Post n°37 pubblicato il 30 Gennaio 2012 da psico_crazia
"Balla chi commo benit carrasecare, tando tue podes fintzas irmenticare tottu s'affannu mannu 'e sa chida... E sa notte fraga' 'e bentu de beranu" [Piero Marras]
Morte, rinascita e richiesta di pioggia. Niente a che fare con i travestimenti e capovolgimenti di ruoli. Celebrazione di Dioniso, energia naturale che, per effetto del tempo che cambia, porta i frutti delle piante alla piena maturità.
Per ricordare la morte del dio sbranato dai titani, maschere vestite di pelli cariche di campanacci o di ossi animali. Volti anneriti dal sughero bruciato o coperto da una maschera nera.
Danza zoppicante che disegna mancanza di equilibrio. Affaticati, in silenzio, si procede un colpo di spalla dopo l'altro. Gestualità, ritmo, strumenti sonori e lacci per catturare.
In Sardegna, con il 55% di disoccupazione, carrasecare * aspettando subentu de beranu "Chi morza biende sos anzoneddos brinchende" (che possa morire vedendo gli agnellini -i giovani- danzare)
*Carrasecare (carre de secare) è il carnevale sardo. Etimologicamente significa carne viva datagliare. Nella tradizione contadina Dionisio era nato da una vacca con forma di toro; nelle antiche comunità si sacrificava appunto un toro facendolo a pezzi e mangiando le sue carni. Quindi si ballava aspettando su bentu de beranu (il vento della primavera) con i suoi frutti maturi.Dioniso Mainoles (dal greco mainomai: sono posseduto), il cui nome in Sardegna si è alterato in Maimone (da cui Mamuthones), è il nome che viene dato genericamente a tutte le maschere.
Inviato da: boezio62
il 06/06/2017 alle 16:04
Inviato da: blue.sky00
il 27/05/2017 alle 08:13
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il 20/05/2014 alle 17:12
Inviato da: maresogno67
il 19/05/2014 alle 21:44
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il 18/05/2014 alle 20:16