sono, preferisco di gran lunga le tipe sane, quelle che almeno non prendono SU un certo numero di cazzi al giorno. Quindi quale luogo migliore se non in una Chat. In discoteca ormai non si conclude più nulla. Certo, su internet ci si collega con la vana speranza dell’amore, dicono eterno. Ma poi ci s’imbatte nella solita casalinga annoiata, o nella cinquantenne repressa o nella tanto peggio brufolosa e senza argomenti adolescente cicciona. A voi la scelta. A me è toccata ELIZABETH. Due mesi di telefonate e una voce illusoria da strafiga, e poi… Cristo, sulle prime ho pensato ad un fottutissimo scherzo… Una nana, non nel vero senso della parola… alta all’incirca uno e uno sputo… fisichino passabile, mantenuto da estenuanti corsi in piscina. Anni 28, dimostrati 35. Segno particolare, non zodiacale! - in negativo - il viso, sagomato da generazioni d’incestuosi rapporti. D'altronde sull’isola dove è nata, quella più grande… mmm… insomma, di tutti i laghi europei, portano lo stesso cognome. E’ già… devono esser proprio lunghe e soprattutto gelide le notti invernali in quelle ruvide tane di pescatori, levigate soltanto daun poco di calore “famigliare”. Gente oltremodo chiusa ed intricata, come le loro reti. Altra nota riconoscibile: il labbro leporino. Non parliamo poi della pettinatura da sciuretina e di quegli orribili occhialini da impiegatucola della bassa. E i vestiti??? BOH! Voglio svelarvi un segreto: l’ho conosciuta ch’era vergine e come ho detto, non avevo nulla di meglio sotto mano. Quindi tirate pure le vostre moralistiche conclusioni… Lei ovviamente è ancora innamorata. Penserete che io la stia usando, illudendola, ma non so finora chi dei due c’ha guadagnato di più. Ma sì, s’è lasciata sedurre, diciamo pure che s’è fidata… ma non è stata mai e poi mai illusa. Sapeva che non mi sarei innamorato. Eppure s’è fatta sbattere… all’inizio con una certa dose di grazia, e poi sempre più con fare da puttana. Imparano in fretta le bimbe… Pensavate per caso che fossi Oliver Twist ??? Comunque avreste dovuto esserci durante la sua prima volta, tremava come una foglia. La cosa, devo dire, mi eccitava parecchio e confesso che mi sarebbe piaciuto malmenarla, ma questo forse l’avrebbe irrigidita ancor più. Nonostante mi fossi innervosito dallo sforzo sovrumano per mantenermelo duro, ho scelto le paroline dolci, quelle sussurrate teneramente ai lobi degli orecchi. Non sono venuto… lei a quanto pare due volte. Dovreste vederla ora… dannatamente incontenibile con i suoi 29 anni d’arretrati. Abbiamo fatto del sano su e giù per un certo periodo, fin quando non si è messa in testa di fare le cose sul serio, iniziandomi ad assillare con regali d’ogni genere, pensierini sdrucciolevoli ed interminabili telefonate. Ora mi tocca sorbirla, perdipiù senza sesso. Ne ho le tasche piene, per non dire qualcos’altro... Ho deciso di scaricarla. Sabato dovrei conoscerne un’altra, la sorella di un mio “amico”. Mi sfagiola abbastanza come idea… anche se so che è impegnata. Speriamo solo che non sia la solita racchia.
Mercoledì… mmm… vediamo… sarà meglio chiamare Rudi, prima che vada al suo pidocchioso lavoro di merda. FANCULO.



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