I pensieri colpirono la mente
riproponendole immagini di vissuti lasciati in un angolo remoto
che mai immaginava potessero ritornare a galla.
< un ufficio, gente che discuteva, una mano che si stringeva nel presentarsi.. >...
Rivide l’immagine di quegli occhi entrare nei suoi, nel tentativo di scrutarle l’animo
Era stato dolce lasciarsi cullare da quel viso, da quella percezione di unicità che provava nel lasciarsi guardare...
Tutto era finito lì.
Tutto poi era tornato nel limite della professionalità
e null’altro era accaduto negli anni successivi.
La vita era continuata senza che quell’istante avesse un significato.
e... adesso...
Aveva ricevuto nella mattinata sul telefonino, da un numero mai visto ed anonimo per lei, un messaggio che diceva:
“Stavolta ho bisogno di Te, troviamoci domani alle 13 alla dogana di Cannobio”
Scioccamente come un automa aveva preso l’auto,
aveva percorso la strada
senza soffermarsi un secondo a domandarsi cosa stesse facendo.
e... adesso...
Ora era lì, combattuta dallo scappare e restare
con un vortice di domande che le roteavano in testa.
ora era lì...
era lì, nella nebbia, e lo sentiva arrivare
Sentiva nuovamente i suoi occhi penetrarla
nonostante desse le spalle alla sbarra doganale.
I passi le diedero il senso della sua presenza.
I suoi occhi le entrarono dentro, come allora.
Il silenzio le accarezzo i capelli
Si sentì avvolgere dal suo odore
Ti amo. Ho bisogno di te.
Ho cercato in tutto questo tempo di stare lontano
Di guardarti vivere, ma non posso sprecare ancora tempo.
Non posso viverti accanto senza saperti nei miei pensieri
Ho bisogno di baciarti e di cullarti in ogni istante
Amami ovunque e sempre...
Lei si voltò...