AVE CAESAR MORITURI
Ciò che facciamo in vita, riecheggia nell'eternità!
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L'aula del Senato ha votato la fiducia al governo abbinata al maxiemendamento che raccoglie tutti gli articoli della Finanziaria 2007. La manovra di bilancio ottiene così il via libera più delicato, quello di Palazzo Madama, dove la maggioranza conta su una maggioranza risicata. Il provvedimento dovrà ora tornare alla Camera per un secondo passaggio, dopo il primo voto favorevole del 20 novembre scorso, per recepire le modifiche apportate durante l'esame al Senato.
La manovra è composta di un unico articolo e ben 1.400 comma, alla faccia della comprensione e della trasparenza che una LEGGE di una certa importanza dovrebbe avere. Viene letteralmente calpestata la COSTITUZIONE ITALIANA e lo STATUTO dei CONTRIBUENTI che impone di rendere chiare le norme di carattere fiscali.
Ma non è tutto, infatti la LEGGE passa per soli 5 voti in più, a favore hanno votato 162 senatori; i no sono invece stati 157. Determinante, dunque, il consenso assegnato dai cinque senatori a vita (su sette in carica) che hanno partecipato alle votazioni: Carlo Azeglio Ciampi, Francesco Cossiga, Emilio Colombo, Rita Levi Montalcini e Oscar Luigi Scalfaro (Sergio Pininfarina era invece assente mentre Giulio Andreotti, presente in aula, non ha partecipato al voto). Contro di loro si sono levati gli strali di una parte dell'opposizione, che ha contestato la legittimità politica del loro sostegno al governo. Un cosa vergognosa perchè i voti determinanti provengono da gente che per anni hanno difeso a spada tratta la costituzione, ed invece hanno votato una manovra finanziaria INDECENTE e VERGOGNOSA che calpesta la COSTITUZIONE. Dure le critiche dell'opposizione. La Lega Nord, con l'ex ministro Roberto Castelli, ha chiesto al governo di dare le dimissioni: «In democrazia un governo che non ha più la fiducia dei cittadini va a casa. Prodi faccia un bel regalo di Natale agli italiani: vada a casa!». Caustico il commento di Altero Matteoli, di An, sul ministro Padoa-Schioppa, definito «fuori dalla realtà, come Prodi vive in un altra Italia». Concetto, quello della «lontananza dal Paese reale», sottolineato anche dall'Udc che con Francesco D'Onofrio ha puntato il dito contro il responsabile dell'economia: «Nella sua relazione - ha detto il senatore centrista - Padoa Schioppa ha cercato invano di illustrare in termini positivi una Finanziaria contro la quale si è rivoltato l'intero Paese». Renato Schifani di Forza Italia, infine, ha spiegato che il premier ha parlato di «una Finanziaria che gli italiani non meritavano» e ha definito la manovra «una stangata che non riesce a dare un progetto di crescita al Paese, che aumenta le entrata, con nuove tasse che colpiranno indistintamente poveri e ricchi».
La maggioranza? Bé loro erano sorridenti, gli è riuscita la rapina del secolo, a danno di un popolo che è stanco del solito "LAMENTARSI" del debito pubblico e non ne può più. Ma ride bene chi ride ultimo!
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FINI COME BADOGLIO
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