LE TUE ORME DENTRO

non si puo' guardare il futuro con gli occhi pieni di lacrime...

ma siiii...
Va bene arrivo subito.
Si ritrovò così, abbracciata al volante
a costeggiare il lago fino ad arrivare a Canobbio
e poi da lì, proseguire fino al confine ad aspettare...
Erano le prime giornate di quell'autunno,
il tiepido calore penetrava dal finestrino
e il sole riflesso sulle acque
le dava una sensazione
che il cuore le si aprisse e lasciasse penetrare il silenzio.
Canticchiando arrivò a Canobbio prima del previsto,
per cui decise di fermarsi
qualche minuto per sgranchirsi le gambe e bersi un caffè.
Entrò nel piccolo baretto della piazzetta antistante il porticciolo,
prese un caffè e le sigarette e se ne uscì.
Nessun pensiero fino ad ora aveva occupato la sua testa.
Si sentiva libera di respirare, libera nei movimenti.
Guardò l'orologio e risalì in auto.
Arrivò alla dogana e si mise in attesa.
Pochi minuti dopo sentì...

comme le vent, je passe et je ne laisse pas trace….

pourtant il y a et tu me sens...

Come la bruma non lascia sfregi
Sul verde cupo della collina
Così il mio corpo non lascia sfregi
Su di te e non lo farà mai

Oltre le finestre nel buio
I bambini vengono, i bambini vanno
Come frecce senza bersaglio
Come manette fatte di neve

Il vero amore non lascia tracce
Se tu e io siamo una cosa sola
Si perde nei nostri abbracci
Come stelle contro il sole
Come una foglia cadente può restare
Un momento nell'aria
Così come la tua testa sul mio petto
Così la mia mano sui tuoi capelli

E molte notti resistono
Senza una luna, senza una stella
Così resisteremo noi
Quando uno dei due sarà via, lontano.