Creato da: marialberta2004.1 il 03/12/2007
Ferrara

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

valy485michela.grossi75novizioemanuelerikiliberoonofrisilrossettiverniciatureclaus.gisidora.manciaglialdoclemenzi1942nata52copernicano111hopeandhappygriet0marialberta2004.1ripa.montesano
 

Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 1
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

I miei link preferiti

 

Ultimi Commenti

 

 
marialberta2004.1
marialberta2004.1 il 01/06/22 alle 13:03 via WEB
Caro Diogene 51, grazie per l’apprezzamento e soprattutto per le tue “curiosità” alle quali sono ben lieta di rispondere, pur nei miei limiti culturali. A proposito del ferrarese Guglielmo Adelardi Marchesella/Marcheselli, membro di una famiglia di spicco nella vita cittadina, e al fianco di Matilde di Canossa: se Adelardi/Adilardi deriva dall’avo Adelardo/Adilardo, Marcheselli ha derivazione dal nome identificativo della madre, Marozia “que dicebatur Marchesella” che ha connotato poi la famiglia (Andrea Castagnetti 1985, ad indicem). Circa il suo impegno nella costruzione della nuova Cattedrale, testi (pochi) di storia, rari documenti, e racconti secondo la “tradizione” hanno mitizzato un personaggio influente per posizione sociale e politica (guelfo). Nel mio Blog ci sono 4 Post dedicati ai Marchesella, con ampia Bibliografia (378,379,380,381).
 

 
diogene51
diogene51 il 01/06/22 alle 09:38 via WEB
Ma da dove nasce l'idea che fosse stato Giuglielmo Adelardi Marcheselli az costruire o almedno ad impegnarsi profondamente nella costruzione della nuova cattedrale? Altra curiosità: da dove nasce il cognome Marcheselli? E' forse un ramo cadetto degli Adelardi? Grazie! Plaudo al tuo blog, finalmente un blog che parla di cose serie! Renato
 

 
marialberta2004.1
marialberta2004.1 il 07/12/20 alle 01:31 via WEB
Caro Daniele, grazie anzitutto del tuo Commento, e grazie per aver portato all’attenzione un elemento importante nella pittura a olio di Raffaello: l’uso della tavola in legno di pioppo. So bene che il pioppo è da sempre la tua passione botanica più profonda cui hai dedicato ampi e continui studi, perché tu sei convinto che in lui ci sia il significato dell’albero. L’olio su tavola di legno di pioppo, si diceva, dava una miracolosa naturalezza ai ritratti di Raffaello (soprattutto a quelli femminili). Ne è un esempio l’Autoritratto, da te ricordato, esposto in apertura della Mostra romana 2O2O, alle Scuderie del Quirinale, “Raffaello 152O-1483” (conservato alla Galleria degli Uffizi di Firenze). Esso ci fa comprendere altresì, come lo sguardo sia per lui fondamentale nella composizione: gli occhi del giovane Raffaello cercano quelli di ognuno di noi osservatori. Nel mio Post n. 429 (successivo a questo con il tuo commento), dedicato al ritratto di Raffaello per l’amico letterato ferrarese Antonio Tebaldeo, ho ricordato la sua capacità geniale, definita “la poesia del volto”, di far risaltare lo sguardo penetrante eppur mite del Tebaldeo. Prima di salutarti voglio inviare uno speciale augurio per la tua monografia sul Pioppo Bianco, dalla chioma slargata, un albero nostrano, per te, dei più belli del mondo.
 

 
danibold2
danibold2 il 05/12/20 alle 17:27 via WEB
Ho tenuto in serbo per l’amica professoressa Alberta queste due o tre annotazioni sul pittore Raffaello, che son anche l'esito di un mio viaggio della scorsa estate, ben sapendo quant’ era difficile che lei, impareggiabile frequentatrice di archivi, anche i più riposti e quasi inaccessibili, mettendovi mano direttamente non le avesse già acquisite. Ma poiché bisogna prendersi qualche rischio ho creduto bene di mandargliele, non fosse che per mantenere salda la poliennale corrispondenza fra noi, e magari, chissà, a farmi valoroso ai suoi occhi. Il tutto è cominciato dall’aver appreso che un Autoritratto del sommo pittore è stato dipinto su legno di pioppo, notizia che in me, conoscitore di alberi, e ora impegnato in un lavoro proprio sui Populus, ha destato curiosità e subitanea tenerezza. In un articolo sul Corriere della Sera-La lettura del 19 luglio 2020, il filosofo scrittore Mauro Covacich, giunto alle Scuderie del Quirinale di Roma dove si teneva una mostra su Raffaello, ma impedito ad ammirarla compiutamente causa le restrizioni dovute alla epidemia virale, se ne uscì con la frase, tra l’ironico e il sibillino, che fa da titolo allo stesso articolo: «Ho visto Raffaello. E sì, è meglio di niente». In quegli stessi giorni io mi trovavo in vacanza in Abruzzo e, passando per la città dell’Aquila, mancai di poco, causa l’orario e la scarsa conoscenza delle strade, una visita alla chiesa di san Silvestro, dove è accolto il dipinto di Raffaello “La visitazione”, anch’esso dapprima su tavola, poi passato alla tela, che in ogni caso, come senz’altro sa bene Alberta, non è l’originale ma bensì una copia, trovandosi il dipinto autentico al museo del Prado a Madrid. Però, ecco, aggirandomi tra le strade del capoluogo abruzzese, che mi parvero piene di movimento e di vita, ricordo che pensai: come avrebbe dipinto Raffaello, se vi si fosse trovato, lui di indole buona e caritatevole, le devastazioni del terremoto sulle case, sulla gente, su questa città ora defraudata della sua quiete, della sua bellezza? E qui chiudo le mie note, dopo avere approfittato sin troppo della cortesia di Alberta ad accoglierle, a titolo di commento, nel suo blog dove dà voce, fra ricerca e personali interpretazioni, al gran pittore urbinate e ai suoi contemporanei. (4 dicembre 2020) Daniele Boldrini
 

 
marialberta2004
marialberta2004 il 03/12/20 alle 16:15 via WEB
Grazie, caro Daniele!
 

 
danibold2
danibold2 il 03/12/20 alle 15:33 via WEB
I miei complimenti, Alberta. Ciao, Daniele.
 

 
giorgio.2007
giorgio.2007 il 26/07/20 alle 18:55 via WEB
Carissima Marialberta è coinvolgente ciò che scrivi di Raffaello non solo per la morte in giovane età ma per la sua grandezza d'animo. Infatti tu documenti come egli fosse profondamente sensibile all'amocizia di quelle persone delle quali sapeva vedere l'intima natura.Pietro Bembo in occasione della morte di Raffaello scrive al cardinale Bibbiena che il ritratto del comune amico Tebaldeo non è tanto simile a se stesso come lo è nella pittura. Raffaello dipingendo i ritratti degli amici li accomunava a sé nel ricordo dei posteri.
 

 
giorgio.2007
giorgio.2007 il 19/05/19 alle 19:18 via WEB
QUINDICI MINUTI sono veramente pochi per una visita. Al visitatore perciò, conviene documentarsi convenientemente prima della visita per non rammaricarsi poi di non aver saputo utilizzare al meglio i preziosi minuti.
 

 
giorgio.2007
giorgio.2007 il 18/05/18 alle 17:23 via WEB
In occasione della iniziativa "Interno Verde 2018", in un luminosissimo mattino, ho visitato il giardino di Casa Minerbi.I visitatori erano talmente numerosi da formare una lunga ma ordinata fila in attesa del proprio turno di entrata. Tutti siamo stati accolti con grande signorilità e generosità dalla proprietaria. Ora, carissima marialberta, frequentando il tuo blog ho potuto soddisfare quella curiosità culturale suscitata da quella bella esperienza.
 

 
giorgio.2007
giorgio.2007 il 08/11/17 alle 16:39 via WEB
Carissima Marialberta visto che il libro lo hai già comprato te lo chiedo in prestito perché lo voglio proprio leggere.
 
 
« Precedenti Successivi »
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963