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Creato da: iskra1974 il 21/04/2012
Opinioni, Recensioni, Idee, e Campanili

 

 

Anche noi parliamo alle sedie

Post n°30 pubblicato il 02 Settembre 2012 da iskra1974
 

Clint mi hai deluso! Non nel merito ma nel metodo. Ad ottantadue anni potevi ben dire di avere insegnato l'arte partendo dal basso, dalla polvere delle praterie - spaghetti ai pugni di ispettori d'accatto... ma l'avevi insegnata a quei quattro intellettualoidi sinistrati.. oggi potevi essere in cielo, ma sei ricaduto a  terra.

 
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La scuola delle mediocrità condivise

Post n°29 pubblicato il 01 Settembre 2012 da iskra1974
 

I laureifici sono un magma entropico di mediocrità, frutto del buonismo della sinistra, incapace di produrre qualità, e unico sostegno di cattedre impolverate da cui si sviluppa non la nozione, bensì la condivisione di un'impotente decadenza.

 
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E' morto il Cardinal Martini, senza "accanimento"

Post n°28 pubblicato il 01 Settembre 2012 da iskra1974
 

Il Cardinale Martini chiude coerentemente una vita all'insegna di scelte importanti e, nell'ultimo periodo storico, in controtendenza con la linea ufficiale del Vaticano. Ha rifiutato l'accanimento terapeutico consegnando il proprio corpo alla terra. Una perdita importante. Un uomo colto e umano ci lascia.

 
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E' bello essere un grande imprenditore occidentale, in tempo di crisi

Post n°27 pubblicato il 30 Agosto 2012 da iskra1974
 

Il patriarcal-capitalismo non è più in grado di produrre beni, merci o servizi. l limite produce mediazioni tra le aree istituzionali e le sacche di lavoro depresso che rimangono ferme, rivendicative ed aggrappate ad una ripresa che non potrà avvenire.

 
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Il posto (di Ermanno Olmi)

Post n°26 pubblicato il 29 Agosto 2012 da iskra1974
 

 
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Tenera Valse, puttana liberata?

Post n°25 pubblicato il 28 Agosto 2012 da iskra1974
 

Tenera Valse da la fica o il culo per moneta sonante. ha lasciato le cattedre annoiate di qualche avamposto della scolarizzazione superiore. Ha fatto bene?

 

 
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Breivik antieroe disumano sconfitto dalla solidità democratica del diritto

 

ASSAD - ISTI

Post n°23 pubblicato il 23 Agosto 2012 da iskra1974
 

 

Distruzione Quando negli anni novanta ero in un campo universitario incontrai diversi studenti del politecnico di Algeri, in Italia per gli scambi culturali. Era l'epoca in cui il loro paese era scosso da una guerriglia tra città e periferie, le quali, nottetempo, divenivano il teatro delle incursioni dei fondamentalisti islamici.

 

Tutti questi studenti erano sostenitori del legittimo governo algerino, che, dall'indipendenza a oggi è un governo di espressione laica e socialista, nell'accezione della via araba al socialismo. Un governo che si prese la responsabilità, nel 1993, di delegittimizzare la vittoria elettorale del FIS (fronte islamico) compiendo, de facto, un sovvertimento autoritario del legittimo risultato politico. Sin da allora questo fatto mi pose la seguente questione: fino a che punto la democrazie liberale deve essere difesa ed agita? Esistono casistiche in cui essa sia da sottomettere ad un qualcosa di altro?

 

I fatti conseguenti al 93 con l'eccidio di migliaia di inermi algerini ad opera dei fondamentalisti, tra cui moltissimi fanciulli che venivano sgozzati di fronte alla famiglie, ed, ancor prima il fallito esperimento del socialismo afghano, con il ritorno al potere, sempre negli anni novanta dei talibani, e le immagini degli impiccati ai lampioni delle strade, mi persuasero a rispondere a quella domanda. E a dire che questi epigoni violenti di un moderno, tecnologico, medioevo devono essere espulsi dai diritti della democrazia liberale, altrimenti si correrebbe l'errore weimariano, per chi lo ricorda, e cioè fornire la corda della legalità democratica (in quel caso venne fornita all'estremismo nazista) a chi la utilizzerà per impiccarti.

 

I processi recenti hanno dimostrato che i fratelli musulmani, dietro i quali agiscono gli interessi della vecchia e spelacchiata aquila a stelle e strisce, non sono che replicanti dei loro omologhi algerini e talebani. Già in Egitto hanno sciolto la corte costituzionale e stanno imponendo un clima di delegittimazione delle istituzioni civili e militari. Già in Libia hanno creato le condizioni per un ritorno alla sharia (lo fecero fin dall'alba della loro presa del potere).

 

E si è visto che cosa comporti questa legge. Sia in termini di politica interna, sia in termini economici e di politica estera. Di fronte a questa ferocia anche i tanti detrattori di professione di Israele dovrebbero fare buon viso a cattivo gioco.

 

Quegli studenti di Algeri, del politecnico di Algeri, facce pulite, capelli rasati ed ottimo francese, vi erano arrivati molto prima di tanti opinionisti sinistrati della domenica. Si chiedevano come si potesse appoggiare chi sgozzava degli infanti e rinchiudeva le donne in catene. La stessa domanda andrebbe posta verso coloro che oggi brindano al crollo di Assad e dell'attuale sistema Siriano. Esistono già alcuni video in rete che pubblicherò sul mio blog che danno evidenza della luminosa democrazia che i fratelli musulmani intendono introdurre.

 

Evitare, d'altro canto, l'osanna ad un personaggio come Assad, su cui molte ombre si sono addensate nel passato per il sospetto di aiuti al terrorismo iraniano. Ma oggi, tra i due mali, la scelta esiste... eccome se esiste.

 

 

Luca Pastura

 

 
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Turbocapitalismo e patriarcato

Post n°22 pubblicato il 21 Agosto 2012 da iskra1974
 

C'è poco da fare. Nello scontro di un cinquantennio il capitalismo patriarcale si è imposto sul socialismo patriarcale. Perchè il sistema capitalistico si rilevò egemone? Ma proprio per la dimensione intrinseca della natura patriarcale. Questa dimensione consapevole nel sistema occidentale, e, forse, inconsapevole nel sistema del blocco di varsavia, ed esperienze sorella, è stata la mano invisibile che ha ricomposto le umanità sulla scacchiera di Sion e dei patriarchi. E quindi sulla scacchiera che ha difeso la proprietà privata, che ha difeso i recinti, Nel sistema patriarcale è infatti l'invidia a regnare sovrana sulle accessioni umane. E' per via dell'invidia che Caino uccideva Abele, ma Iddio imponeva: "non uccidete Caino". Oggiogiorno esiste anche una celebre organizzazione denominara "Nessuno tocchi Caino". E questo perchè Caino non si può eliminare. Il sistema ha bisogno di condannarlo, vero, ma deve rimanere dentro i recinti perchè l'invidia è una componente di questo sistema. Come si potevano quindi inoculare le fondamenta delle nuova coscienza, quando non si rimuoveva la coreazza patriarcale dell'invidia? E la storia ha dimostrato che è causa di questa regina incontrastata della collettività se dimensioni quali la repubblica democratica tedesca siano crollate .. è dipeso dalla forza guida dell'attrazione per le merci esposte in casa del vicino e nonostante le grandi intellettualità dei compagni orientali, nonostante gli innumerovoli sforzi per costruire un processo di acculturamento esteso, nosnostante le riforme economiche, il capitalismo ha trionfato perchè era sulla sponda in cui l'invidia poteva essere spacciata come una dimensione stimolante la crescita del self-made-man. Nessun sistema socialista è immune dall'autoimplosione. Cuba medesima che certi allocchi vedeno ergersi isola tra le isole di una dimensione altra ha dovuto accettare un nuovo corso economico, che precede, e credo anche di poco, forti mutazioni politiche. La teoria marxista è, alla luce di quanto ho scritto, una teoria dentro il patriarcato e quindi non risolve compiutamente il problema della coscienza, anche perchè non risolve il problema di Caino. Questo problema si affronta con l'abolizione del patriarcato. Molti studiosi affermano, credo a ragione, che tale processo non sia rersibile e che, quindi, ci si potrà unicamente evolvere su dimensioni post-patriarcali. In altri termini il ritorno al matriarcato sarebbe impossibile. Non si può altresì ignorare che questa fase storica è caratterizzata dalla vittoria del capitalismo che si trova solo, isolato, senza più una compatta contrapposizione ideologica e politica. Tale condizione ha sviluppato un periodo di turbocapitalismo nel quale interi stati aggrediscono, per il momento a livello commerciale, altri stati soddisfandone la domanda di merci e servizi, e, in taluni casi, addirittura creandole. Non già quindi una contrapposizione di modelli, sebbene all'interno della piattaforma patriarcale, bensì un modello declinato su strategie concorrenziali. Questo schema è destinato inevitabilmente a produrre guerre e carneficine di esseri umani, in quanto si basa, per vivere, sull'annientamento cannibalistico di collettivi a scapito di altri collettivi. Esemplificando è come una pila chimica. La corrente fluisce dalla polarità di alto potenziale alla polarità di basso potenziale. E' chiaro che se il turbo capitalismo produrrà macerie su quelle si potrà ricostruire, ma la condizione essenziale è che vi siano ancora gli uomini. Luca Pastura

 
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Provocazioni e direzioni della nostalgia

Post n°21 pubblicato il 17 Agosto 2012 da iskra1974
 

E' sufficiente una foto, pubblicata su un noto social network, per scatenare un dibattito interessante. La domanda fondamentale è se questo dibattito è autoreferenziale.

 
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Quello che le donne dicono

Post n°20 pubblicato il 14 Agosto 2012 da iskra1974
 

La signora Balsamo, alias Maddalena61, diviene l'archetipo di quello che non mi piace di una certa intellettualità di sinistra, che non è capace di riempire il piatto degli affamati, prodotti dall'attuale crisi finanziaria, inseguendo le chimere del sistema.

 

 
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Sgombero in via dei Giustiniani e Legalità

 

Disperazione Prioritaria

Post n°18 pubblicato il 13 Agosto 2012 da iskra1974
 

Sede postaleDue giorni orsono mi recavo alle poste, sede centrale, di Genova, per comprare un pacco da spezione. Una volta entrato, non riconoscevo più quel luogo, anche austero, e spersonalizzato, a cui il ricordo giovanile rimandava. 


Una ridda di luci, rumori da flipper d'osteria, vociame variegato ti fa capire immediatamente che qualcosa, forse, è cambiato. Poi l'impressione diviene certezza. E' che quel luogo austero si è trasformato in un centro dispensatrice di illusoria felicità.. lotto istantaneo, gratta e vinci e altre diavolerie sono dispensate, come l'ostia profana di un rito neo pagano, dalla funzionaria di turno, che fa anche la simpatica, ride e scherza con questi zombi dall'età imprecisata... ad uno di essi cinguetta: "bisogna essere maggiorenni! ma dalla sua faccia mi sembra che abbia superato la maggiore età da un pezzo!"...

 

Etnie varie, latini, sudamericani, rumeni, asiatici si mescolano nel grande gioco dei pacchi in un'assolata e deserta giornata feriale di inizio agosto.. io stesso sembro un alieno, antitetico a quel contesto, quando mi avvicino e chiedo un banale pacco, magari con materiale di riempimento accluso.. l'impiegata mi sorride, bonaria, e mi chiede di che grandezza lo voglio.. dietro di me, mi sto dilungando troppo, si vede, l'orda dei disperati si scompone, ondeggia, e difende saldamente il posto nella coda.. qualche parolina a mezza bocca di biasimo, nei miei riguardi, che rallento il loro incedere nelle luminarie di una nuova giostra...

 

alla fine pago i miei tre euro e settanta e vorrei prendere le monetine, ma la signora mi dice, con una certa apprensione: "che fa? è pazzo? si mette a cercare le monete? non ha cinque euro?"... capisco che non c'è tempo da perdere.. le allungo il pezzo di carta e ritiro il resto, che la signora aveva già in mano... finalmente ho concluso e vedo incedere al banco una grassona che puzza di alcolici a buon mercato, mi fa anche una certa tenerezza perchè ha lo sguardo tenero e comprensivo di chi aspetta la morte fumandosi un'ultima sigaretta...

 

mi fermo a guardare.. la signora aveva comprato un gratta e vinci da venti euro (dicasi venti euro!!!! qurantamila lire, l'importo della prima cena che offrii alla fidanzatina marisa nei lontani anni 90) e ora chiede un altro giro, un altro biglietto, e continuerà, sicuramente, fino a quando gli impiegati, stancamente, chiuderanno le serrande e rimanderanno in strada questo popolo della notte, in pieno giorno...

 

nel frattempo sono uscito e la città mi ritorna squallidamente amica, inizio ad apprezzare qul battere martellante del sole caldo delle quattro del pomeriggio... io sono ancora vivo, sono ancora qui... ma per quanto?

 

 

Luca Pastura

 
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L'Obelisco Nero

Post n°17 pubblicato il 10 Agosto 2012 da iskra1974
 

L'obelisco nero - copertina

L'obelisco nero, opera di Remarque, disamina di un'umanità in caduta verticale, nel quindicennio Weimariano. Quando il volto bestiale del nazismo iniziava a delinearsi, all'orizzonte di una società decadente, avviluppata da un'inflazione a tre cifre, ma comunque in grado di produrre cultura. 

 
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L'ipocrisia della formazione accademica

Post n°16 pubblicato il 08 Agosto 2012 da iskra1974
 

Nel declinante occidente qualcuno si indigna per tutelare livelli di conoscenza via via sempre più annacquati e mediocri, perché, dietro al pezzo di carta, brucia l'ambizione del potere e della gratificazione sociale

 
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Cambiare rotta, please!

Post n°15 pubblicato il 27 Luglio 2012 da iskra1974
 

 

IlvaIn Italia, si accetta di più che il proprio figlio si ammali di cancro piuttosto che riconvertire le proprie keynesiane prerogative lavorative.

Questo sta accadendo in Puglia a causa del fermo alle attività siderurgiche, determinato dai tassi incoercibili di tossicità dei fumi effluenti, ma la protesta, inesorabilmente, monta. E' giustificato che la paura di perdere il posto di lavoro porti a rivendicazioni, ma si dovrebbe sempre anteporre l'interesse generale collettivo.

 

Chiudere un settore superato, antieconomico e dannoso per la salute non solo è giustificato ma doverso. e non dovrebbe essere la magistratura ad intervenire bensì direttamente il governo. Vi è il fatto che in Italia il settore privato, anche a causa di un'indebita ingerenza di conventicole politiche, è, dai tempi della balena bianca, un welfare state mascherato e trasversale per la conservazione di posti assolutamente improduttivi e squalificati dal punto di vista delle tecnologie e delle strategie di pianificazione economica dello stato.

 

Il proporre questo tema, da sinistra, è sempre stata un'eresia indegna del buon sinistro, che si sarebbe subito attratto le folgori e gli strali di un mondo imprenditoriale ingrassato da certe "politiche" e restio dal mettere in discussione tecnologie e gestioni incriostate di anni, nonchè della grande mano sindacale pronta a difendere i già protetti, ma soprattutto ad intascare tessere e favori, e, infine, delle amministrazioni locali, che non vogliono problemi e considerano il loro ruolo di esclusiva mediazione politica tra affaristi.

 

Il caro Vendola dove si trovava quando riceveva le interrogazioni pubbliche inerenti al protrarsi del danno ambientale causato dalla siderurgia? Forse in qualche contesto mediatico a sciorinare consecutio temporum e figure retoriche.

 

Come scrissi già in altri articoli è il problema della dimensione lavoro-specializzazione al centro del nodo strategico che la politica e una nuova ideologia devono attraversare e risolvere. la dimensione statica della prestazione di lavoro che si ripete dall'assunzione alla morte ha prodotto dissesti in termini di competitività e di etica del lavoro, nonchè un modello culturale orientato al consumo, al luccichio vanoglorioso del balocco che ha corrotto negli anni la mitica, e mai troppo decantata, classe operaia.

 

Una corruzione che lo stesso Pasolini intravide e denuciò appieno, nell'epoca del tardo boom economico. Oggi non ci resta che procedere velocemente ad un rapido cambiamento culturale per il quale l'uomo non sia più visto come un centro di lavoro specializzato e una bestia da cosumo, nello stesso tempo. Impresa disperata e forse impossibile.

 

Luca Pastura

 

 
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Que se Jodan!

Post n°14 pubblicato il 16 Luglio 2012 da iskra1974
 

Nel belmezzo di una seduta parlamentare, in cui il governo spagnolo riceveval'approvazione al taglio del welfare state, ed in particolare del sussidio di disoccupazione,la deputata di maggioranza (di destra) Andrea Fabra ha urlato "vadano afare in culo!".

 

Saranno sicuramente contenti gli indignados che fecero crollareZapatero e il governo socialista. Esempio concreto di alcune teorie che hocercato di esprimere in altri scritti. Questa sinistra apparentemente radicale,sicuramente violenta, che alla luce dei fatti è troppo deflagrante per lastabilità dei governi liberal-democratici ma, al tempo stesso, troppo deboleper imprimere una svolta realmente rivoluzionaria. Il risultato finale è laclassica torta bruciata che permette alle destre, possibilmente più becere ereazionarie, di tornare al potere e di operare drasticamente e brutalmente queitagli che le socialdemocrazie attuano con maggiore moderazione ed equità.

 

il punto è che solo una rivoluzione mondiale, potrebbe cambiarelo scenario strategico del futuro occidentale, che è un futuro di default, ed èmolto improbabile, oggi, che avvenga questa rivoluzione. Conseguentemente lesinistre illuminate dovrebbero tatticamente operare per gestire questo processodi involuzione dei consumi e del benessere tardo capitalistico. E' un compitodifficilissimo, soprattutto in questo nostro paese delle banane.

 

Come non vedere che la Fiat, motore e centro dell'industriaitaliana, non è competitivo da anni ed divenuto, nel tempo, un welfare stateparallelo, sede di salari irrorati ad operai e impiegati che, se espunti daquel brodo, non potrebbero essere ricollocati? Come non vedere che non esisteun piano energetico? Che nel meridione nessun investimento è possibile perl'antistato delle mafie che impone supplementi di tasse e balzelli e lacollocazione sui posti di lavoro dei propri protetti?

 

Il nodo focale è che si deve produrre meno e meglio. Si devonoapplicare i dazi sulle merci extra-comunitari in modo da portarne il valore discambio sui livelli interni. I beni superflui, non vitali, ovvero le cosiddettecommodities devono costare di più, perché la merce da banco a prezzi bassirovina l'economia nazionale.

 

Le specialità devono essere decostruite. Il lavoratorespecialistico è nocivo per se stesso e per il circuito economico. Si devepuntare su un insieme di competenze qualificanti che permettano al lavoratoredi prestare la sua opera su vari e disparati settori industriali. Questo risultatoatteso implica che la scolarizzazione, di livello medio e superiore, varipensata. Vanno eliminati i laureifici di stato, produttori di carte bollateche sfornano dottori in lettere, filosofie, lingue ecc.

 

L'università deve essere a numero chiuso stretto con selezionescientifica dei candidati, a prova di corruzione. Una selezione non inquinabilesi ottiene eliminando la prova orale e assegnando il punteggio degli scrittinel momento in cui la prova è completata (mediante elaborazione automatica deidati).

 

Per realizzare questo programma occorre una classe politica sfrondatae più tecnocratica. Come vedete la classe politica occidentale di questi tempiè assolutamente incapace di posizioni strutturali e viene sommersa dalla crisi,come la deputata spagnola che non trova di meglio che sputare sui disoccupati.

 

Mi ricordo che un'altra signora diceva ai disperati, rimastisenza pane, di mangiare le brioches... Sappiamo come è andata a finire.

 

Luca Pastura

 
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Un ombrellaio e l'influenzamento del valore

Post n°13 pubblicato il 13 Luglio 2012 da iskra1974
 

Ombrellaio e valore

Se mi trovo all'aperto e inizia a piovere forte, e non ci sono ripari, potrei essere tentato di acquistare un ombrello. Il venditore che si trova all'angolo della strada sa di poter strappare un prezzo maggiorato, proprio perchè piove.Ovviamente se cambiassero le condizioni al contorno, se spuntasse un sole torrido, agostano, di colpo il mio interesse a comprare e l'interesse del venditore ad esporre quella tipologia merceologica drasticamente crollerebbero.

 

 

Questa fenomenologia ha un nome in economia e si chiama influenzamento prodotto sul valore dal resto dell'universo. E' una teoria sviluppata nell'ambito della economia neoclassica e ben descritta da autori quali il Variant. (Rimando il lettore interessato al primo volume di economia politica). Questa teoria non è mai piaciuta ai mie amici economisti marxisti. Uno spocchioso come Sraffa, uno dei più grandi economisti, di scuola marxista, la rifiuta sdegnato. Io trovo, invece, una profonda ignoranza nell'analisi di tutte le variabili intensive (cioè indipendenti dalla struttura quantitativa) ed estrinseche che abbiano ad influenzare il valore reale (valore d'uso della merce).

 

Vi è di più. La teoria dell'influenzamento del valore è, a mio giudizio, una delle leve più forti che è stata utilizzata nell'indurre la crisi economica che oggi affligge italioti ed europei. Questo dipende dalla natura stesso delle variabili influenzanti che pescano nello stato di necessità indotto della domanda. E' come, per esemplificare, se io volessi acquistare l'ombrello per ripararmi da una pioggia che è solo nella mia mente!

In altre parole, lo stato di necessità della domanda è generato dal resto dell'universo, cioè da alcune variabili esterne all'economia e che possono essere radicate a livello sociologico. Queste variabili hanno fatto credere a milioni di uomini di essere nel mezzo di una tempesta e gli ombrelli (cioè il valore della merce) hanno acquisito una forte impennata.

 

Bati pensare alle case, ai mutui, all'economia costruita con gli strumenti derivati, che generavano domanda sulla domanda, oppure ai cds che generavano domanda sui flussi monetari assicurativi sul default degli stati sovrani!

 

Ecco esempi comncreti di come la teoria di variant è realmente operante, anche se in modo surrettizio, e rappresnte uno dei driver più significati delle cadute e delle piccole ripresine delle europee sovranità nazionali.

 

In termini teorici è altresì del tutto erroneo che il valore della merce marxiana sia basato unicamente sulla totalizzazione del lavoro umano necessario a produrla in quanto se quel bene assolve alle necessità fondamentali del lavoro (ad esempio è un'attrezzatura) vincolerà l'assorbimento di energia-lavore necessaria a produrre nuovi beni. Ne consegue che l'analis di Marx è, a mio avviso, all'interno di un sistema chiuso merce-danaro-merce. Sarebbe invece interessante ragionare su uno schema merce - influenzamento (merce) - danaro - merce.

 

E' evidente, infine, che tutto si gioca sul vettore influenzamento perchè la bontà delle variabili, la loro concreta aderenza ad un modello aderente al reale (e non all'immaginifico indotto) determina il valore puntuale delle merci, ed in generale dell'intera economia politica di uno stato.

 

Aspetto le vostre considerazioni.

 

Luca Pastura

 
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Due parole sul liberalismo e la solita ipocrisia italiota

Post n°12 pubblicato il 08 Luglio 2012 da iskra1974
 

 

L'ultimo primo ministro prima della marea neraIl liberalismo è un processo che è storicamente ancora giovane. Solo ieri un ottimo documentario della RAI riproponeva la figura controversa del politico e primo ministro Luigi Facta, l'ultimo esponente di una fase giolittiana, che fu travolto da Mussolini con la coreografica marcia su Roma.

 

La storiografia ufficiale non ha mai trattato con giustizia questo misconosciuto politico di Pinerolo, addebitandogli tutte le colpe politiche per il crollo della democrazia liberale, accusando il Facta di debolezza e di viltà. Oggi si scopre, ma si dovrebbe dire, con maggior onestà, si conferma una tesi scomoda. Molti esponenenti del governo, addirittura le figure militari più vicine alla corona, come il generale Cittadini, forze trasversali quali la massoneria, e, ovviamente, certe istanze del capitalismo industriale metropolitano più avanzato, miravano al sovvertimento del governo liberale.

 

Non è quindi giusto attribuire le colpe interamente a Facta e al governo da lui presieduto. Si pensi altresì che l'allora ministro dell'interno Amato aveva proposto lo stato d'assedio (che rimase in vigore per meno di un giorno) e l'arresto di Mussolini. Ma, in certe fasi supreme della sotoria, è come se gli interessi ancentrali delle classi, e tra queste inserisco anche la classe dei contadini e degli operai, nonchè gli interessi che ho indicato sopra, in primo luogo quelli di un certo capitalismo, e del blocco militare, si fondano, a danno della espressione formale liberalistico - parlamentare.

 

Il capitalismo e il mondo degli agrari, che all'epoca era indubbiamente l'espressione più reazionaria, all'interno del contesto sociale, vedevano, nel sovvertimento della democrazia liberale, la possibilità di ricevere aiuti di stato, nell'ottica di un protezionismo di ritorno, e il contrasto alle istanze dei socialisti e del rivendicazionismo sindacali, soprattutto nella lotta per la mezzadria e l'abolizione dei grandi soprusi commessi dai latifondisti.

 

Nemmeno i ceti proletari avevano a cuore la democrazia, in quanto, spinti dai massimalisti di serrati, avevano provato la spallata rivoluzionaria, nel biennio rosso, ignorando che le condizioni economiche, storiche e sociali dell'Italia post-bellica non erano minimamente paragonabili alla Russia zarista. Sotto l'incubo del fascismo incombente, i socialisti si trovarono nella terra di nessuno, non sapendo se difendere le istituzioni o spingere per la lotta di classe che vedeva, nello squadrismo fascista, la rappresentazione simbolica del padronato.

 

E' da notare che questo errore sarebbe stato commesso, più avanti, negli anni trenta, dai socialdemocratici e dai comunisti tedeschi, che spianarono la strada al nazismo, con la differenza che, in Germania, non era presente l'influenzamento di una componente monarchica, che qui produsse danni incalcolabili, in prima istanza nella revoca dello stato d'assedio. Vittorio Emanuele temeva di essere scavalcato da altri rami della dinastia (il duca d'Aosta) e, alla promessa di Mussolini di rispettare l'impianto manarchico, fece volentieri il salto della quaglia.

 

La storia dimostra quanto sia debole e profondamente instabile il processo di acquisizione di una sociatà liberale e come dal caos, dall'instabilità sia molto più probabile una svolta autoritaria, perchè il vero volto del capitalismo è chiaramente il volto bestiale dello sfruttamento di classe.

 

In uno scenario complesso come quello attuale chi professa radicalismo dovrebbe ricordarsi dell'insegnamento della storia, e assumere le giuste responabilità politiche e sociali.

 

 

Luca Pastura


 

 
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Gli sprovveduti della buona politica antisistema

Post n°11 pubblicato il 10 Maggio 2012 da iskra1974
 

 

Europa o Caos?Nella notte, si sa, tutte le vacche sono nere. E' il risultato di questa aria primaverile europea, che fa riscoprire profumi forti, meglio che intensi. In grecia l'estremismo nero e l'estremismo rosso si contendono le strade. Ratti pronti ad uscire dai tombini, con le solite vecchie ricette, che spacciano per rivoluzionarie.

 

E' perfino inutile elencarle. Sono le stesse del 1933 nella Weimar dvastata dall'inflazione, ovvero le proposte dell'italietta degli anni venti tra occupazioni operaie e squadracce fasciste.

 

Già visto purtroppo. In Italia, la tornata amministrativa ci avvicina allo spettro ellenico. I gaglioffi non ci sono più. Ci sono cittadini arrabbiati che promettono impegno e competenza.. la domanda è: per fare?

 

Non si è capito che la partita si gioca sui tavoli della ricostruzione di una strategia economica, e, tanto per esemplificare, che produrre acciaio è un crimine (il solo pensarlo lo è) ma produrre energia è, viceversa, atto meritorio?

 

In altri termini, se qualcuno credesse che la sola rigorisità o l'etica o la competenza nell'iterare processi decotti consentirà a questa nazione di risollevarsi... insomma, si sbaglia e molto!

 

Quello che si dovrebbe è, invece, azzerare ogni forma di sovranità nazionale e costituire da domani l'unione politica europea..Processo che potrebbe, per ovvie ragioni tattiche, svilupparsi in fasi distinte, nelle quali paesi omogenei, per grado di forza monetaria, potrebbero costituire un corpo federale transitorio.

 

L'unione politica consentirebbe di razionalizzare la politica energetica, che, per chi non l'avesse, ancora, compreso, è la sola fonte di stabilità del modello occidentale. Un modello centrale permettrebbe, in termini, di politica interna di mettere fuori legge ogni forma di estremismo rosso o nero, che oggi è francamente criminale e deprimente per lo sviluppo, di ottimizzare i processi di riforma agraria, e di bilanciare con più forza il meccanismo di gestione dell'importazione delle merci.

 

A chi obietta che vi è la banca centrale, rispondo semplicemente che l'economia speculativa si rafforza quando le politiche delle nazioni divergono, in una fase di decrescita della produzione di merci. Non è vero, quindi, che l'unione politica non potrebbe realizzarsi sotto questo "cappello". E' vero il contrario... solo l'unione politica può spodestare gli speculatori.

 

Ecco dunque che il voto amministrativo "antisistema" (buffonata in termini.. in quanto tutti coloro che chiedono e ottengono voti sono sistemici!) può diventare un "driver" importante se suffragato da un processo di ricostruzione del pensiero politico nella sua capacità di affrontare, con l'ideazione, le secche della crisi. Ma non credo che questa sia l'intenzione del signor Beppe Grillo, ne dei tanti leadericchi del cinque stelle.

 

L'ignoranza di soluzioni strategiche, la supponenza di chi crede che "facendo il bravo" salverà il paese ci porta sempre più a fondo, come un mattone legato alle caviglie. Intanto Monti è, da lorsignori, giudicato il colpevole primo... nessuno si ricorda del 93 e di Clinton, ovvero dell'indebitamento prodotto dalla conserteria affaristica della new economy, che si appoggiava sulla seconda repubblica (per tornare alla seconda repubblica) fino al baratro peronista berlusconiano... Io dico al presidente Monti.. si ricordi della propria storia e della propria scuola.. è l'unica critica costruttiva che posso permettermi..

 

Nel frattempo la notte greca albeggia.

 

Luca Pastura

 

 
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