Creato da delego.in.te il 13/10/2012

Lamine sovrapposte

Flusso laminare - Flusso il cui comportamento è determinato dalle forze di attrito interno. Nel flusso laminare, a differenza del flusso turbolento, gli strati infinitesimi di fluido scorrono dolcemente uno sopra l’altro, senza che avvenga alcun rimescolamento, neanche a livello microscopico. (treccani)

 

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Vivaldi

Post n°98 pubblicato il 30 Agosto 2013 da delego.in.te
 


Musica: Led Zeppelin - Black Dog

La settimana scorsa (e non "Settimana scorsa", senza l'articolo, come dicono tutti i milanesi, anche nella TV pubblica, dove si dovrebbe parlare in Italiano) ero a Napoli, sono andato a trovare i miei. Come tutte le volte che vado giù, mi sono visto con un mio amico di vecchia data (ci conosciamo da oltre 25 anni). Un pomeriggio mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevo andare con lui in un parco naturale sul fiume Calore (in provincia di Caserta). Non c'ero mai stato e ci sono andato. Entro in macchina e sento abbaiare. Dietro al bagagliaio c'era Vivaldi, il suo pastore dei pirenei. Ha un anno e due mesi, è ancora un cucciolo, così dice il mio amico. Posso assicurarvi che per me è un bestione. A me si gela il sangue nelle vene. Io ho paura dei cani, per un trauma che ho subito da bambino, non riesco a liberarmene, anche adesso mentre scrivo, al pensiero, sento ancora un po' di ansia. Il mio amico mi dice: "non preoccuparti, non fa niente è docilissimo, gioca con i bambini, l'ho abituato a stare in mezzo alla gente, inoltre è legato e non può saltare davanti". Io non riesco a fidarmi. Prima voglio scendere, poi mi faccio metà del viaggio in tensione. Il cane nel frattempo non mi calcola. Scendiamo sulla riva del fiume. Io mi tengo sempre a distanza, ma noto effettivamente che a Vivaldi interesso ben poco. Ci sono alcune famiglie con i bambini e una signora chiede se può accarezzarlo e il cane si lascia accarezzare, ama farsi accarezzare sul torace.


Vivaldi

Più tardi il mio amico dice che andiamo a salutare una persona che conosce in un paese lì vicino. un tipo particolare, fa il ciabattino e anche il musicista. Arrivati a casa di questa persona, siamo per strada in questo paese che è un  antico borgo in collina. Qui succede per me una cosa straordinaria. Vivaldi viene vicino ad annusarmi ed io per reazione, invece di allontanarmi, comincio ad accarezzarlo sulla testa.

Capisco che per la maggior parte delle persone quest'episodio può essere considerato una cazzata, ma non lo è per me.Vi posso assicurare che Vivaldi non faceva paura solo a me. Siamo andati al bar e molte persone si scansavano.

Se qualcuno è interessato alla storia del trauma, sotto vi riporto il racconto. L'ho scritto l'anno scorso e mi ha molto aiutato aa affrontare questo problema. Sicuramente non è risolto, ma è un passo avanti.

***

Prigioniero con il cane

Avevo circa otto anni, con i miei amici giocavamo a fare i pellerossa. Mario il più grande era il capo. Si faceva chiamare “Pacuà”, un nome che probabilmente aveva sentito in qualche telefilm o film “di indiani e sceriffi”, come dicevamo noi. Pacuà, aveva un altro bambino come suo braccio destro ed altri bambini che facevano parte della banda. Quel giorno, non ricordo perché, nel gioco, mi hanno fatto prigioniero. Mi hanno legato le mani con del filo di ferro. Poi il gioco ha cominciato a prendere una brutta piega. Eravamo nel cortile di una casa di contadini. Tra le varie costruzioni e tettoie, c’era una sorta di box alto circa un metro e mezzo. Era utilizzato per allevare il maiale. Aveva una porta di ferro. I tre quarti inferiori erano fatti di lamiera e la parte restante con delle sbarre verticali. In quel periodo il box era inutilizzato. Il capo e quindi tutti gli altri bambini decisero che io dovevo essere messo in prigione.

Nel cortile insieme ai bambini c’era anche “pelle e ossa”. Era il cane di Mario. Il nome, potrebbe sembrare d’ispirazione pellerossa, ma non lo era. Lo chiamavano così semplicemente perché da cucciolo era magrissimo. Era un meticcio aveva alcuni tratti del pastore tedesco, il pelo lungo ed aveva sempre un orecchio appuntito e l’altro moscio. Era un cane molto docile, giocava con tutti i bambini.

Io cominciavo a lamentarmi mi facevano male i polsi a causa del filo di ferro. Imploravo “Pacuà” di liberarmi.

Per tutta risposta fui spinto all’interno del box, la porta si chiude dietro di me. Entrava poca luce. Cominciavo ad avere paura, ma pensavo che pur restando là dentro per un po’ di tempo, comunque sarebbe finita, in fondo era un gioco, molto cattivo ma sempre un gioco. Il gioco, in effetti, sarebbe finito presto, ma quello che stava per accadere avrebbe avuto effetti devastanti su di me forse per tutta la vita.

Io cercavo di stare tranquillo, ma l’ansia saliva.

«Fatemi uscire, per favore.», imploravo.

Sento il rumore della porta che si apre. Vedo “Pelle e ossa”. Lo fanno entrare e richiudono la porta. Il cane va avanti e indietro, ma io so che è buono, non mi preoccupo. A volte si ferma e mi guarda. Io con le mani legate cerco di accarezzarlo. All’improvviso nel box cala il buio. Siamo in pieno giorno, ma il flusso di luce che filtrava dalle sbarre si interrompe. Qualcuno ha messo un cartone davanti alle sbarre della porta e lo tiene fermo.

L'immagine che mi torna sempre in mente

È tutto buio. Pelle e ossa comincia ad abbaiare. Ha paura pure lui. È sempre stato un cane libero, senza guinzaglio né collare. Abbaia forte, in quel piccolo ambiente rimbomba tutto. Il verso mi penetra nel cervello. Gli occhi cominciano ad abituarsi al buio. Vedo i denti bianchi del cane che abbaia forte verso di me. Ho paura. So che è un cane buono o almeno lo sapevo, ma ho paura. Penso che mi potrebbe azzannare da un momento all’altro. Ha paura anche lui. Io ho sempre le mani legate. Vedo un chiodo da venti centimetri nel muro. Riesco ad estrarlo con le mani.

«Se non mi fate uscire lo ammazzo.», comincio a gridare. So che non ci riuscirei, non è un coltello e poi ho le mani legate. Pelle e ossa abbaia sempre più forte verso di me. Io sono terrorizzato, urlo...

Sento una donna gridare. È la zia di Mario che ha sentito i miei urli. É corsa verso il box sgridando i bambini che erano fuori e che adesso scappano via. La porta si apre di nuovo entra la luce, mentre il cane esce e smette di abbaiare. Io sono sotto shock. Tremo. Arriva anche il fratello adulto di Mario. Mi slega le mani ed inveisce contro il fratello, minacciandolo di prenderlo a calci nel culo. Mi vogliono portare a casa, ma io tremando ancora dico che mia madre è a casa di una conoscente che abita lì vicino.

Quando arrivo da mia madre, a casa della vicina, preoccupati, mi misurano la temperatura: 39 gradi.


Commenti al Post:
Odile_Genet
Odile_Genet il 30/08/13 alle 10:56 via WEB
In effetti, leggendo quello che ti è successo quando anche tu eri un cucciolo, si comprende perfettamente la tua fobia e sono contenta, da amante dei cani, che Vivaldi abbia contribuito a farti avvicinare, anche solo di un passo, al suo meraviglioso mondo. Vivaldi ha uno sguardo in quella foto che mi fa innamorare...Ciao Mago.
 
 
delego.in.te
delego.in.te il 30/08/13 alle 13:15 via WEB
Pensa che l'anno scorso, aveva 2-3 mesi, non riuscivo a stargli vicino. In effetti il mio amico dice che grazie al cane conosce molte donne. :)))
 
   
delego.in.te
delego.in.te il 30/08/13 alle 13:36 via WEB
Un'ultima cosa: come cane mi sembra tranquillo, ma sa difendersi bene. Qualche tempo fa, mentre era portato a spasso, un rottweiler, all'improvviso, gli ha dato un morso sulla schiena. Vivaldi si è subito girato e l'ha azzannato, prendendogli il collo e l'orecchio contemporaneamente. Non lo ha lasciato finchè il mio amico, che ha detto prima al padrone del rottweiler di tenere il guinzaglio e di tirarselo subito appena fosse stato lasciato, piano piano prendendogli la bocca con le mani lo ha convinto a lasciarlo. Lui si è fidato a lasciare la presa solo quando ha sentito le dita del padrone. Sono cani che se gli fai girare le scatole non fanno complimenti.
Naturalmente non credo che facciano qualcosa a chi si innamora. :)
 
ziagiuditta0
ziagiuditta0 il 30/08/13 alle 12:51 via WEB
con un trauma come il tuo e un successone aver accarezzato Vivaldi.. con la paura di essere rinchiuso e impossibilitato a muoverti come sei messo?
 
 
delego.in.te
delego.in.te il 30/08/13 alle 13:13 via WEB
Io non ho paura di essere rinchiuso, ma quando sento un cane abbaiare mi si gela il sangue, e allo stesso modo se incrocio un cane per strada, soprattutto quelli con i padroni, evito di passargli vicino. Il problema è che i cani si accorgono che ho paura e mi abbaiano. Da quando ho messo su carta questo episodio (che non è certo un capolavoro) e l'ho letto ad una persona del mestiere, rivivendo forti emozioni, che mi hanno portato anche al pianto, ho l'impressione che qualcosa stia cambiando. Qualche mese fa ero seduto in treno e tornavo a casa dal lavoro, c'era anche mia moglie. Ad un certo punto sono saliti degli squatters. Una di loro aveva una sorta di pittbul gigante. Mi sono passati accanto ed ho avuto un incontro ravvicinato con la bocca bavosa del cane. Era all'altezza della mia testa. Non ho reagito in nessun modo. Infatti mia moglie era meravigliata per come avevo gestito la situazione. Speriamo che contini di questo passo. Grazie per l'interessamento.
 
gaza64
gaza64 il 31/08/13 alle 23:34 via WEB
Mannaggia, che brutta esperienza...Mi fa comunque piacere aver letto che la situazione, dopo diversi decenni, sta lentamente migliorando: non è facile convivere con un terrore simile...lo so...Pensa che del mio, provato più o meno alla stessa età, non sono ancora riuscita a scriverne...Comunque passa:)
 
 
delego.in.te
delego.in.te il 01/09/13 alle 12:16 via WEB
Ti consiglio di scriverlo e di leggerlo ad alta voce a qualche persona, magari un po' distaccata da te. A me è successo di rivivere la situazione e l'ansia che ne deriva, in un modo più accentuato. Il fatto che lo scrivi tu e lo leggi è di per sé un'azione che fai per affrontare la paura. Porti fuori qualcosa che hai sempre tenuto dentro. Non è detto che lo risolvi. Ieri, infatti, stavo passeggiando con mia moglie. Ad un certo punto mi sono trovato tra un'aiuola ed un cane al guinzaglio. Non ho avuto proprio terrore, ma mi sono fermato di botto per far passare prima lui. Mia moglie che mi seguiva mi è sbattuta contro e mi ha detto: "per un cane fai fermare il traffico".
 
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