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CLICCA sull’immagine per ingrandirla: Duomo di Ferrara, Lunetta del Portale con San Giorgio a cavallo in atto di uccidere il Drago, che poggia su una architrave scolpita con le storie di Cristo. CLICCA Tag, in alto a sinistra, poi CLICCA Pigaiani Luciano, per vedere tutti i post della recensione. Maria Alberta Faggioli Saletti RECENSIONE-ANALISI 2022 Luciano Pigaiani, Landolfo vescovo di Ferrara al tempo di Matilde di Canossa. Dal castello di Ficarolo alla costruzione della nuova Cattedrale, All’Insegna del Giglio, Firenze 2022. €20. PARTE PRIMA ●Titolo efficace per l’attuale saggio di Luciano Pigaiani, studioso con importanti pubblicazioni dal 2008, che di nuovo indaga il Medioevo dei secoli centrali (XI°-XII°), la Ferrara medievale e il suo territorio, ed ha per protagonista Landolfo, Vescovo di Ferrara, dal 1101 (data probabile) al 1139. Landolfo, fino ad ora poco studiato, è vissuto al tempo di Matilde di Canossa e di Guglielmo Marchesella Adelardi, e risulta legato alla nascita del Comune, alla Lotta per le investiture, nonchè alla costruzione, nel 1135, dell’edificio più importante della città di Ferrara, la Cattedrale di San Giorgio, cioè il Duomo. La partenza della gigantesca impresa è preparata da questo grande Vescovo dal quale ha altresì tratto impulso lo sviluppo decisivo di Ferrara come città. Si è tanto esaltato Guglielmo Marchesella Adelardi, ma dallo studio di Pigaiani su Landolfo, emerge che il momento iniziale dell’opera del Duomo è reso possibile dal vescovo Landolfo, mentre Marchesella non è citato negli antichi documenti relativi all’edificazione. Landolfo è considerato da un medievista di nome, “il nuovo vescovo a capo di un episcopio riformato, molto attivo politicamente, che si faceva carico delle aspirazioni della città”, e “il più autorevole vescovo di Ferrara del XII secolo”. 1 ●Il lavoro è dedicato alla moglie Patrizia, prematuramente scomparsa, apprezzata insegnante di Ficarolo il cui ricordo è sempre vivo. ●Lo studio è esposto a paragrafi titolati, con quattro nuclei tematici chiari: 1--La famiglia di Landolfo presente a Ficarolo, legata ai Canossa fin dall’inizio del X secolo e a Matilde di Canossa fino alla sua morte (1115), con la genealogia aggiornata. Nel contesto storico di Matilde di Canossa, è riservata attenzione al Comitato ferrarese, ai suoi confini ai tempi di Landolfo, nel Placito di Baviana (1113),presieduto dalla Contessa Matilde. Matilde con un suo decreto garantisce legalmente la proprietà di Sichelmo, figlio di Rotecherio, fratello di Landolfo: Sichelmo ottiene sentenza favorevole contro Ravenna (Monastero di Sant’Andrea Maggiore), per il possesso di metà Castello di Zelo sul Tartaro (12 KM circa a nord di Ficarolo) e metà di altri fundi, situati nel Comitato di Ferrara. 2--La società ferrarese e le sue stratificazioni (famiglie capitaneali canossiane, famiglie capitaneali ferraresi), l’investitura a Vescovo, le terre della Chiesa ferrarese; 3--Il lungo vescovato di Landolfo; La nuova Cattedrale di Ferrara. Durante l’episcopato di Landolfo, Ferrara si sottrae alla giurisdizione metropolitica dell'arcivescovo di Ravenna, ottenendo da papa Pasquale II la Bolla di esenzione Officii nostri dell'8 aprile 1106, confermata da altre due bolle di papa Innocenzo II, che iniziano entrambe con le parole Ad hoc in Apostolicae sedis cathedra e datate 11 maggio 1133 e 22 aprile 1139. 2 4--La situazione storica relativa ai rapporti tra Papato e Impero.
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