AVE CAESAR MORITURI

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione del convegno a tenutosi a Palermo per il 25° anniversario dell'assassinio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo, parlando di uno dei mali oscuri che colpisce l'Italia sin dalla sua nascita, ha affermato che "Oggi come ieri solo un grande movimento di popolo, di opinione e di cultura, può sconfiggere la mafia, facendo prevalere i principi della pacifica convivenza civile e difendendo la libertà e le istituzioni democratiche", ma a tal punto bisogna rendersi conto come le popolazioni, soprattutto siciliane, intendono affrontare questo "cancro" radicato nella loro cultura, mentalità e tradizione storica.

Dall'altra parte, invece, Amato ha parlato dell'infiltrazione che oramai la Mafia ha da molto tempo nell'economia italiana aggiungendo "Buona parte della Sicilia e ormai dell'Italia è alle prese con la mafia che è diventata essa stessa economia, e che, avvalendosi delle grandi risorse finanziarie accumulate, opera come impresa" e continuando "La mafia che opera come impresa ha due vantaggi competitivi assurdi rispetto alle altre imprese: non ha limiti nelle risorse e può esercitare sempre il ricatto della violenza nei confronti di amministratori e di altri imprenditori".

Ma se tutto questo è stato consentito alla Mafia, ossia di occupare senza alcuna resistenza, i tanti settori strategici dell'economia, la colpa è in primis dei Partiti politici della Prima Repubblica, durante la quale il Centro-Sinistra era ed è fortemente radicato nella Mafia stessa. Evidentemente questo aspetto è stato subito dimenticato. Chi era al governo negli anni '80 e '90? Chi occupava le poltrone in quesgli anni in cui la Mafia cominciava ad "economizzarsi"?