Creato da Verginello_71 il 13/06/2006
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CALCINCULO

 

Calcinculo VIRULENTO a tutti quei tg che fanno servizi giornalistici su come la gente si sia lasciata prendere dal panico in merito all'influenza suina. Fatto sta che il panico è venuto perchè i tg ne hanno parlato. Troppo e a sproposito.

 

PERLE DI STITICHEZZA

 

"Sono convinto quanto voi dell'accanimento giudiziario contro Berlusconi, ma non dobbiamo lasciare nemmeno il minimo sospetto sulla volonta' del Pdl di accertare la verita' sulle stragi di mafia. Se ci sono elementi nuovi, santo cielo se si devono riaprire le indagini, anche dopo 14-15 anni! .,,
(Gianfranco Fini)

 
 

 

 

Allibito...

Post n°36 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da Verginello_71

Premetto che quanto ho da dire in questo post, avrei voluto metterlo nella sezione "Calcinculo", ma data la  scarca propensione alla sintesi (mia) ed al poco spazio (della sezione sopra citata), mi allibisco direttamente quì. Se siete abituali naviganti del portale di Libero, non vi sarà sfuggita la notizia dell'imminente arrivo anche in Italia del format "Naked news". Ovvero, un notiziario dove a dare le notizie sono avvenenti donzelle che lentamente si spogliano fino a rimanere ignude, come mamma le ha fatte. (Clicca quì per leggere l'articolo) Ora, passi il fatto che a raccontare le news non saranno giornaliste ma animarici televisive....avevamo davvero bisogno di aggiungere merda ad una informazione che nella merda sta soffocando??? Avevamo davvero bisogno delle STESSE NOTIZIE, ma raccontate da persone diverse e  con le zinne al vento? O forse avevamo bisogno di ALTRE NOTIZIE, DI UN ALTRO MODO DI RACCONTARE I FATTI??? Il geniaccio del marketing informativo che ha pensato bene di importare dall'America altro letame, è Marco Ottolini. Che, nell'intervista rilasciata a "Repubblica", ci tiene a precisare: "Io garantisco che non faremo video porno, niente morbosità, non puntiamo al lato sexy: per quello fa già bene Playboy Tv. Ripeto, il nudo serve per attrarre, gli spettatori arrivano per il nudo ma restano per le notizie, per quello che si racconta". Arrivano per il nudo ma restano per le notizie???????? Ma ce lo vedete voi, l'italiano medio, che davanti a un paio di tette e un triangolo di pelo continua a seguire le notizie in sottofondo????. Oltretutto, sia che il format venga ceduto a Sky  o meno, sarà un prodotto "on demand": ce lo vedete l'italiano medio che paga solo per sentire delle notizie???. Aumenteranno gli introiti per gli oculisti, questa è l'unica certezza!! (chi ha orecchie per intendere, intenda..). Non voglio fare un discorso di volgarità o etica/morale. Analizzo semplicemente questa degradazione costante del significato della parola INFORMAZIONE e del suo modo di farla. E' questo che vogliamo? E' questa "l'informazione" che vogliamo? Due tette che ci dicano che è scoppiato un incendio a Tortona? Un culo che ci dica che l'inflazione è salita dello 0.3 % ? Una passera che ci informi su che tempo farà domani? (pioveranno pippe, è ovvio!). E questa è la prima parte dell'incazzatura. Poichè, tentando di trovare uno straccio di foto di questo Marco Ottolini,  ho trovato una corrispondenza inquietante che mi ha fatto incazzare ancora di più! Non so quanti di voi siano a conoscenza del caso "Italia.it". Vediamo di spiegarlo brevemente (brevemente....causa persa in partenza, ciccio). Il governo precedente (CdL) ideò e finanziò il progetto "Italia.it" (progetto portato avanti dal governo appena caduto): un portale che doveva essere il punto di riferimento principale per  quanto riguarda tutto ciò che ha a che fare con il turismo nel nostro paese. Doveva accorpare/raggruppare una mole impressionante di informazioni, dati, collegamenti. Capirai, per un paese come il nostro dove il turismo non è un'opinione, il lavoro si prospettava piuttosto significativo. Sfortunatamente (per i soliti ignoti), anche attraverso il blog di Grillo, (e relativo tam-tam cibernetico) si scopre che il lavoro piuttosto significativo è costato la bellezza di 45 MILIONI DI EURO! 90 miliardi delle vecchie lire...per un portale!!! E indovinate chi figura tra i vari "project manager"(cioè responsabili di progetto)??? EEEESATTO! Un certo Marco Ottolini!!! Ora, se qualcuno di voi sa che si tratta di un omonimo, me lo faccia sapere via mail o messaggeria. Ma, nell'ipotesi non troppo remota che siano la stessa persona, c'è altro da aggiungere sempre in merito al caso "Italia.it". Già, perchè fino a quando questa gigantesca truffa (non riesco a chiamarla in altro modo) non è stata scoperta, Marco Ottolini è rimasto al suo posto. Salvo, CASUALMENTE, licenziarsi subito dopo che la notizia della truffa è diventata di dominio pubblico!! Gesto di coerenza? Ha voluto togliersi da una cosa losca? In un forum, questo paladino dell'onestà, si è difeso da chi gli faceva notare questa COINCIDENZA, dicendo che lui lavorava al progetto ma non ne era il diretto responsabile; sopra di lui c'erano altri capi. Io, per natura, credo poco alle coincidenze. E in questo frangente mi torna in mente quel motto che recita: "Finchè la barca va, restaci sopra. Ma appena affonda, svelto a negare e attento a non annegare". Ciliegina sulla torta? Il buon Marco, assieme ad altri esperti del settore, si iscrive ad una lista di "offerenti indipendenti", disposti a realizzare  il portale (tutt'ora incompiuto) ad un costo più accessibile e meno sospetto. Caro Marco Ottolini, sia che tu abbia a che fare con il suddetto portale, sia che tu abbia a che fare solo con "il tg della gnocca", mi sento di dirti...dal profondo del cuore....

 
 
 

C'erano una volta i sogni...

Post n°35 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da Verginello_71

E il vostro più bel sogno invece? Lo ricordate? Io si, lo ricordo benissimo anche se risale a parecchi anni fa. Breve spiegazione (o preambolo) per spiegare la causa/motivo dell'ambientazione del mio sogno: la domenica pomeriggio, tutti in compagnia, andiamo al cinema a vedere "Robin Hood - Il principe dei ladri" (quello con Kevin Costner) e la sera a casa di un amico a vedere "Willow". "Willow" è un film fantasy uscito nell'88; tra il cast figura un giovanissimo Val Kilmer. Trama classica: una strega cattiva rapisce una principessa bambina (poppante, a dire il vero) per salire al trono. Ad impedirlo, un eroico nano e un aitante furfante (Kilmer) che accetta di aiutare il nano in cambio di denaro. Pur non essendo un amante del genere fantasy, è un film che vi consiglio: davvero molto carino, a mio avviso.  Ma torniamo al sogno. Vi è mai successo di fare dei sogni che sembrano sceneggiature di film, se non addirittura film? Intendo, con una trama abbastanza definita. Ed un suo senso logico, nonostante tutto: con un inizio e una fine. A me è successo qualche volta. Ebbene, la domenica notte, dopo aver visto quei due film, ho fatto questo sogno:

Camminiamo lungo una stradina di campagna, io e mia sorella. Nel sogno, mia sorella è un'amica reale di mio fratello, Roberta. La strada si snoda come un serpente, in mezzo a immensi campi di grano, ed è costeggiata da un lungo steccato. Io sono handicappato, o ritardato. Comunque non sono autosufficiente e mia sorella si prende cura di me. Infatti, arrivano due sue amiche (in abiti da contadine, in perfetto stile medioevale) che le chiedono se vuole andare con loro al ruscello. Lei, a malincuore, risponde che non può perchè deve badare a me. Vedo le sue amiche allontanarsi lungo la strada. E sono molto triste. Non per me, per mia sorella. Non può avere una vita normale, perchè deve occuparsi di me che non lo sono. Siamo entrambi appoggiati allo steccato, guardando all'orizzonte un sole caldo che tinge i campi di grano di un oro quasi abbagliante. Lo sguardo di mia sorella pare andare oltre l'orizzonte, lontano. Io so a cosa sta pensando (o mi pare di saperlo): vorrebbe fuggire da questa vita di sacrifici e rinunce, vorrebbe poter essere libera. Di fare ed essere ciò che vuole. Io mi sento ancora più triste. E in colpa. Le chiedo se le va di raggiungere le sue amiche al ruscello. Mi prende per mano e ci incamminiamo verso il ruscello.

Sono seduto sulla riva del ruscello, inseguo con lo sguardo il volo lento di un calabrone. Mi vedo in seconda persona: sono moro, tarchiatello. Le articolazioni sono un po' sformate. Avete presente il gobbo di Notredame? Ecco, una cosa del genere. Ho lo sguardo beota e ingenuo di un bambino, intrappolato nel corpo di un adolescente (dimostro circa 12/14 anni), che sorride gaio al volo di un calabrone; mia sorella e le altre donzelle, giocano nel ruscello. C'è un cielo azzurro e limpido, mi sdraio sull'erba della riva, senza perdere di vista il calabrone. Improvvisamente, il terreno crolla sotto di me. Non ho il tempo nemmeno di urlare: cado in una specie di pozzo.

Alcune immagini, slegate tra loro, com'è tipico nei sogni.

Sono in un bellissimo palazzo. E sono diverso: ho circa vent'anni, occhi azzurri e capelli biondi. Nell'enorme sala, di fronte a me, un trono imponente. Seduta sul trono, una bellissima regina (sui vent'anni anche lei), mi spiega che il loro regno è in pericolo. E che solo io posso salvare lei ed il regno.

Non so chi siano i cattivi, nel sogno sono solo figure indistinte. Ricordano i barbari nell'iconografia classica: sporchi, brutti e cattivi.

Il sogno quì si fa confuso, pieno di tante immagini. Ma ricordo una corsa di bighe, all'interno di un anfiteatro. Stile Ben Hur, tanto per capirci. Mi difendo con una spada, cado dalla biga. Affronto in un duello corpo a corpo, un enorme personaggio: capelli lunghi e neri, barba incolta.  Ricordo una pioggia di frecce, un assalto ad una specie di torre. L'ambientazione cambia repentinamente: sono di nuovo nella sala del trono.

Ho salvato il regno, sono l'eroe. La splendida regina mi ringrazia e mi propone, come dono, di rimanere in questo "mondo" e sposarla (non so come, ma nel sogno so che si è innamorata di me. Ed io lo sono di lei.). Oppure, posso sceglire di tornare al mio mondo e di dimenticare tutta l'avventura appena vissuta. Senza pensarci un'attimo, le propongo una terza opzione. (Ecchecazzo, v'ho salvati! Venitemi incontro eh!). Scelgo di tornare al mio mondo ma chiedo di poter essere autosufficiente. Non mi importa di essere brutto e deforme, mi basta potermi arrangiare lasciando vivere a mia sorella la sua vita. La regina mi bacia sulla guancia e mi sorride. Una lacrima le scende dal viso, brilla come una perla.

Stessa scena dell'inizio: io, mia sorella, il grano, il sole, la strada, lo steccato. Camminiamo tenedoci per mano, ridiamo spensierati entrambi. Arrivano le amiche di mia sorella. "Ti va di venire giù al ruscello?". Mia sorella si gira vero di me; nel suo sguardo c'è un misto di imbarazzo, supplica e tenerezza. Io mi limito a sorriderle e ad allargare le braccia. Vedi? Ce la faccio da solo, vai ovunque il vento decida di portarti. Lei mi sorride, si gira e corre con le amiche verso il ruscello. Vedere il suo sorriso mi commuove. Piango mentre, appoggiato allo steccato, guardo all'orizzonte un sole caldo che tinge i campi di grano di un oro quasi abbagliante.

Il sogno finisce così, mi sveglio quasi subito dopo. E non mi stupisco affatto nell'accorgermi che alcune lacrime scivolano sulle mie guance.

Questo è, al momento, il sogno notturno più bello che abbia mai fatto.

 
 
 

C'erano una volta gli incubi...

Post n°34 pubblicato il 04 Febbraio 2008 da Verginello_71

Presumo che tutti abbiano fatto (o facciano) brutti sogni. Terribili, angoscianti, soffocanti. Ricordate il vostro peggiore incubo notturno? Io si, lo ricordo bene e lo ricorderò sempre. Probabilmente mi accompagnerà nella tomba. Ogni tanto mi capita di sognare di essere inseguito da cani. O lupi. E c'è quella sensazione soffocante di non riuscire a correre. Di sentire i piedi pesanti come macigni, di non avere il fiato per urlare e sentire la propria voce rimanere imprigionata fra i denti. Una corsa al rallentatore, mentre i cani/lupi si avvicinano. Di solito mi sveglio dimenandomi, poco prima che mi raggiungano/azzannino. Oppure il rumore dei miei lamenti nel sonno, finisce per svegliarmi. Una volta non fu così. E non c'erano cani. O lupi. C'era solo una leonessa. Enorme. Almeno a me pareva enorme. Non ricordo i dettagli. Ricordo solo che dopo l'ennesima corsa al rallentatore, alla fine il felino mi azzannava un polpaccio. Io cadevo gridando..ma dalla mia bocca non usciva nessun suono. Solo un sibilo, l'urlo di un muto. Di uno a cui è stata mozzata la lingua e tagliate le corde vocali. Ricordo bene il rumore che facevano le mie ossa che si spezzavano e sbriciolavano sotto i morsi furiosi e letali della leonessa. Sentivo i tendini stridere e saltare come elastici tesi tagliati all'improvviso, sentivo la carne lacerarsi. E mentre urlavo e morivo sbranato vivo, nel sogno la mia mente pensava. "Io dovrei essere morto, mi sta sbranando vivo!". Non male eh? Ma non è questo il mio peggiore incubo. Questo non è paragonabile, per quanto orribile. Ricordo anche il contesto (e quindi il presumibile motivo) che favorì l'incubo. Non ricordo quando lo feci, mi pare una decina d'anni fa, ma non ci giurerei. Ricordo solo che poche settimane prima dell'incubo, ebbi una lite con mio fratello, abbastanza accesa. Nulla di che a dire il vero, anche se non ricordo il motivo della lite. Raramente io e mio fratello (di sei anni più vecchio di me) litigavamo. Ci pigliavamo per il culo, magari volava qualche calcio o scapaccione. Ma non abbiamo mai avuto liti furiose, rabbiose.

Siamo in una stanza abbastanza grande. Le pareti sono bianche, così come il pavimento. La stanza pare una di quelle open-room tipiche delle discoteche: ci sono molti divanetti, di un colore scuro che non ricordo (nero o grigio). I divanetti sono disposti a ferro di cavallo, al centro un tavolino basso e dello stesso colore dei divanetti. Dietro ai divanetti, una lunga vetrata. Lunga quanto la parete. Celata da tende bianche. La stanza dovrebbe essere luminosa, vista l'enorme vetrata. Per assurdo, non lo è affatto; sembra quasi in penombra. Sembra un film in bianco e nero. Mio fratello è seduto sui divanetti, io lo raggiungo. Cominciamo a parlare, ma ben presto il dialogo diventa lite. Veniamo alle mani, volano pugni, graffi, calci. Ad un certo punto, mi sale una furia incontrollabile. Ma è più che furia, è qualcosa di molto simile all'odio. Con un balzo gli salto addosso e lo spingo, lui cade di schiena su uno dei divanetti. Gli salgo sullo stomaco. Lui si dimena, scalcia, agita le braccia tentando di sbilanciarmi. E più si agita, più m'incazzo. Vedo le mie mani afferrargli il collo. E stringere. Stringere. Lui si agita sempre di più. Ma io stringo. Stringo. Comincia a diventare paonazzo, vedo le sue orbite gonfiarsi, le vene irrorarsi. Mi fissa con uno sguardo di terrore e sorpresa. Io stringo. Continuo a stringere. Mentre lo faccio digrigno i denti, questo è un particolare che ricordo bene, purtroppo. Quando mi rendo conto di quello che sto facendo, è ormai troppo tardi. Mio fratello giace esanime, con gli occhi rivoltati all'insù e della saliva che gli esce dalla bocca... L'ho strangolato, a mani nude. Comincio a urlare, a scrollarlo.  - Dio, che cazzo ho fatto! Non, non è vero! - Sento il terrore striscirami lungo la schiena, sono fradicio di sudore, sento il cuore martellarmi nelle tempie. Di più, sembra che voglia esplodermi dal petto. Urlo, urlo con tutta la voce che ho in gola. Mi sento soffocare, mi sembra di affondare, di venire risucchiato in un baratro di dolore e senso di colpa. Mi sveglio di soprassalto, urlando. Le lenzuola sono finite in mezzo alla stanza; sul letto pare sia passato un tornado. Ansimo. E singhiozzo, come saprebbe fare solo un bambino. Sono un lago di sudore e tremo. Gemo. Cerco affannosamente l'interruttore, un appiglio al reale che mi confermi che quello che ho fatto, non l'ho mai fatto... Inutile dire che non mi sono più riaddormentato; inutile dire che ho passato i due successivi giorni (e relative notti) in preda ad un'angoscia ed a un senso di colpa che non potete immaginare. E spero per voi che non possiate immaginarlo mai... Questo è, al momento, il peggiore incubo notturno che io abbia mai fatto.

 
 
 

Mai distrarsi!

Post n°33 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da Verginello_71


(Thanks to Sara)

 
 
 

C'era una volta il Diritto...

Post n°32 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da Verginello_71

Mi sono sempre piaciuti i film/telefilm che hanno come scenario l'aula di un tribunale. Il Diritto, in qualche modo, mi ha sempre affascinato. Accusa e difesa, obiezioni, prove, arringhe finali. Tra i film, uno di quelli che più mi è piaciuto è "Codice d'onore" (Cruise, Moore, Nicholson); tra le serie televisive "Law & order" e "The practice" (spero si scriva così). Detto questo, non sarei mai capace di fare il lavoro dell'avvocato. E non principalmente per mancanza di capacità o predisposizione (che sarebbero tutte da verificare), ma sopratutto per una questione di morale personale. O etica personale, se preferite. Ciò dovuto al fatto che, se è giusto e sacrosanto che una persona sia da considerarsi innocente fino a prova contraria, sono tra quelli che ritengono che NON TUTTI debbano/possano avere il diritto di essere difesi. Evito paragoni col nazismo (è difendibile Hitler? Himmler? Menghele?) giacchè non è di questo che voglio parlare, ed inoltre come esempio mi sembra troppo eccessivo, per poterlo riportare alla "normale casistica forense". Alcuni delitti ci stanno tempestando le orecchie da mesi e anni: Cogne, Perugia, Garlasco, Erba. Nel caso della Franzoni, pur ritenendomi nè innocentista nè colpevolista, è evidente che l'intera vicenda giudiziaria e processuale si sia dipanata tra una mole impressionante di "prove" e "indizi". Ma tutte circostanziali, indiziarie. Nessuna impronta digitale, nessuna arma del delitto, nessuna traccia di dna. Nulla. La Franzoni è stata condannata sulla base di plausibili ipotesi accusatorie, ma senza la minima prova oggettiva, concreta. Solo, appunto, circostanze e indizi. Alberto Stasi resta, al momento, l'unico indagato per l'omicidio di Garlasco. Molte discrepanze, alcune coincidenze oggettivamente sospette, poche prove molto interessanti dal punto di vista dei riscontri, ma non certe, non definitive. Stesso discorso per quanto riguarda l'omicidio di Perugia: un trio di possibili/probabili assassini, molte incongruenze, troppe omissioni. Ma nessuna prova certa, almeno al momento. Le indagini proseguono, vedremo gli sviluppi. Con un notevole sforzo di fantasia posso immaginare di essere l'avvocato della Franzoni: a livello professionale è di certo un caso intricato e quindi affascinante. Il rientro mediatico, poi, è a livelli altissimi. Nessuna prova, nessun indizio, nulla di concreto. Ma di fronte a prove schiaccianti, oggettive, inconfutabili, come nel caso degli assassini di Erba? Ho volutamente scelto di non chiamare in causa le confessioni, poichè (non sono così ingenuo) non è difficile estorcere una confessione a qualcuno. Psicologia, compromessi, ricatti. Magari pure qualche legnata. No, troppo facile così. I due assassini di Erba, sono colpevoli aldilà di ogni ragionevole dubbio. Lo erano già prima che confessassero; a dimostrarlo ci sono le numerose prove e riscontri oggettivi (una su tutte: le tracce del sangue di una delle vittime all'interno dell'auto di Olindo). Ebbene, persone così avrebbero il diritto di essere difese? Secondo me no, hanno solo il dovere di essere condannate. E di pagare. Non potrei mai, ipotizzando una mia carriera nell'avvocatura, difendere persone così. Non ci dormirei la notte, non riuscirei a guardarmi allo specchio. Mi sentirei con la coscienza sporca. Non tutti sono difendibili, questo è il mio parere in merito. E poco importa se questa cosa è alla base del Diritto per come lo inventarono i Greci (lo inventarono loro, mi par di ricordare), e per come lo intendiamo noi. I Greci non erano infallibili o superiori a noi in tutto. E i tempi sono cambiati. L'Uomo,  è cambiato.

 
 
 

C'era una volta il delirio...

Post n°31 pubblicato il 28 Gennaio 2008 da Verginello_71

Leggendo sul blog di BS, ho trovato un curioso quanto preoccupate caso di delirio di massa. Gente che inneggia alla Shoa, gente che di fronte alla negazione dell'Olocausto risponde con frasi di rispetto dovuto, di un filosofo del cazzo. Con tutta la buona volontà, non riesco a rispettare un nazista; non riesco a dire che anche lui ha il diritto di esprimere le sue idee. Per quello che hanno fatto i nazisti, non riesco proprio a considerarli esseri umani. Mostri, demoni, orchi. Chiamateli come cazzo vi pare, ma non esseri umani, per cortesia! A marcire in galera, per la vita! Altro che cazzate! Non sta a me - per fortuna - disporre della vita degli altri, non sono nessuno per potermi permettere il lusso di decidere chi merita di vivere e chi di morire. Ma faccio mia, ora più che mai, una frase che un volta sentii in tv: "Chi disprezza la vita non la merita". E fanculo a chi riesce a vedere il lato umano in un nazista di merda!

 
 
 

C'era una volta il week end...

Post n°30 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da Verginello_71

Si corre per tutta la settimana. Lavoro, impegni vari di natura varia, morosaggio, altro. E poi si arriva al venerdì, convinti di poter rallentare almeno un po', per due giorni. Seeeee, hai voglia! Domani dovrei andare dal barbiere per il consueto taglio stagionale (Beh?? Io ci vado ogni 3-4 mesi, qualcosa da ridire??!!), dovrei lavare l'auto, dentro e fuori. Non posso continuare a fare danze della pioggia, e non riesco a specializzarmi in "danza della pioggia nordica", giacchè quella "africana" porta con sé sabbia. E alla fine l'auto sembra che abbia appena finito una tappa della Parigi-Dakar. L'interno auto poi..."sopravvoliamo" (Rocco docet!). Le tasche delle portiere sono piene di pachetti di sigarette vuote, il vetro anteriore tira al giallino (deposito della nicotina) e  se provi a passarci un dito ti resta appiccicato, manco fosse Attak. Il posacenere è sparito qualche settimana fa, seppellito da una montagnola di cenere. Io, regolarmente, la tengo bella pigiata. Ma un posacenere non ha la capienza di un inceneritore. L' Arbre Magique di due mesi fa, ovviamente non odora più di "Fragola & Panna", ma di "Carogna & Bile".Dovrei pure andare in un centro di telefonia, a rattivare una scheda che "The Big Queen" ha lasciato scadere per inutilizzo. Per la seconda volta. Oltretutto, se sono fuori tempo massimo, perderò pure il credito residuo che ammontava a 20-30 euro, se non ricordo male... Ok ok, ho capito. Il vittimismo abbonda di suo in questo periodo, non è il caso di rincarare la dose. Anche perchè...ve lo sussurro in un'orecchio...tutti i sabati è così...poi finisce con l'auto sempre più sporca, i capelli sempre più lunghi...e io abbioccato sul divano!! Ehhhhhhh, com'è dura l'avventura!

 
 
 

C'era una volta la realtà...

Post n°29 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da Verginello_71

La caduta di un Governo non dovrebbe mai essere fonte di gioia, almeno per noi gente comune. Sorvolo sui parlamentari che, appena finite le votazioni, hanno stappato la boccia di spumante: una scena vergognosa. Oltretutto la crisi arriva in un momento molto difficile, sull'onda della caduta delle principali borse europee e mondiali. Uniamo i  due eventi, e vedrete che non è difficile immaginare un futuro (almeno a breve termine) decisamente preoccupante. O forse no? Io credo che sarà un futuro non migliore di quello presente. Ma non ce ne accorgeremo, non ne avremo la percezione. Perchè non ce lo diranno. I 5 anni di Berlusconi, non sono stati anni meno duri, meno complicati, meno contraddittori. Solo che non ce lo dicevano. Andava tutto bene: il lavoro andava bene, l'economia andava bene, la giustizia andava bene (tranne quando attaccava lo psiconano). Con la Sinistra al Governo, salvo qualche effettivo scivolone (vedi l'indulto, che è stato giustificato con tesi una più assurda dell'altra), abbiamo scoperto - ma lo sapevamo - che siamo nella merda, che abbiamo un deficit pubblico mostruoso. Prodi non mi piace, la Sinistra non mi piace; ma ha avuto il fegato di dire agli italiani che eravamo nella merda, dovevamo tirare la cinghia. Una volta tanto ci hanno detto la verità. A destra si inventavano altre verità, oppure non si diceva nulla. "Siamo in ripresa, l'Italia è un paese in forte espansione, che trova nuove strade anche in campo internazionale" Nessuno che ci dicesse:"Abbiamo debiti come se fossimo un paese africano o sudamericano, il precariato è diventata la prassi, chi uccide non va in galera ma ci va chi evade (sopratutto se è un poveraccio). Ecco cosa ci ha rubato il governo precedente - che sarà probabilmente il governo futuro - . Ci ha rubato la percezione della realtà, dandoci punti di riferimento sbagliati, per non dire falsi. Così, di conseguenza, tutto quello fatto dalla Sinistra ci è sembrata una cagata pazzesca, una sfilza di cagate pazzesche. Perchè abbiamo fatto il paragone con quei falsi dati, con quei falsi punti di riferimento, con quelle false verità. Salirà un "nuovo" partito politico alla guida del paese (usare il termine NUOVO pensando che l'età media di un nostro parlamentare si aggira sui 55 anni è quanto meno comico...), inizieranno presto a dirci che ci sono miglioramenti. I primi giorni, ovviamente, serviranno per convincerci che siamo arrivati a questo punto per colpa della Sinistra. Ci butteranno in faccia tonnellate di merda affinchè si possa sentire quell'odore e abituarcisi. Poi, gradualmente, ci daranno una spruzzatina di deodorante sul naso per farci vedere/sentire un odore migliore. E la nostra percezione di odore non sarà più la stessa, perchè dopo aver annusato merda, anche il semplice odore dell'aria pulita in confronto sarà un profumo idilliaco. Questo è il Paese in cui viviamo. Ho sempre pensato - e lo penso tutt'ora - che ci sia un solo modo GIUSTO (moralmente e politicamente)  di votare e cioè SECONDO COSCIENZA. Non ha senso votare Tizio, solo perchè non mi piace Caio; non ha senso votare Caio solo perchè è leggermente meno peggio di Tizio. Non ha senso votare Tizio o Caio, solo perchè la scelta è unicamente tra quei due. In tutta coscienza, non mi sento più rappresentato. Nessuno dei due schieramenti (e relativa linea politco-ideologica) riesce a farmi sperare in una politica migliore, e di conseguenza, in un Paese migliore. Nessuno di questi politicanti mi par degno di fiducia, tanto meno di voti.  Andrò alle urne e voterò. Invalidando la scheda elettorale. Per la prima volta nella mia vita. In questo momento è l'unico tipo di "voto" che, in coscienza, mi sento di dare.

 
 
 

C'era una volta l'inverno...

Post n°28 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da Verginello_71

Non sono tipo da inverno, io. Sarà perchè sono freddoloso, sarà perchè - come certi animali - in inverno mi letargizzo. Mi si rallentano tutti i bioritmi, divento pigro ed ho sempre sonno. Fosse per me, me ne andrei in letargo a novembre per svegliarmi a marzo. Così però, mi perderei certe mattine come queste: con l'aria fredda che ti pizzica la punta del naso, con il cielo terso e limpido, con le montagne in lontananza. E la campagna, lunga e distesa come una bella donna che prende il sole. Non sono tipo da inverno, io. Odio la neve, la nebbia; odio dovermi vestire in stile "omino della Michelin", con tremila cose sotto. Ma certe mattine, quando la nebbia avvolge tutto salendo dal basso...pare una serpe bianca o una sciarpa soffice (ma non calda, caso mai umida). E vedi gli alberi apparire come fantasmi, inghiottiti da quel nulla bianco. In inverno si possono scattare delle belle foto, sopratutto se, come me, si ama il bianco e nero. Non occorre nemmeno sbattersi troppo sulla luce, dato che il bianco e nero sono i colori predominanti, in inverno. Se poi si vogliono portare all'estremo i contrasti (luci/ombre), come stagione si presta molto (ma questo è un mio parere personale). Però, se non ci fosse l'inverno, non potrei apprezzare e godermi il caldo delle lenzuola felpate il sabato mattina, i pelucchi della sciarpa che si impigliano sul viso se non ti sei rasato. Non potrei apprezzare i miei lunghi, interminabili bagni, con la vasca piena di acqua bollente e 10 centimetri di schiuma. Con quelle sue bollicine che scoppiettano sulla punta del naso (certe dormite in quella vasca, che nemmeno potete immaginare). Non potrei apprezzare la copertona tirata su fino al collo, le pantofole pelose, le coccole sul divano (sempre sotto la copertona tirata su fino al collo). Stai a vedere che....... No. Proprio no. Non sono tipo da inverno, io...

 
 
 

Vicino alla finestra anche per te?

Post n°27 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da Verginello_71

Durante una visita ad un manicomio, l'ospite domandò al Direttore quale era il criterio per definire se un paziente dovesse essere ricoverato. Bene - disse il Direttore - riempiamo una vasca da bagno e dopo offriamo un cucchiaino, una tazza da te' e un secchio al paziente e gli domandiamo di  svuotare la vasca da bagno.  - Ah! Ho capito - disse l'ospite. Una persona normale userebbe il secchio perché è più grande del cucchiaino e  della tazza da te'.  - No - rispose il Direttore - una persona normale toglierebbe il tappo.  Le va bene un letto vicino alla finestra?...

 
 
 
 
 

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