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Il pizzino di Berlusconi a Cicchitto "Dì che è la Jervolino che non fa la raccolta differenziata”

Post n°167 pubblicato il 30 Settembre 2010 da lorenzo_na
 
Foto di lorenzo_na

Mentre continuano gli scontri a Terzigno in Parlamento nessun cenno del Presidente Berlusconi sull'emergenza rifiuti. "La monnezza è una pistola puntata alla tempia del governo da parte di Cosentino", scrive Saviano

Nella convulsa seduta parlamentare di ieri c’è stato spazio anche per la situazione dei rifiuti a Napoli. Pochi secondi, sia chiaro, ma alquanto significativi.
Durante la dichiarazione di voto sulla fiducia al Governo, il segretario Pd Bersani ha provocato il Presidente del Consiglio Berlusconi invitandolo a tornare a Napoli insieme a  lui per sincerarsi di ciò che sta accadendo in questi giorni sul fronte rifiuti. Poco dopo si è visto Berlusconi prendere carta e penna e consegnare un fogliettino al commesso. Il messaggio era destinato all’On. Cicchitto che di lì a poco avrebbe preso la parola dagli scranni della maggioranza. Sopra c’era scritto:” Dì che è la Jervolino che non fa la raccolta differenziata.” Ma a tanta sfrontatezza nemmeno  il buon Cicchitto se l’è sentita di dar voce e nel suo intervento ha risposto alla provocazione di Bersani in modo differente:” Non potete darci nessuna lezione. Le elezioni dopo quelle del 2006 sono state rifatte nel 2008 perché voi siete implosi e ci avete lasciato in eredità', tra l'altro, l'emergenza rifiuti a Napoli.”
Di fatto, nel suo intervento alla Camera, il Presidente Berlusconi non ha fatto alcun cenno né all’emergenza rifiuti campana né alla ricostruzione in Abruzzo, due temi che fino a poco tempo fa erano portati come esempio del “Governo del fare”. Ma, come ha sottolineato il segretario Pd, nel tempo il sogno berlusconiano si è tramutato in una favola ed è svanito in tante bolle di sapone. Il miracolo sancito dal decreto legge del 31 dicembre del 2009 che dichiarava la fine dello stato di emergenza in realtà era una patacca, una bufala, un effetto speciale. “Silenzi, promesse e bugie – attacca la responsabile Ambiente del Pd Stella Bianchi - Il presidente del Consiglio in aula non osa dire nulla su Napoli e sull'emergenza rifiuti, che non è mai finita. Bertolaso assicura di aver lasciato la Campania pulita e gli impianti funzionanti. Dei quattro termovalorizzatori previsti dal decreto del 2008, che dava pieni poteri a Bertolaso per risolvere l'emergenza rifiuti, un solo impianto è stato inaugurato, quello di Acerra, ma ha sempre funzionato a singhiozzo e ora è totalmente fermo. Degli altri tre termovalorizzatori non c'è traccia. Nessun impianto di compostaggio è stato messo in funzione. A quali strutture fa riferimento Bertolaso? A quelli che ancora oggi sono utilizzati come deposito per le eco-balle?".
Ma la situazione è ben più preoccupante di quanto si possa immaginare, almeno stando ai retroscena delineati in un articolo su Repubblica da Roberto Saviano:” Dopo l'inchiesta che ha visto Nicola Cosentino accusato dall'Antimafia di Napoli di essere stato un riferimento politico della camorra attraverso il settore rifiuti, in queste ore, sembrerebbe realizzarsi di nuovo ciò di cui si è scritto: la centralità della monnezza in Campania che arriverebbe persino, attraverso Nicola Cosentino, a configurarsi come una pistola puntata alla tempia del governo. Ovvero, come tramite di ogni rapporto tra Berlusconi e il politico casalese ci sarebbe la gestione del ciclo dei rifiuti. Nel dibattito politico di questi ultimi mesi si è fatto riferimento a come Cosentino, leader indiscusso del Pdl in Campania, avesse dalla sua molti sindaci, i consorzi, la vicinanza di imprenditori e quindi potesse formalmente, se solo lo decidesse, bloccare il meccanismo di raccolta rifiuti. Il voto alla Camera, se si crede all'ipotesi di un Cosentino imperatore nel settore dei rifiuti, con il no all'utilizzo delle intercettazioni sembrerebbe essere un dono fattogli per cercare di riportare la nuova emergenza a una "normalità" di gestione consolidata. Ma questo può saperlo solo Cosentino stesso.” Dopotutto lo stesso Bertolaso ha ammesso in questi giorni di trovare alquanto “strano” che l’emergenza rifiuti sia tornata in “un "periodo particolarmente critico dal punto di vista politico”.
Ma per Saviano i responsabili di quanto accade vanno ricercati anche a sinistra:” Quanto ai bassoliniani, che nel settore rifiuti hanno fatto incetta di voti e clientele, certamente non risulteranno in questa fase concilianti verso la situazione e anche dal loro versante ci sarà ostruzionismo e voglia di tornare ad avere prebende e potere attraverso la crisi. O si tratta con loro o tutto si ferma. Serve ricordare che l'emergenza rifiuti in Campania è costata 780 milioni di euro l'anno. Questa è la cifra quantificata dalla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti nella scorsa legislatura che, moltiplicata per tre lustri (tanto è durata la crisi), equivale a un paio di leggi finanziarie. In tutto questo la camorra naturalmente continua il suo guadagno che cresce ad ogni passaggio. Nei camion che serviranno alla nuova emergenza, nel silenzio caduto sul ciclo rifiuti perché i roghi nelle campagne continuano a gestirli i clan, bruciando rifiuti, sino al business dei terreni dove chissà per quanti decenni verranno depositate le ecoballe ormai mummificate il cui fitto viene pagato direttamente nelle loro mani.”
In pratica l’emergenza rifiuti è una manna per la politica campana ed è utilizzata per costruire un intricato meccanismo di consulenze ed appalti, un circolo vizioso che richiede di stanziare continuamente denaro:” In questa catena infinita di appalti e subappalti lievitano i costi e le clientele e quest'anno trascorso dal decreto di fine emergenza non è servito a mettere in moto il circolo virtuoso di cui la città aveva bisogno, ma a oliare nuovamente la macchina dello spreco e del ricatto.” (Roberto Saviano, la Repubblica del 29/09/2010).
La spazzatura tornata tra le strade di Napoli sancisce il fallimento di un progetto, di un modo di intendere la cosa pubblica e la politica. Quello che sta accadendo a Napoli svela definitivamente le tante menzogne spacciate per buon governo in questi anni e auguriamo alla Campania ed al Sud di risorgere da queste ceneri per innescare quel percorso di cambiamento che muti una volta e per sempre il destino di tutto il paese.

 pubblicato su
http://www.tuttiinpiazza.it/articoli/regione/il_pizzino_di_berlusconi_a_cicchitto__dì_che_è_la_jervolino_che_non_fa_la_raccolta_differenziata”_/il_pizzino_di_berlusconi_a_cicchitto__dì_che_è_la_jervolino_che_non_fa_la_raccolta_differenziata”_.asp

 
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