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LONDRA, OLIMPIADI 2012
Post n°221 pubblicato il 11 Marzo 2010 da marialberta2004.1
Tag: MANTOVANI GIORGIO LONDRA, OLIMPIADI 2012 I FERRARESI ALLE OLIMPIADI DI LONDRA NEL 1908 E NEL 1948 di Giorgio Mantovani Al termine di un voto finale sul filo del rasoio, Londra ha battuto Parigi per 54 voti contro 50, e dopo l’eliminazione consecutiva di Mosca, New York e Madrid si è aggiudicata le Olimpiadi del 2012. Questo successo riporterà i Giochi nella capitale britannica per la terza volta dopo il 1908 e il 1948, manifestazioni alle quali parteciparono anche gli sportivi ferraresi: la prima volta con la Palestra Ginnastica Ferrara e la seconda con il peso massimo Uber Bacilieri della Società Pugilistica “ Sempre Avanti Vigor” di Ferrara. Nel 1908 il Comitato Internazionale Olimpico per i Giochi aveva designato Roma, ma in quel tempo lo sport in Italia era ancora in fasce e il Governo più preoccupato dei problemi di bilancio che dal prestigio internazionale che avrebbe tratto dalla manifestazione, rinunciò ufficialmente nel 1906. Svanì così il grande sogno di De Coubertin che proprio per organizzare le Olimpiadi romane aveva soggiornato a Roma nel 1905 ed era riuscito a ottenere dal Vaticano e più precisamente da Papa Pio X e dal Segretario di Stato il riconoscimento ufficiale dell’utilità dello sport e fu tale il rammarico che scrisse nelle sue memorie: “ Io desideravo Roma perché soltanto là, di ritorno dalla mia digressione nell’utilitaria America, l’Olimpismo, avrebbe rivestito la toga sontuosa, tessuta di arte e di pensiero, di cui io, fin da principio, avevo voluto abbigliarlo”. Così i Giochi furono assegnati a Londra e il 13 luglio 1908, alla presenza di migliaia di spettatori, vennero inaugurati da re Edoardo VII. Quelle Olimpiadi a cui parteciparono 22 nazioni e 1934 atleti tra cui 11 donne, per i risultati tecnici e per la serietà organizzativa, dopo le prime pionieristiche edizioni, rappresentarono la prima vera fase dell’Olimpismo moderno. L’Italia partecipò con 68 atleti e vinse due corone olimpiche con il ginnasta Braglia e il lottatore Porro, sfortunato fu invece il maratoneta Dorando Pietri che crollò esausto a pochi metri dal traguardo, sesta su diciotto nazioni si classificò la squadra della Palestra Ginnastica Ferrara. Per rendersi conto delle capacità degli atleti e delle difficoltà incontrate è significativa rileggere la corrispondenza da Londra al Resto del Carlino: ”Gli italiani non sono stati questa volta molto fortunati, militando contro di essi parecchie cause fra le quali il ritardo con cui essi sono giunti in Londra ( due giorni prima della gara n.d.r), ritardo che è da attribuirsi in parte al Comitato Italiano ed in parte al Governo che dopo aver promesso un concorso finanziario ne ha protratto il pagamento fino alle ultime ore precedenti la partenza dei ginnasti! Un’altra causa avversa deve certamente ricercarsi nelle difficoltà create dalla pessima stagione che in questo momento attraversiamo. Il freddo e la pioggia diluviale non sono certo fatte per invigorire temperamenti meridionali! Inoltre la giuria che è composta esclusivamente di inglesi ha mostrato, fin dal principio, le sue preferenze per i sistemi di educazione fisica usati dalle popolazioni settentrionali, la così detta ginnastica svedese...( nel 1908 sia per la gara individuale che per quella collettiva il programma tecnico era libero e questo portò a valutazioni diverse perché non si considerarono la preparazione, l’esecuzione, la difficoltà delle progressioni ma si tenne presente solo la validità dei vari metodi ginnastici: svedese, tedesco, italiano, francese ecc. n.d.r) . La squadra ferrarese ha fatto veramente del suo meglio per trionfare della prevenzione inglese verso il nostro sistema ginnastico...”. Per i ginnasti ferraresi, a parte gli inconvenienti del viaggio, andata e ritorno furono indimenticabili. All’arrivo a Londra furono applauditi da italiani e inglesi e con loro c’era anche l’ambasciatore italiano, mentre a Ferrara il 23 luglio un lungo corteo preceduto da un plotone di pompieri, con la Banda Comunale, la fanfara della Palestra con i soci, tutte le associazioni sportive e non e i cittadini che avevano seguito attraverso la stampa quanto si era verificato in gara, li accolsero entusiasticamente.Era il giusto riconoscimento per quella Società sportiva costituitasi nel 1879 e che si era fatta conoscere non solo per i risultati sportivi ma anche per gli interventi umanitari, perché nel 1883 avevano raccolto fondi, indumenti e viveri per i terremotati di Casamicciola, l’anno successivo avevano organizzato una grande accademia di scherma, ginnastica, musica e canto a beneficio dei colpiti dal colera che si era diffuso in alcune province italiane, e nel novembre 1886 quando una violenta epidemia aveva infierito su Ferrara, i palestrini con Alfonso Manarini che correva giorno e notte di casa in casa per soccorrere gli ammalati, crearono una squadra di soccorso che si prodigò per salvare tante persone, ma la sorte volle che gli stessi ginnasti perdessero due amici, Giovanni Ciccogna e il socio anziano Alessandro Felloni. All’arrivo in stazione i ginnasti sfilarono comandati da Alfonso Manarini , poi dopo i discorsi del Sindaco e del rappresentante la Deputazione Provinciale e le commosse parole del loro presidente l’avvocato Buzzoni, si avviarono in città e percorrendo viale Cavour, piazza Cattedrale, via Mazzini, via Scienze, arrivarono alla loro sede nell’attuale Piazza Verdi dove oggi sono gli uffici della C.G.I.L. Alle 15 ritornarono in piazza, furono accolti in Municipio per essere premiati con diplomi consegnati alla squadra, ai singoli atleti, al loro istruttore e al Presidente della Palestra. Nella serata il celebre cuoco Villetti servì nei locali della Palestra una cena a cui parteciparono circa 100 persone che gustarono il seguente menù: “Zuppa imperiale, galantina di pollo con gelatina, sfogliatine ai tartufi, vitello al forno con contorno, torta all’italiana, frutta e formaggio, gelati alla napoletana, il tutto annaffiato da Chiarello di Papadopoli, capri bianco, champagne”. Nel 1948 le Olimpiadi ritornarono a Londra, e a quei Giochi partecipò il peso massimo Ugo Bacilieri che venne eliminato nei quarti di finale dall’argentino R. Inglesias vincitore nella sua categoria. Bacilieri che nel 1948 era già campione italiano dilettanti, confermerà le sue doti tecniche e il suo carattere conquistando il titolo italiano professionisti dal 1952 al 1954.
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