Creato da delego.in.te il 13/10/2012

Lamine sovrapposte

Flusso laminare - Flusso il cui comportamento è determinato dalle forze di attrito interno. Nel flusso laminare, a differenza del flusso turbolento, gli strati infinitesimi di fluido scorrono dolcemente uno sopra l’altro, senza che avvenga alcun rimescolamento, neanche a livello microscopico. (treccani)

 

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Rado. L'obiettore e il tennista. *

Post n°163 pubblicato il 15 Novembre 2014 da delego.in.te
 


Musica: Tom Waits - Blue Valentines



Nell'estate di un po' di anni fà sono partito per Vado Ligure (SV), sono stato chiamato a fare il servizio sostitutivo civile nella Croce Rossa. Io sono obiettore di coscienza in quanto antimilitarista. Nonostante che la legge dicesse che non si dovesse svolgere il servizio civile o militare a più di 300 km di distanza dal luogo di residenza, per me questa legge non è stata applicata. Temo di sapere il motivo, ma non sto qui a descriverlo.
Vado Ligure è un comune che non ha nulla di particolare: una centrale termoelettrica, un porto per navi merci, portacontainer e petroliere, un po' distante dal centro abitato, un lungomare che costeggia la spiaggia. Quello che me lo faceva apprezzare era la sua ubicazione sul mare. Ricordo ancora i pomeriggi d'autunno passati sulla spiaggia a leggere un libro oppure in inverno le passeggiate sulla sabbia con le onde che arrivavano quasi alla strada. E come dimenticare la nevicata di fine anno con la spiaggia e le barche tutte imbiancate. Erano undici anni che la neve non si faceva vedere. E poi tutti gli amici che mi hanno fatto passare un anno indimenticabile.
Un episodio lo ricordo in modo particolare. Ero da un paio di mesi alla Croce Rossa. Non ricordo se avessi fatto già qualche emergenza, ma quella sera c'è stata la prima di quelle che mi hanno più segnato. Prima di quella esperienza non avevo mai fatto parte di un'associazione o ente di assistenza sanitaria.
Arriva la solita telefonata e partiamo in tre. Ero un po' agitato, come tutte le prime volte. Giunti sul posto troviamo una signora anziana che con pianto sconvolto ci dice di salire al primo piano. Non capiamo chi fosse, se una parente o una vicina, dopo, non l'abbiamo più vista. Saliamo. La porta è aperta. In casa, dentro il salone, scorgiamo subito che il pavimento è bagnato da una macchia estesa di liquido indefinibile. Potrebbe essere costituito da diversi liquidi o sostanze organiche. Al centro della stanza un signore anziano, riverso a terra con la faccia sul pavimento immersa nel liquido. É ancora vivo. Non si muove. In casa non c'è nessun altro. Bisogna portarlo in ospedale. I due colleghi mi dicono di aspettare su, loro scendono giù a prendere il telo per trasportarlo in ambulanza. Io rimango solo con l'uomo. Gli tengo la testa un po' sollevata per evitare che continui a gorgogliare mentre respira. É un po' pesante. Gli dico di attendere solo un attimo che andiamo al pronto soccorso. Lui non parla vedo che mi guarda con i suoi occhi scuri. Non è uno sguardo impaurito, sembra quasi impassibile. Forse un po' rassegnato. Sono attimi lunghissimi. Arrivano i colleghi. Lo posizionamo nel telo e lo portiamo giù per le scale. La prima di tante sudate che seguiranno.
Quello avvenuto, seppur il primo per me, sarebbe un avvenimento di routine per chi opera nella Croce Rossa. Un particolare, me lo ha reso diverso, al momento della compilazione del rapporto a fine trasporto. Scrivo il nome del paziente: Augusto Rado. A parte il cognome che somiglia ad una marca di orologi svizzeri per me non significava niente, avevo solo il ricordo dei suoi occhi che mi fissavano.
Il giorno successivo, in sede mi chiedono se abbiamo trasportato il signor Augusto Rado. Rispondo di si. Mi dicono che è morto e il responsabile mi chiede se lo conoscessi.
«No.» rispondo io.
«É stato un tennista di Coppa Davis negli anni '30.» mi dice lui.
Il giorno dopo lo leggo anche sul "Secolo XIX".
In quel periodo internet già esisteva, ma io non lo usavo. Circa quattro anni dopo nel 2000 cominciando a navigare e ricordando quella sera comincio a cercare notizie su di lui. Non sono tantissime. Era di Milano detto "il Meazza del tennis", è stato tennista di Coppa Davis durante il fascismo.


Cartolina – Augusto Rado a Torre Annunziata – 1941


* Questo post è una riproposizione della prima parte di un post pubblicato il 16 Giugno 2013, un po' rivisto. Per leggere il post completo clicca qui.

 
 
 
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