Creato da: lorenzo_na il 05/08/2008
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L'acqua è poca e Caldoro non galleggia

Post n°146 pubblicato il 06 Luglio 2010 da lorenzo_na
 
Foto di lorenzo_na

Caldoro incontra le parti sociali per fare il punto della situazione: 470 milioni di debiti, i tagli alle regioni previsti dalla manovra finanziaria e solo 100 milioni in cassa. Primo obiettivo il risanamento dei conti, poi i cantieri e lo sviluppo.

Se doveste avere in busta paga 1.500 euro e invece ci trovate solo 100 euro? Difficile vivere con meno di un decimo di quanto avevato preventivato.
E’ la situazione in cui si trova il Presidente della Regione Caldoro:” Partiamo da una situazione drammatica con un indebitamento di 470 milioni di euro e con la Regione che in cassa ha 100 milioni, quando dovrebbero esserci 1,5 miliardi”.
Il punto della situazione riguardo alle risorse ed alla strategia da usare per uscire da questa momento nero è stato fatto durante un incontro con imprenditori, sindacati ed associazioni di categoria a Palazzo Santa Lucia. Quello che è sembrato chiaro fin da subito a tutti è che il piatto piange e per il 2010 la Campania ha ben poco da fare. Ai tagli nella manovra finanziaria che il governo sta attuando in queste ore per far fronte alla crisi la nostra regione deve sommare il forte indebitamento, eredità lasciata dal sommo Bassolino. La comunicazione dello stato effettivo della finanza regionale è alla base di quella “operazione verità” che Caldoro ha deciso di mettere in campo per prima cosa da neo governatore. Ha promesso che l’incontro con le parti sociali avrà da oggi in poi scadenza mensile, per fare insieme  il punto della situazione e concertare le priorità d’azione.  Poi è passato ad elencare i punti-cardine dell’azione dell’esecutivo per i prossimi 6/8 mesi:” Al primo punto della nostra azione ci sara' il risanamento dei conti, che contiamo di fare in maniera rapida e incisiva per un rientro della Regione nella legalità, attraverso prima di tutto un piano di rientro del deficit sanitario credibile: stipendi, mutui e atti obbligati sul patrimonio sono i punti che la norma prevede siano garantiti anche dopo lo sforamento del patto di stabilità”.  Al risanamento dei conti si affiancheranno iniziative per l’occupazione e lo sviluppo, per quanto possibile considerando la palla al piede del debito:” Occorre garantire i cantieri aperti – sottolinea Caldoro – perché l'occupazione attuale va mantenuta. Quello che rimane delle risorse non va attribuito con logiche ragionieristiche, ma con politiche specifiche di sviluppo”.
La sensazione però è che il salvadanaio possa aprirsi solo l'anno prossimo, per esempio i fondi Fas, ma in molti sospettano che nemmeno quei soldi ci sono:” I Fas sono coperti dalla crescita economica – spiega il governatore - Di crescita ce n'è stata poca, la cassa del fondo è povera, qualcosa è andato a l'Aquila, qualcosa a Acerra. Si pensava di usarne 500 milioni per la sanità, se riusciamo a fare un piano che risparmi 250 milioni l'anno potremo anche ridurre la quota di disavanzo da coprire con i Fas, e accedervi nel 2011 (…)  Entro fine luglio avremo una idea di quello che si può fare, su che risorse poter contare dovremo fare prima cassa e poi valutare quello che si può spendere, anche perchè i fondi strutturali come i Fas richiedono un 50% di copertura da parte della Regione, altri il 100%, mentre risorse come quelle del Cipe o del Pon nessuna copertura. In linea di massima il Fas potrebbe essere usato a copertura del deficit, ma con giudizio”.
Quindi tutto rimandato all’anno prossimo, compreso un graduale rientro e una diminuzione dell’Irap e dell’Irpef appena aumentate. Data la situazione generale al momento si prediligono gli investimenti dove l'impegno finanziario è soprattutto a carico dei privati o del governo centrale, come i 380 milioni che l'assessore all'Università, Guido Trombetti, ha strappato per la ricerca al Pon, il piano nazionale. Di fatti “Caldoro è prigioniero del ministro Tremonti” ha fatto notare Michele Gravano, segretario regionale della Cgil:” Siamo fermi sulla linea Tremonti, solo risanamento. Sul rigore siamo d'accordo, ma che sia equo e sostenuto da politiche per la crescita. Chiudersi nei vincoli del patto di stabilità è deleterio.” Anche Anna Rea, dopo l’incontro, ha duramente attaccato il governo:” C'è lo sforamento del patto di stabilità, ma anche le difficoltà della manovra finanziaria. E ci sono risorse che la Regione dovrebbe percepire e che sono trattenute dal governo. Tremonti non può appropriarsi delle risorse destinate alla Campania”. Il Presidente di Confindustria Giorgio Fiore se la prende direttamente con Tremonti:” Quando ci chiama cialtroni, sarebbe il caso che prima tirasse fuori i Fas”. La sfida più importante di Caldoro sarà proprio quella di risanare i conti e rientrare   nel patto di stabilità il prima possibile, altrimenti non sarà possibile accedere ai crediti e prospettare gli investimenti.

 

 pubblicato su
http://www.tuttiinpiazza.it/articoli/regione/l_acqua_è_poca_e_caldoro_non_galleggia/l_acqua_è_poca_e_caldoro_non_galleggia.asp

 
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