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« LA GUERRA DEI ROSESIL CARDINALE E IL DEGRADO »

PACE A SINISTRA!

Post n°466 pubblicato il 19 Novembre 2006 da fra.gas
 
Foto di fra.gas

immagine VOTATA LA FIDUCIA ALLA CAMERA

immagine «Attua un risanamento e infonde energie nello sviluppo» 

«La manovra? Atto di coraggio per il futuro»
Il premier Prodi interviene al congresso della Dc: nessuno pretende che la Finanziaria sia applaudita ora; lo sarà tra un anno
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Il presidente del Consiglio, Romano Prodi (Fotogramma)Il presidente del Consiglio, Romano Prodi
ROMA - Nel giorno in cui il governo ottiene la fiducia alla Camera sul maxiemendamento, il Presidente del Consiglio, Romano Prodi, torna a difendere con froza le linee fondamentali della Finanziaria intervenendo al congresso della Dc. «E' un atto di coraggio, un investimento di lungo periodo. Nessuno ha pretese che possa essere applaudita nel primo momento, sarà apprezzata quando inizierà, dall'anno prossimo, a dare i suoi frutti. La Finanziaria - ha aggiunto il premier - è stata criticata da ogni lato, ma io ho voluto che questa manovra fosse l'inizio di un grande cambiamento per il Paese. Questa manovra attua un risanamento, ma contemporaneamente infonde energie nello sviluppo e pensa a redistribuire il reddito».
«COME DE GASPERI» immagine- Prodi ha affrontato poi la questione delle lamentele che la manovra ha sollevato: «L'aggiustamento non può essere indolore - ha spiegato - perchè le cose indolori non esistono quando si vuole guarire da una malattia». Facendo un riferimento ai padri della Dc, uno su tutti Alcide De Gasperi, il premier ha poi aggiunto: «con la stessa serietà di De Gasperi deve contraddistinguersi il governo italiano».
L'ITALIA E IL MONDO -immagine Il presidente del Consiglio ha parlato anche del ruolo internazionale dell'Italia, facendo ricorso ad una metafora sportiva:
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 «Il nostro compito è grande ed è quello di mettere l'Italia tra i paesi che guidano l'evoluzione del mondo perchè il nostro Paese non merita un ruolo di riserva ma deve tornare a giocare nel massimo campionato tornando ad avere un ruolo importante nel settore economico e internazionale». «Bisogna - ha evidenziato il Professore - dare un messaggio che dice: l'Italia può tornare a vincere. È il momento che il paese si stringa in un grande sforzo».

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Da lunedì il testo passa all'esame del Senato
Finanziaria, la Camera vota la fiducia 
I voti a favore sono stati 331, 231 i contrari. Domenica l'approvazione in via definitiva della manovra. Padoa-Schioppa: «Passo importante» L'aula della Camera (Emblema)
ROMA - Il governo incassa alla Camera la fiducia sul maxiemendamento che ha introdotto alcune modifiche al testo originario, riunito circa 200 degli articoli della Finanziaria e fatto decadere le migliaia di emendamenti presentati dall'opposizione. L'assemblea di Montecitorio ha dato il via libera al provvedimento con 331 voti a favore e 231 contrari. La seduta è poi ripresa alle 20.30 con l'illustrazione dei 383 ordini del giorno alla manovra.
PADOA-SCHIOPPA immagine- «Con il voto di oggi è stato fatto un passo importante, si volta pagina - ha detto il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa -. Gli italiani sappiano che se la manovra compirà il suo iter, non vi sarà alcun incubo di crisi finanziaria. È aperta la strada per una crescita duratura, anche se molto resta da fare». «Il Parlamento ha approvato miglioramenti, ma non ha modificato l'impianto del governo», il che dimostra, ha concluso il ministro, che «era equilibrato e corretto».
IL VOTO DEFINITIVO - La manovra verrà approvata in via definitiva attorno alle 13 di domenica. In mattinata, a partire dalle 10, sono previste le dichiarazioni di voto dei vari gruppi parlamentari e, a seguire, le votazioni. Questa fase dei lavori parlamentari dovrebbe essere trasmessa in diretta dalla Rai.immagine
IL TESTO AL SENATO -immagine La Finanziaria approderà lunedì al Senato dove il percorso parlamentare si annuncia più difficile visto il ridotto margine di vantaggio su cui può contare la maggioranza. Se passerà senza modifiche anche a Palazzo Madama la legge sarà operativa e la querelle tra maggioranza e opposizione sarà archiviata. Nel caso il Senato apporti modifiche il testo dovrà invece tornare alla Camera per un secondo passaggio.
PRODI: «ATTO DI CORAGGIO» immagine- Della manovra è tornato a parlare oggi il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che intervenendo al congresso della Dc, a Roma, ha parlato del provvedimento come di «un atto di coraggio per il futuro» che non sarà applaudita quest'anno ma i cui benefici si inizieranno a manifestare nei prossimi mesi.

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Cortei per la pace in Medio Oriente
  
Il corteo a Milano (Newpress)
Il corteo a Milano (Newpress)
Il corteo a Milano
Corteo per la Palestina, bruciati anche fantocci di soldati italiani
immagine Gruppi vicini ai centri sociali protagonisti della marcia per la Palestina Roma, al corteo slogan su Nassiryia e fantocci di soldati italiani bruciati 
Diliberto accusa: «Sono nemici della causa palestinese».immagine Bertinotti: «Frasi indicibili». A Milano invece la manifestazione per la pace si è svolta senza incidenti e provocazioni Al corteo romano sono stati dati alle fiamme fantocci raffiguranti soldati israeliani, americani e italiani (Ansa)MILANO - Hanno preso due strade completamente diverse le manifestazioni per la pace in Medio Oriente a Roma e a Milano. Nel capoluogo lombardo migliaia di persone (50 mila secondo gli organizzatori) hanno sfilato pacificamente da Porta Venezia a piazza Duomo con gli slogan «Due popoli, due stati», «Obiettivo comune pace e giustizia in Medio Oriente» e «Palestina Israele due popoli due stati, stessa dignità, stessi diritti, stessa sicurezza». Presenti Moni Ovadia e l'attrice Ottavia Piccolo, i segretari nazionali della Cgil e della Cisl, Guglielmo Epifani e Raffaele Bonanni. Intervento finale del presidente della Provincia Filippo Penati. Alla manifestazione ha partecipato anche l'ambasciatore palestinese in Italia, Sabri Ateyeh, che ha detto di aver «scelto di venire a Milano perché questa è una manifestazione unitaria e coincide con le nostra aspettative, cioè due popoli e due stati che vivono in pace». Il corteo romano (20 mila persone secondo gli organizzatori) è stato invece segnato da
Il corteo a Milano (Newpress)Il corteo a Milano
FANTOCCI BRUCIATI - Tre fantocci raffiguranti un soldato israeliano, uno italiano e uno americano sono stati dati alle fiamme lungo i Fori Imperiali al grido di «Israele brucerà». Il manichino italiano indossava una bandiera tricolore con il fascio littorio. Autori del gesto alcuni esponenti dei centri sociali che guidavano la testa del corteo promosso dal forum Palestina libera con lo slogan «Solidarietà al popolo palestinese», partito da Piazza della Repubblica e concluso a piazza Venezia. Non sono mancati momenti di tensione, con le telecamere che cercavano di riprendere l’improvvisato falò e i giovani con le kefiah che tentavano di impedirglielo con spintoni e urla. Si sono sentiti anche altri slogan, come l'ormai tristemente noto «Dieci, cento, mille Nassiriya», «L'unico tricolore da guardare è quello disteso sulle vostre bare», «Prodi boia». Immediata la presa di distanza del segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, che ha partecipato alla manifestazione romana: «Chi grida quegli slogan e chi compie quei gesti è un nemico della causa palestinese» ha detto.
Mario Russo Spena, capogruppo di Rifondazione Comunista al Senato, al corteo milanese (Newpress)
Mario Russo Spena, capogruppo di Rifondazione Comunista al Senato, al corteo milanese
GLI SLOGAN - Centinaia le bandiere che hanno sventolato a Roma: per la maggior parte palestinesi, ma c'erano anche quelle del Movimento per la Costituzione del Partito Comunista dei Lavoratori, dei Cobas, del Pdci e di Rifondazione Comunista. E poi gli striscioni: i Cobas si sono schierati «Con la resistenza irachena e palestinese»; i centri sociali «contro la guerra imperialista al fianco dei popoli in rivolta»; più moderata la posizione del Pdci che chiede il riconoscimento per Israele e Palestina «di due popoli, due Stati». Diversi i manifesti contro la Telecom che criticavano i rapporti della società con Israele («Telefoni rosso sangue»). Lo slogan che si è sentito più frequentemente è stato «Palestina libera, Palestina rossa».
Il corteo a Milano (Newpress)
Il corteo a Milano
FASSINO: «CONTRIBUTO GENEROSO» - «Un contributo importante e generoso contro la violenza e il terrorismo e per una pace in Medio Oriente fondata sul principio due popoli, due Stati due democrazie». Così il segretario Ds, Piero Fassino, ha espresso la sua soddisfazione per il successo della manifestazione di Milano. «Il fatto - ha aggiunto - che tantissima gente, e tra loro moltissimi giovani, abbiamo sfilato per invocare pace e dialogo è la conferma di quanto largo e convinto sia il consenso di una vasta opinione pubblica all'esigenza di rimettere in moto un processo di pace capace di liberare il Medio Oriente da violenza, guerra e terrorismo e di assicurare finalmente a israeliani e palestinesi la soddisfazione dei loro diritti. Ed è un forte incoraggiamento al governo italiano e all'Unione europea ad agire, come è avvenuto in Libano, per realizzare stabilità e sicurezza in quella tormentata regione».
Il corteo a Roma (Infophoto)Il corteo a Roma
Il leader di An, Gianfranco Fini, a Venezia (Ansa) Il leader di An, Gianfranco Fini, a Venezia (Ansa) IL MONITO DI FINI - Già prima della partenza dei due cortei era soprattutto sulla manifestazione nella capitale che si sono concentrate le attenzioni, per quella che il centrodestra considera un'iniziativa di parte e anti-israeliana. Il leader di An, Gianfranco Fini, intervenuto ai «Colloqui di Venezia», non ha mancato di sottolineare la presenza di due diverse sinistre e ha puntato il dito contro il corteo romano che «non è equidistante ma ostenta le cinture dei kamikaze che significa legittimare il terrorismo che ha colpito Madrid e Londra e potrebbe colpire anche l'Italia». Sulla questione israelo-palestinese - ha commentato Fini - «la sinistra massimalista dice inequivocabilmente che tutte le ragioni sono dalla parte palestinese. Qualcuno - ha aggiunto - arriva a dire addirittura che Israele deve scomparire». La manifestazione della sinistra moderata che sostiene due popoli due stati e la Road Map è, per Fini, di «apparente ragionevolezza e buon senso»: «tutto vero, tutto giusto - ha aggiunto -, ma la pace si fa in due. Israele la vuole perché è una democrazia, ma sia Hezbollah sia Hamas dimostrano con i loro comportamenti di non credere nella pace perché non riconoscono nemmeno l'esistenza di Israele».
Il corteo a Roma (Infophoto)Il corteo a Roma
LA POSIZIONE DEL PDCI - Respingono ogni critica i vertici del Pdci, che hanno voluto prendere parte proprio alla kermesse romana.
Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, al corteo romano (Infophoto)
Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, al corteo romano
 L'eurodeputato Marco Rizzo,immagine che ha sfilato con una kefiah sulle spalle, ha precisato che «siamo venuti qui per dire "Palestina libera", ma non siamo contro Israele». «Sono critico nei confronti del governo israeliano - ha invece detto il leader del partito, Oliviero Diliberto - ma non sono anti-israeliano, altrimenti quando criticavo Berlusconi cos'ero, anti-italiano?».
I segretari della Cgil e della Cisl, Epifani e Bonanni, al corteo milanese (Newpress)
I segretari della Cgil e della Cisl, Epifani e Bonanni, al corteo milanese
18 novembre 2006
 
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