ErebosPubblicazione di brevi racconti e poesie |
I racconti in prosa ed in versi qui pubblicati sono tutti generati dalla mia immaginazione instabile. Per le foto le ho scaricate dalla rete. Qualora l'autore originale ritenga in qualche modo leso il diritto di proprietà, è pregato di comunicarmelo e provvederò subito alla sua rimozione. Chiedo fin da ora scusa.
PROEMIO ALLA LUXTENEBRAE
"Per me si va ne la città dolente,
per me si va nell'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore;
fecemi la divina podestate,
la somma sapienza e'l primo amore.
Dinanzi a me non fuor le cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate"
NECRONOMICON
Ia mayyitan ma qadirun
yatabaqa sarmadi
fa itha yaji ash-shutahath al-mautu qad yantahi.
Non e’ morto cio’ che in eterno puo’ attendere
e col volgere di strani eoni, anche la morte puo’ morire
fa itha yaji ash-shutahath al-mautu qad yantahi.
Non e’ morto cio’ che in eterno puo’ attendere
e col volgere di strani eoni, anche la morte puo’ morire
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L'ELOGIO DELLA FOLLIA
" Se il matto persistesse nella sua Follia andrebbe incontro alla Saggezza " (W. Blake)
" Meglio che sia poeta a caschi morto... Essere pazzo è l'ultimo dei miei crucci " (J. Kerouac)
" Qualunque cosa dicano di me i mortali (so bene che la pazzia gode di pessima reputazione anche tra i folli più folli) ebbene sono io la sola, proprio io in carne ed ossa, grazie ai miei poteri sovrannaturali, a infondere serenità nel cuore degli uomini e degli dèi. La differenza tra un pazzo e un saggio sta nel fatto che il primo obbedisce alle passioni, il secondo alla ragione." (Erasmo da Rotterdam)
" Meglio che sia poeta a caschi morto... Essere pazzo è l'ultimo dei miei crucci " (J. Kerouac)
" Qualunque cosa dicano di me i mortali (so bene che la pazzia gode di pessima reputazione anche tra i folli più folli) ebbene sono io la sola, proprio io in carne ed ossa, grazie ai miei poteri sovrannaturali, a infondere serenità nel cuore degli uomini e degli dèi. La differenza tra un pazzo e un saggio sta nel fatto che il primo obbedisce alle passioni, il secondo alla ragione." (Erasmo da Rotterdam)
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L'Afflato del Sogno
Post n°95 pubblicato il 16 Febbraio 2008 da Erebos
Ho lastricato la via a te con i sospiri del mio cuore, ho insegnato a Mercurio quelle tracce invisibili intessute con le lacrime e le risa di Eros voluttuoso. Giunto al tuo capezzale ti canterà la dolce melodia dell'anima mia. Cullata riposerai come tra petali di fiori un'ape profumosa. Una rosa addormentata in un sospiro di Fata ho scoperto. Rossa del sangue degli innamorati e fragranza di ninfa emanava. Feci per coglierla, io stolto, ma pareva non volesse. Tenace, la strana resistenza. Guardai attento in basso e svelai il segreto: le radici sue a quelle di un giglio bianco erano abbracciate. Al tirare di una corrispondeva un silente grido di agonia. Quei fiori erano uniti come due battiti di cuore in un sospiro d'anima. Come posso dimenticarmi del soffio che giace addormentato nel cuore e che ad ogni suo bacio mi fa sussultare l'anima e danzare incatenato dolcemente ad una Fata per boschi silenziosi di fruscii fugaci? Piedi che si rincorrono e mani che intrecciano fiori tra chiome che si dimenticano sul collo Suo d'avorio. Una carezza fugge sulla Sua guancia che imporpora timida, insegue un'emozione sinuosa tra le pieghe del Suo petto. Il Sogno racchiuso nel bacio scambiato tra due nuvole in un cielo coccolato dall'abbraccio luminoso della Luna. Gli occhi umidi della rugiada che un fiore partorisce e dona a due esseri che allacciati si celano tra i fili d'erba smeraldo, ma che fin dall'alto le stelle possono ammirare gelose. Quella luce che vedo riflettersi nel tuo sorriso che solo oscura il sole in una eclissi d'amore dalla quale non vorrei più separarmi. Tu sei la Musa che Apollo mi ha dato il privilegio di cantare, una tua lacrima ed il modo termina in un istante. Dimmi di varcare i cancelli pietrosi dell'Ade gelato, di sfidare le teste d'Idra che sempre ricrescono, di ingannare Medusa, superare l'astuta Sfinge, carezzare Cerbero mordace e di strappare dalla tenebrose mani di Pluto il segreto che stringe in sé, ma non chiedermi di smettere di amarti. Sarebbe come chiedere di prosciugare il regno di Nettuno o imprigionare l'alito di Eolo o di impedire all'Aurora di svegliare la terra con il calore del suo sorriso. |
Inviato da: Erebos
il 14/01/2016 alle 18:14
Inviato da: Coulomb2003
il 13/01/2016 alle 17:26
Inviato da: Erebos
il 09/12/2015 alle 09:16
Inviato da: channelfy
il 08/12/2015 alle 19:53
Inviato da: Erebos
il 18/04/2011 alle 16:29