Un po' di chiarezza
Ciò nonostante il particolare nome associato al titolo di santo può apparire leggermente imbarazzante per alcuni cattolici! A riguardo, in sua difesa, nel XVII secolo l'arcivescovo di Cagliari Ambrogio Machin (1580-1640) scrisse, nel 1639, la Defensio Sanctitatis beati Luciferi
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Bombe su Cagliari: Cronologia di una strage
Post n°10 pubblicato il 17 Marzo 2009 da lucyferoh2
I primi anni di guerra. Cagliari era diventata un avamposto di guerra già nel giugno del 1940. Nel pomeriggio del 16 giugno una squadriglia di velivoli francesi bombardò il porto e le sue navi. Il 17 ottobre 1941 aerei inglesi, durante una missione bellica esplorativa notturna, illuminarono a giorno e per lungo tempo il golfo e la città con un eccezionale lancio di bengala. Dal 2 giugno 1942, subito dopo l’ultima visita di Benito Mussolini in Sardegna, le incursioni aeree nemiche diventarono più frequenti e distruttive. La notte fra il 2 e il 3 giugno, gli aerei avversari si limitarono a lanciare alcune bombe di piccole dimensioni lungo viale San Bartolomeo, a causa dell’intenso fuoco di sbarramento difensivo delle batterie poste attorno alla città, e grazie al fuoco dell’antiaerea proveniente dalle navi da guerra ancorate nel porto. Morirono un vecchio di 86 anni e la figlia paralitica di 60. La stessa notte, però, fu lanciata su Cagliari la prima bomba di grandi dimensioni. Era stata caricata ad alto esplosivo e secondo gli esperti, pesava circa mezza tonnellata. Cadde sul viale Cimitero, rovinando un tratto delle ferrovie complementari e alcune tombe del cimitero stesso. Lo spostamento d’aria, nel raggio di un chilometro, abbatté dei muri, scardinò delle finestre e delle saracinesche, e infranse molti vetri. Nella notte fra il 7 e l’8 giugno aerei inglesi lanciarono delle bombe su via Pola, via Angioy, via Sassari, via San Mauro, piazza Garibaldi, largo Carlo Felice, via Sardegna e via Giardini. Le vittime furono 14. Ma il periodo peggiore iniziò l’8 novembre 1942, quando gli Alleati, dall’Africa settentrionale, decisero di sbarcare in Sicilia per invadere poi l’Europa. I bombardamenti in Sardegna, da febbraio a giugno, servivano a far credere a un imminente sbarco nell’isola. Si intendeva in questo modo diffondere un terrore generalizzato che avrebbe dovuto portare al distacco degli italiani dall’alleato tedesco. panoramica occidentale |
Inviato da: endoke
il 29/06/2009 alle 14:25
Inviato da: lunaticanotte0
il 12/06/2009 alle 23:40
Inviato da: lunaticanotte0
il 12/06/2009 alle 08:22
Inviato da: rosalinda11
il 08/06/2009 alle 15:28
Inviato da: dolce_Kry
il 18/03/2009 alle 15:57