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« Luciano Pigaiani, Landol...Luciano Pigaiani, Landol... »

Luciano Pigaiani, Landolfo vescovo di Ferrara al tempo di Matilde di Canossa.

Post n°442 pubblicato il 30 Marzo 2022 da marialberta2004.1
 

 CLICCA sull’immagine per ingrandirla: Duomo di Ferrara, Lunetta del Portale con San Giorgio a cavallo in atto di uccidere il Drago, che poggia su una architrave scolpita con le storie di Cristo.

CLICCA Tag, in alto a sinistra, poi CLICCA Pigaiani Luciano, per vedere tutti i post della recensione.

Maria Alberta Faggioli Saletti  RECENSIONE-ANALISI  2022   

Luciano Pigaiani, Landolfo vescovo di Ferrara al tempo di Matilde di Canossa. Dal castello di Ficarolo alla costruzione della nuova Cattedrale, All’Insegna del Giglio, Firenze 2022. €20.

PARTE SECONDA

●La Cronologia della famiglia di Landolfo e di Ferrara. I PERSONAGGI  GLI EVENTI

Una Cronologia di Ferrara e della Famiglia di Landolfo, dal 1010 (XI° secolo) al 1139 (XII° secolo), funge da collegamento tra fatti e documenti, tra vicende e personaggi di questa storia antica e affascinante.

Tra i PERSONAGGI, il fratello di Landolfo, Sichelmo  miles, il nipote Casotto capitaneus Ferrarie, il leggendario Guglielmo Marchesella, i Consoli del Comune, Imperatori (Enrico III, Enrico V di Franconia) e Papi durante il Vescovato di Landolfo (Pasquale II, Callisto II ostile a Landolfo, Innocenzo II), Matilde di Canossa e Irnerio, l’illustre giudice legato a Matilde, che assiste Landolfo in un Placito, nel1112.

Tra gli EVENTI significativi per la città di Ferrara e per la sua devozione religiosa, l’inizio del Culto di San Maurelio(1106), l’arrivo della preziosa Reliquia del braccio di San Giorgio(1110), scelto da secoli, come patrono della città primitiva, il Terremoto del 1116 (notizia contenuta nelle annotazioni di due antiche cronache ferraresi), l’approdo del Crocifisso di San Luca (22 marzo 1128),a tutt’oggi il più antico conservato a Ferrara.

La famiglia di Landolfo legata al Castello di Ficarolo. Genealogia aggiornata.

Fin dalle prime pagine emergono notizie documentate che consentono di ricostruire in modo attendibile, elementi per la biografia di Landolfo (1074/76-1138), da aggiungere alle informazioni avvalorate sulla sua famiglia della quale viene pubblicata un’aggiornata genealogia. I precedenti studi di Luciano Pigaiani, in corso da decenni, sono raccolti nel volume La «Domus Casotti» e San Salvatore di Ficarolo con le dipendenze di San Lorenzo alle Caselle e Santa Croce di Salara.

Landolfo proviene da una famiglia fedele ai Canossa che ha terre, beni di proprietà e potere anzitutto a Ficarolo.  I suoi familiari sono “funzionari dell’entourage canossiano, non solo dell’epoca di Matilde, ma anche di quella dei precedenti signori di Canossa”, con funzioni di giudici, come Rotecherio, il padre di Landolfo, residente/presente nel Castello di Ficarolo.  Il giudice Rotecherio, dal 1047 al 1069, per 20 anni funzionario itnerante dei Canossa con ruolo giurisdizionale, è dal 1070 al 1086 a capo della Iudiciaria di Ficarolo, nel Comitato di Ferrara.2

Dalla famiglia di Landolfo quindi provengono dirigenti e persone in ascesa sociale: “Domus Rotecherij” verrà definita in carte successive (pp. 10- 13). Occorre precisare chela famiglia di Landolfo, è però conosciuta, come “domus Casotti”, dal nome di uno dei suoi esponenti, Casotto nipote di Landolfo. La domus Casotti, come detto, è da tempo studiata dallo storico.3

Fin dal 2010, Pigaiani ha raccontato anche della costruzione del Castello di Ficarolo ad opera dell’Arcivescovo di Ravenna probabilmente nel X° secolo (il Castello è nominato in un Placito del 970 e in due Privilegi papali del 977 e997), e di quanto venisse riconosciuto, fin dalla fine del X° secolo, come attivo e animato punto di controllo sul Po, conteso dai grandi enti che aspiravano al dominio del territorio: Arcivescovo di Ravenna, Canossa, Papato, Impero. È questo il territorio della Pieve di Santa Maria in Trenta, la più antica di tutta la terra alto polesana e alto ferrarese. Il territorio della Pieve si estendeva per quasi venti chilometri, nella zona situata ad est dell’attuale centro di Ficarolo, e comprendeva un tempo anche le terre attualmente sulla riva destra del Po che, però, fino alla metà del dodicesimo secolo erano sulla riva sinistra.4

È corretto chiedersi, a questo punto, dove Landolfo possa aver acquisito le competenze che la “gran Contessa”, Matilde di Canossa, richiedeva e che andavano oltre l’ordinaria abilità, anzi comportavano una seria formazione intellettuale, prima di venir proposto/imposto come Vescovo di Ferrara. Una formazione che, fin dagli esordi, renderà possibile lo svolgimento di compiti complessi in ambito ecclesiastico e anche nel campo del diritto e nell’attività politica. Purtroppo per ora l’interrogativo non ha risposta.

 


1Luciano Pigaiani, La «Domus Casotti» e San Salvatore di Ficarolo con le dipendenze di San Lorenzo alle Caselle e Santa Croce di Salara (All'Insegna del Giglio, Firenze2015), pp. 26,28. Con quest’opera, nel 2015, Luciano Pigaiani ha vinto il Premio Francesco Ravelli.

2Circoscrizione territoriale ampia come una provincia, governata dal comes, il Comitatus fu istituito dall’imperatore Federico Barbarossa. Nel territorio c’erano la riscossione dei dazi imperiali e la Iudiciaria (L. Pigaiani, Domus Casotti cit., pp. 26, 28. A proposito del Comitatus sono citatigli studi di C. Violante, Formazione e strutture dei ceti dominanti nel Medioevo: ‘marchesi conti e visconti ' nel Regno Italico (secc. IX - XII), Atti del secondo Convegno di Pisa: 3-4 dicembre 1993, Roma 1996).

3L. Pigaiani, La «Domus Casotti» e San Salvatore di Ficarolo con le dipendenze di San Lorenzo alle Caselle e Santa Croce di Salara, cit.

4Luciano Pigaiani, Il Territorio della Pieve di Santa Maria in Trenta e il castello di Ficarolo nelle Fonti Medievali, Nuovecarte, Ferrara 2010. 

 
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