MANI di STELLE - pensieri così ...
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capodelle undicimila vergininella foschia grigia ed il rimbombodi due oceani contro la scoglierasenza vederlasulla rotta delle baleniereaccadde che il sole che sorgeva a mancapoi nacque a drittaaccadde ad ulisse e magellanocàpitaquando passa il giorno nella nottee stai su un balcone come su un vascelloperformandoil tempo non è più circolarenel rettilineo non ci son ritorniscagliatoin un…
 

FRANCESCO FORLANI

quello che salì a san lorenzoda sotto il decumanoe che già stette all Honorè de Balz et acdi montparnassedove si fa silenzio con tre colpidi bottigliaoin una taverna del bronxalla jam sessioni negri che battono e l odore dell orinalo sberleffoquando corri come un disperatotra le parolecovate nelle pagine dei secolie incrociaplauto con kantil pulcinella…
 

ALEXANDRA PETROVA

il filo di ragnatelas alza e s aggrappa al ventotorcespume iridescenti e argenteegli occhiritornano ad incrociare sguardiprecìpiti nei pozzi verdazzurriogni parola ha innumeri passatitra calpes e i carpazi leggi poesiepresso il calpazioil tafano dalle quadruplici aliche viola il bufalo ti gira intornola vergine del tempionon era come te promessa al dioesile e flessuosae gli occhi come…
 

JACK HIRSCHMAN

ARCANO HIRSCHI parole che non vedevi e saimoby dick che nuota sotto i mariforza dai denticolpi di martellola notte tenue e mite si rigirae porge i fianchial vecchio biancoabulafiascrive ghirigori nelle archeil figlio dello spaccone contraddizionedi crepes e pasticci di peperoniacqua dei cosacchimiseria e nobiltàlingue che si arrotolanoin bacida spirito a spiritoda compagno a compagnocolpi…
 

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quale l arpionelanciato all improvvisoa mano fermasotto la pinna al cuorequale l arpionesia volpe oppure squaloci sono tre paroleche entran nella panciae salgon dritte al cuoresia volpe oppure squaloquale un ricordodi cosa non avvenuta ancorache s avventae  t urtadonna che non sai e apparequale un ricordosia volpe oppure squaloci sono tre paroleche entran nella panciae salgon…
 

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gira e rigirail gioco è sempre quelloun po' prende il cervelloun po' ti prende al cuorenel bosco tra le felciciclamininell umido e nel buiosospirirosasi gira e si rigirauna man dal buioentra nel petto e afferrail muscolo di carne vivail gioco è sempre quellola chance è uno sberleffopoila mano passale fichescoloratevanno di qua e di là 
 

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cantii di montagnaossi di seppia della memorianel meriggiosulla rena ossa bianche contortemotivi gravi e cadenzatii canti della naja scorrono e la memoriarinascesulla riva del tirrenoritodel ventiquattro maggiola voce tesa nella cadenza del passo alpinodal mare delle sirenein facciaad altri  monti di calcarebianchiei mortisottovoce occhi all orizzontea volte il groppo in golaebaionetta in cannacanto 
 

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i lenti passi dei giornii lentipassi del piacerepallida vena che fluiscecilestree nega il temponon chiederea che penso quando tacciorasoiate che tagliano goccela lenta compagniadi se stessodonnanon sai che sia essere drittodavanti all esistenzadonna non sei il pozzo che si scavadentro se stessoe tuttaviavieni non andare viaioriesco a stare zittosolo quando tu ci seise noaspetto
 

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cimai i ramie verdi foglie e gemmeeruttavanio stetti sul balconeera di nottee stavo intento e udivocrescer le foglieodoparole che non dicicrescono dietro gli occhicose non detteteso nel buionn odotra lacertisbranati e straziatiun asfodeloche cresca tra le manitra vesti di chiffone s apraplacataio la fissai dormirela carne evaporata il visolentamentesostituì i pensieri 
 

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lì sulla colonna sta sotto una palmettadavanti ad uno specchioad occhi chiusi guardail budda gialloda qui pare che nello specchioguardi il cieloda lìpare che guardi il mareda ogni parte giroma nello specchio luiio non lo vedo maise non lo vedo maidentro il dannato specchiovuol dire che non cèeppure il budda giallodi spalledal divanolo lo vedo ancoracosìson certi amori…
 

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