Lamine sovrapposte

Con una mano ti acciacco e con l'altra ti medico

Musica: 99 Posse - Spara

L'altro ieri stavo andando a prendere un caffè con dei colleghi di lavoro. In un giardinetto di fronte al bar, su una panchina c'era seduto un uomo indiano, con un turbante arancione in testa, che smanettava con  il suo telefono.

«Una bombetta sotto la panchina ce la metterei, noi a lavorare e lui seduto là a far niente» dice all'improvviso una mia collega. Io resto un po' interdetto e penso: «che le avrà fatto?». Subito dopo lei aggiunge: «magari ha appena finito di fare la notte». Io non chiedo niente, conosco i miei colleghi da poco tempo, sono ancora con un contratto di prova, e non voglio crearmi nemici subito. Qualche tempo fa una che diceva una cosa del genere l'avrei subito mandata a quel paese (ma non è detto che la prossima volta non lo farò), ma per il momento ho lasciato perdere.

Ieri mentre eravamo al bar, la stessa persona dice: «avete visto quei poveretti che sono morti a Lampedusa?». Ma se ieri avresti messo una bomba sotto la panchina di un immigrato.

Mi viene in mente ciò che ha detto Letta nipote: «purtroppo centinaia di persone hanno perso la vita ieri a Lampedusa e sono cittadini italiani, da oggi sono cittadini italiani». Che bravo... e quelli che non sono morti? Dovranno morire prima di diventare cittadini italiani?

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