Creato da delego.in.te il 13/10/2012

Lamine sovrapposte

Flusso laminare - Flusso il cui comportamento è determinato dalle forze di attrito interno. Nel flusso laminare, a differenza del flusso turbolento, gli strati infinitesimi di fluido scorrono dolcemente uno sopra l’altro, senza che avvenga alcun rimescolamento, neanche a livello microscopico. (treccani)

 

ULTIMI COMMENTI

Un saluto dal 2024
Inviato da: cassetta2
il 16/08/2024 alle 22:31
 
What weather today,Weather forecast, Weather, Wetter,...
Inviato da: What weather today
il 12/04/2022 alle 15:57
 
What weather today,Weather forecast, Weather, Wetter,...
Inviato da: Weather
il 12/04/2022 alle 15:57
 
What weather today,Weather forecast, Weather, Wetter,...
Inviato da: Weather now
il 12/04/2022 alle 15:57
 
Letto e risposto, ciao.
Inviato da: delego.in.te
il 05/05/2021 alle 21:00
 
 
 

AREA PERSONALE

 
 

AMICI DEL BLOG

Amici del blog[ger]

cricetodoc

donnacamminante

gaza64

     

Fanny_Wilmot

Less.is.more

misteropagano

     

Narcysse

Sbelerch

sciarconazzi

 

 

 

sofiaa7

 

 

 

 

 

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

 

« Stiamo scadendo nella fameOmaggio ad Alfredo Bascetta »

Vivaldi

Post n°98 pubblicato il 30 Agosto 2013 da delego.in.te
 


Musica: Led Zeppelin - Black Dog

La settimana scorsa (e non "Settimana scorsa", senza l'articolo, come dicono tutti i milanesi, anche nella TV pubblica, dove si dovrebbe parlare in Italiano) ero a Napoli, sono andato a trovare i miei. Come tutte le volte che vado giù, mi sono visto con un mio amico di vecchia data (ci conosciamo da oltre 25 anni). Un pomeriggio mi ha chiamato e mi ha chiesto se volevo andare con lui in un parco naturale sul fiume Calore (in provincia di Caserta). Non c'ero mai stato e ci sono andato. Entro in macchina e sento abbaiare. Dietro al bagagliaio c'era Vivaldi, il suo pastore dei pirenei. Ha un anno e due mesi, è ancora un cucciolo, così dice il mio amico. Posso assicurarvi che per me è un bestione. A me si gela il sangue nelle vene. Io ho paura dei cani, per un trauma che ho subito da bambino, non riesco a liberarmene, anche adesso mentre scrivo, al pensiero, sento ancora un po' di ansia. Il mio amico mi dice: "non preoccuparti, non fa niente è docilissimo, gioca con i bambini, l'ho abituato a stare in mezzo alla gente, inoltre è legato e non può saltare davanti". Io non riesco a fidarmi. Prima voglio scendere, poi mi faccio metà del viaggio in tensione. Il cane nel frattempo non mi calcola. Scendiamo sulla riva del fiume. Io mi tengo sempre a distanza, ma noto effettivamente che a Vivaldi interesso ben poco. Ci sono alcune famiglie con i bambini e una signora chiede se può accarezzarlo e il cane si lascia accarezzare, ama farsi accarezzare sul torace.


Vivaldi

Più tardi il mio amico dice che andiamo a salutare una persona che conosce in un paese lì vicino. un tipo particolare, fa il ciabattino e anche il musicista. Arrivati a casa di questa persona, siamo per strada in questo paese che è un  antico borgo in collina. Qui succede per me una cosa straordinaria. Vivaldi viene vicino ad annusarmi ed io per reazione, invece di allontanarmi, comincio ad accarezzarlo sulla testa.

Capisco che per la maggior parte delle persone quest'episodio può essere considerato una cazzata, ma non lo è per me.Vi posso assicurare che Vivaldi non faceva paura solo a me. Siamo andati al bar e molte persone si scansavano.

Se qualcuno è interessato alla storia del trauma, sotto vi riporto il racconto. L'ho scritto l'anno scorso e mi ha molto aiutato aa affrontare questo problema. Sicuramente non è risolto, ma è un passo avanti.

***

Prigioniero con il cane

Avevo circa otto anni, con i miei amici giocavamo a fare i pellerossa. Mario il più grande era il capo. Si faceva chiamare “Pacuà”, un nome che probabilmente aveva sentito in qualche telefilm o film “di indiani e sceriffi”, come dicevamo noi. Pacuà, aveva un altro bambino come suo braccio destro ed altri bambini che facevano parte della banda. Quel giorno, non ricordo perché, nel gioco, mi hanno fatto prigioniero. Mi hanno legato le mani con del filo di ferro. Poi il gioco ha cominciato a prendere una brutta piega. Eravamo nel cortile di una casa di contadini. Tra le varie costruzioni e tettoie, c’era una sorta di box alto circa un metro e mezzo. Era utilizzato per allevare il maiale. Aveva una porta di ferro. I tre quarti inferiori erano fatti di lamiera e la parte restante con delle sbarre verticali. In quel periodo il box era inutilizzato. Il capo e quindi tutti gli altri bambini decisero che io dovevo essere messo in prigione.

Nel cortile insieme ai bambini c’era anche “pelle e ossa”. Era il cane di Mario. Il nome, potrebbe sembrare d’ispirazione pellerossa, ma non lo era. Lo chiamavano così semplicemente perché da cucciolo era magrissimo. Era un meticcio aveva alcuni tratti del pastore tedesco, il pelo lungo ed aveva sempre un orecchio appuntito e l’altro moscio. Era un cane molto docile, giocava con tutti i bambini.

Io cominciavo a lamentarmi mi facevano male i polsi a causa del filo di ferro. Imploravo “Pacuà” di liberarmi.

Per tutta risposta fui spinto all’interno del box, la porta si chiude dietro di me. Entrava poca luce. Cominciavo ad avere paura, ma pensavo che pur restando là dentro per un po’ di tempo, comunque sarebbe finita, in fondo era un gioco, molto cattivo ma sempre un gioco. Il gioco, in effetti, sarebbe finito presto, ma quello che stava per accadere avrebbe avuto effetti devastanti su di me forse per tutta la vita.

Io cercavo di stare tranquillo, ma l’ansia saliva.

«Fatemi uscire, per favore.», imploravo.

Sento il rumore della porta che si apre. Vedo “Pelle e ossa”. Lo fanno entrare e richiudono la porta. Il cane va avanti e indietro, ma io so che è buono, non mi preoccupo. A volte si ferma e mi guarda. Io con le mani legate cerco di accarezzarlo. All’improvviso nel box cala il buio. Siamo in pieno giorno, ma il flusso di luce che filtrava dalle sbarre si interrompe. Qualcuno ha messo un cartone davanti alle sbarre della porta e lo tiene fermo.

L'immagine che mi torna sempre in mente

È tutto buio. Pelle e ossa comincia ad abbaiare. Ha paura pure lui. È sempre stato un cane libero, senza guinzaglio né collare. Abbaia forte, in quel piccolo ambiente rimbomba tutto. Il verso mi penetra nel cervello. Gli occhi cominciano ad abituarsi al buio. Vedo i denti bianchi del cane che abbaia forte verso di me. Ho paura. So che è un cane buono o almeno lo sapevo, ma ho paura. Penso che mi potrebbe azzannare da un momento all’altro. Ha paura anche lui. Io ho sempre le mani legate. Vedo un chiodo da venti centimetri nel muro. Riesco ad estrarlo con le mani.

«Se non mi fate uscire lo ammazzo.», comincio a gridare. So che non ci riuscirei, non è un coltello e poi ho le mani legate. Pelle e ossa abbaia sempre più forte verso di me. Io sono terrorizzato, urlo...

Sento una donna gridare. È la zia di Mario che ha sentito i miei urli. É corsa verso il box sgridando i bambini che erano fuori e che adesso scappano via. La porta si apre di nuovo entra la luce, mentre il cane esce e smette di abbaiare. Io sono sotto shock. Tremo. Arriva anche il fratello adulto di Mario. Mi slega le mani ed inveisce contro il fratello, minacciandolo di prenderlo a calci nel culo. Mi vogliono portare a casa, ma io tremando ancora dico che mia madre è a casa di una conoscente che abita lì vicino.

Quando arrivo da mia madre, a casa della vicina, preoccupati, mi misurano la temperatura: 39 gradi.


 
Rispondi al commento:
Odile_Genet
Odile_Genet il 30/08/13 alle 10:56 via WEB
In effetti, leggendo quello che ti è successo quando anche tu eri un cucciolo, si comprende perfettamente la tua fobia e sono contenta, da amante dei cani, che Vivaldi abbia contribuito a farti avvicinare, anche solo di un passo, al suo meraviglioso mondo. Vivaldi ha uno sguardo in quella foto che mi fa innamorare...Ciao Mago.
 
* Tuo nome
Utente Libero? Effettua il Login
* Tua e-mail
La tua mail non verrà pubblicata
Tuo sito
Es. http://www.tuosito.it
 
* Testo
 
Sono consentiti i tag html: <a href="">, <b>, <i>, <p>, <br>
Il testo del messaggio non può superare i 30000 caratteri.
Ricorda che puoi inviare i commenti ai messaggi anche via SMS.
Invia al numero 3202023203 scrivendo prima del messaggio:
#numero_messaggio#nome_moblog

*campo obbligatorio

Copia qui:
 

Presentata al contest sul blog GRAPHIC_U'

 

 

 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963