AVE CAESAR MORITURI

Ciao Gladiatore1973,
La scelta fra Mastella e Santoro é un dilemma cornuto nel senso più pieno del termine e forse rappresenta, nella maniera più impietosa e squallida, il livello raggiunto in Italia dalla politica e dall'informazione.
Per l'occasione tornano alla mente le parole con cui Alija Izetbegovic rispondeva alla domanda che più frequentemente gli veniva rivolta, ovvero se si sarebbe alleato con i serbi o con i croati, "Come scegliere fra la leucemia ed un tumore al cervello".
Clemente Mastella, partito da Ceppaloni sotto le insegne DC, é oggi un signore della guerra elettorale pronto ad appoggiare qualsivoglia coalizione purché gli garantisca la vittoria e le conseguenti prebende per sé, la propria famiglia ed i propri clienti impropriamente chiamati elettori.
Ieri é stato ministro del lavoro per Berlusconi, oggi lo é per Prodi della giustizia, domani -non importa per quale coalizione e di quale dicastero- sarà ancora ministro.
Il suo UDEUR nacque, ricordiamolo, quando, circa 9 anni orsono, c'era da liquidare il governo Prodi per mandare D'Alema a palazzo Chigi.
Un regolamento di conti in seno al centrosinistra che vide la frattura di rifondazione comunista e nel quale si inserì il nostro che utilizzò la posizione dell'umorale ex-presidente Cossiga per preparare la transumanza dei voti necessari alla riuscita dell'operazione (Buttiglione, Scognamiglio...).
Cossiga poi cambiò idea, lui no.
Non ha mai avuto un programma perché lui e chi lo vota non saprebbe che farsene semmai un obiettivo: la tutela della famiglia, la sua.
Diventa quindi perfettamente inutile chiedergli conto dell'indulto, dei voli di stato, dei trasferimenti di magistrati, del rom condannato a 6 anni di residence duro e di tutto il resto del disastroso bilancio del suo anno e mezzo di permanenza al ministero di via Arenula.
Ammesso che sia in grado di farlo, non ha tempo né voglia di occuparsi di simili quisquilie.
In compenso non é mai venuto meno ai suoi doveri istituzionali come la premiazione di Alonso in quel di Monza.
La cosa che gli é riuscita meglio é stata aiutare la moglie nell'organizzare la memorabile trasferta in quel di New York quando la coppia più bella del sannio occupò, manu militari alla testa di una imponente task force ceppaloniana, la grande mela.
Santoro, dal canto suo, abbiamo imparato a conoscerlo a nostre spese (nel senso letterale del termine).
Viene spesso definito come "giornalista militante".
In realtà é, contemporaneamente, qualcosa di più (di un militante) e molto di meno (di un giornalista).
E' un "guardiano della rivoluzione" che, da tempo immemorabile, indossa settimanalmente la toga del pubblica accusa per processare sommariamente, sulla pubblica piazza catodica, i nemici del popolo.
Durante il "ventennio santoriano" sul banco degli imputati si sono avvicendati in tanti: si cominciò con la Lega e con il CAF per arrivare oggi a Mastella.
Nel mezzo l'ossessione Berlusconi e tutto ciò che poteva ostacolare i disegni del centrosinistra.
Sono cambiate le emittenti da cui Santoro si stracciava le vesti (Rai3, Italia1, ed oggi Rai2) ed i nomi delle sue trasmissioni (Samarcanda, Moby Dick, AnnoZero) ciò che é rimasto uguale é il canovaccio del suo programma, che ricalca in tutto e per tutto un processo vero e proprio, ed il suo compenso di tutto riguardo -vecchio o nuovo conio che fosse-.
A ben vedere infatti, gli ospiti di Santoro sono in realtà i testimoni dell'accusa, il pubblico é la giuria, la piazza é l'aula ed il telespettatore/elettore é il giudice ma il tribunale speciale santoriano ha perso quasi tutta la sua efficacia: colpa della sua parte politica che ha complicato molto il compito del Tor Quemada salernitano.
Il centrosinistra che, assecondando la sua bulimia di sigle e spezzoni, dopo aver cooptato tutto il cooptabile é arrivato ad annoverare qualunque posizione fra le sue fila: partendo dagli sfasciavetrine dei centri sociali (caruso/Casarini) fino agli gnomi della finanza del FMI (Dini/TPS).
Così a deporre contro l'imputato di turno viene chiamato di tutto ed il suo contrario con ovvia ed inevitabile contraddizione; tutto questo mentre si moltiplicano i tentativi di diserzione, i traditori ed i deviazionisti cui dare la caccia.
A conti fatti -in un paese serio- Mastella potrebbe essere, al massimo, presidente del consiglio comunale di Ceppaloni e Santoro potrebbe dire la sua giusto su un Blog come Indymedia.
Invece stiamo parlando di una delle più alte cariche istituzionali (il guardasigilli é l'unico ministro a cui vengono dedicati articoli della costituzione) e di uno fra i più importanti anchormen italiani...
Alija Izetbegovic si lamentava di dover scegliere fra la leucemia ed il tumore al cervello: noi italiani abbiamo tutt'e due.