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A Santa Maria la resa di conti.. che non tornano

Post n°132 pubblicato il 09 Maggio 2010 da lorenzo_na
 
Foto di lorenzo_na

L'uscita del sindaco Giudicianni dal Pd innesca una serie di riflessioni e prese di posizioni nella maggioranza e nell'opposizione. Il Pd medita sul suo fallimento, il centrodestra spera di approfittarne. Il giro di poltrone è iniziato..

Lo tsunami delle scorse elezioni impone una profonda riflessione all’interno del PD. Anche a livello provinciale è iniziata la resa dei conti. C’è chi come il sindaco di San Felice a Cancello Pasquale De Lucia (ex presidente del Consiglio provinciale del Pd) fiutando la deriva imminente del partito è transitato poco prima delle elezioni del 28 e 29 marzo nelle liste dell’Udc e chi come il sindaco di Santa Maria Capua Vetere lo abbandona criticando aspramente i vertici del partito:” A causa dell’attuale gestione provinciale e regionale del Partito Democratico, della quale non si condividono da tempo scelte e metodi, il sindaco Giancarlo Giudicianni, nel ribadire la propria appartenenza ideologica al centrosinistra e nel confermare un immutato orientamento amministrativo, dichiara la propria indipendenza dal partito", è scritto in una nota del Comune. Il sindaco imputa agli organismi provinciali un’assenza sul territorio riducendosi ad imporre qualche poltrona dall’alto e contribuendo ben poco alla crescita del partito nella città di Santa Maria Capua Vetere.
La sua scelta ha diviso il Partito Democratico al suo interno:”Si dichiara indipendente - spiegano i tesserati del Pd sammaritano - come se fosse mai dipeso da qualcuno. Al massimo ha nutrito una simpatia per il Pd ma mai è stato legato a tutti gli effetti allo stesso. Nè pare abbia messo nulla in campo affinchè il Partito potesse decollare in città.” Ma c’è anche chi come il consigliere comunale del PD Enrico Monaco pone la questione politica che sta dietro alla decisione di Giudicianni:” La dichiarazione del Sindaco con la quale egli ha inteso dare ufficialità alla presa di distanza dal Partito Democratico, è foriera di molte conseguenze, sul piano politico, come su quello amministrativo. E’ inutile bollarla col facile sarcasmo, come abbiamo letto da parte di imprecisate fonti interne al partito (…) Da chi riduce il valore di un distacco al numero di tessere che “si spostano” prendo decisamente le distanze.” La questione è politica ed infatti Monaco prosegue:”Molto meglio provare a comprendere cosa si cela dietro alle parole, per poi discernere cosa fare di conseguenza. La dichiarazione del Sindaco dà voce a un malessere diffuso all’interno del nostro partito. Inutile negarsi che i recenti esiti elettorali hanno avviato una profonda riflessione interna, non senza malumori verso una dirigenza provinciale, che non voglio dire che sia, ma certo viene letta come autoreferenziale e incapace di porsi in sintonia con le realtà territoriali periferiche. La transumanza di personale politico, che si offre sul libero mercato, in uscita dalle nostre file magari c’entra anche con la morale e la coerenza dei singoli, ma non si può ridurre a esse.” Ma oltre un auspicabile dibattito interno al partito a Santa Maria bisogna fornire dei chiarimenti anche in merito alla composizione di una Giunta che ha palesemente perso l'indirizzo voluto dagli elettori nel 2007 soprattutto per le insistenti voci di un imminente ribaltone nell’Amministrazione Comunale.” Il problema – dichiara Monaco- è dato dal fatto che la terapia individuata da Giudicianni è ancora peggio della malattia. Dichiararsi indipendente non è una mera equazione algebrica a esito zero. Le mani libere del Sindaco danno la stura alla pratica del trasformismo consiliare (…) Noi non siamo indistinti consiglieri comunali, ma sediamo su quegli scranni in nome e per conto di un’identità e di un progetto. Fuor di metafora: si potrebbe dialogare con l’Udc, che non è in campo avverso, ma che fare con quanti sposano appartenenze marcatamente di centrodestra? Postergare le esigenze dell’identità a quelle della governance a lungo andare svilisce le une e non asseconda le altre. Soprattutto si dà adito solo a malintesi. Questo determina l’improcrastinabilità di un chiarimento, prima politico e poi di assetto dell’amministrazione, fra tutti coloro che oggi danno corpo alla maggioranza consiliare.” La situazione al momento è confusa e non si capisce chi sta con chi. Anche nel centro destra si cerca di capire cosa fare adesso. L’allarme lo lancia a proposito il consigliere di minoranza Gaetano Rauso: “Invece di cercare di glissare l’argomento i responsabili dei partiti, invece di cercare di ritagliarsi uno spazio nel prossimo governo cittadino, dovrebbero essere chiari sulle loro intenzioni. Non è solo questione di programmi, ma soprattutto di uomini! Quest’Amministrazione fu scelta dal Popolo, in origine, solamente perché si pose in nettissima contrapposizione con le disastrose amministrazioni degli ultimi quindici anni che hanno cambiato, in peggio, il destino di Santa Maria. Ma, tradendo il volere dell’elettorato, questo Sindaco ed i suoi accoliti, hanno optato per alleanze diverse e finalizzate a porre in essere obiettivi speculatori che non avevano nulla a che fare con i programmi con i quali si erano presentati all’elettorato. Ora, appoggiati da quelli stessi maggiorenti del centro destra che, con colpevole connivenza e per tutelari reconditi interessi, hanno determinato per tanti anni la vittoria del centro sinistra a Santa Maria, stanno tentando di salvarsi le chiappe e di rimescolare le carte per non uscire dai giochi. E’ facile dire che la questione importante sta nei programmi. Ma quale affidamento si può dare a ribaltonisti ed affaristi che hanno dimostrato di non aver a cuore l’interesse della città e di rinnegare tutti i loro impegni? Quale affidamento si può dare a questi personaggi che non hanno saputo dare, in tre anni, nemmeno una parvenza di immagine a questa città in cui si pensa solo a costruire case inutili e non a creare lavoro. Siamo stufi di promesse effimere e, puntualmente, non mantenute. Siamo stanchi di vedere che la città va, inesorabilmente, in malora (…) Il centro destra – chiarisce Rauso - che ha tutte le carte in regola per candidarsi alla guida della città, dopo che questa amministrazione toglierà il disturbo, non ha bisogno di accettare compromessi per avere il potere un po’ di tempo prima delle scadenze imminenti. E’ questione di serietà, è questione di non immischiarsi con determinati personaggi che hanno dato, ampiamente, prova del loro vero interesse nel non voler togliere il disturbo e restare attaccati alla poltrona per realizzare scellerate speculazioni che determineranno il completo disastro del tessuto economico, urbanistico e sociale del territorio cittadino.” Durante la riunione indetta per discutere sul da farsi il centrodestra di fatto si è spaccato: da una parte gli oppositori più intransigenti con il sindaco Giudicianni che rifiutano qualsiasi accordo, altri promuovono un programma sottoscritto da tutti che prevederebbe un'accettazione di tutte le linee guida dell'attuale opposizione. Comunque per Santa Maria non si prevede nulla di buono, insieme alla sua classe politica la città rischia di avvitarsi su se stessa. 

pubblicato su
http://www.tuttiinpiazza.it/

 
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