Guardiano del Faro

Il cantastorie, non conosce una sola vita, si veste dei sogni delle persone che curiosi si soffermano ad ascoltare un ieri che non ha tempo. Re di uno spazio fatto di costumi, maschere che rinascono ogni giorno, custode di eroi distratti. Tepori di applausi che non fanno da cornice ma da protezione, la stessa che ricopre il suo ruolo, un guscio rinchiuso a strati fatti di carta che ad anelli ricoprono fino a nasconderlo del tutto. Nessun sorriso di circostanza scaldano i suoi occhi stanchi, i grazie per aver avuto ancora un'altra semplice opportunità. Il cantastorie non conosce successo di teatri, finito lo spettacolo  gli restano quattro soldi. E' giunto il giorno della notte infinita anche per lui, lascia nel suo angolo di successi un ricordo e l'amaro abbandono di chi lo ha conosciuto. Il cantastorie del cuore non sente, non parla, disegna con muti gesti attraverso ogni libero pensiero. L'ultimo inchino al suo puibblico, un illusione da primo protagonista, poi lascia la scena e svanisce. Oggi non c'è solo lui, non ci siamo nemmeno noi, spettatori. Lascio  un fiore in memoria senza distrubare e chiudo anch'io. Ultimo battito di ali  mi allontano senza nessuna scia, la corrente è stata più forte. Chiedo a voi un certo rispetto per il silenzio di un giorno che è già finito.