MESTRE CITTA'ASSOCIAZIONE CULTURALE E SPORTIVA PER L'IDENTITA' MESTRINA |
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Post n°23 pubblicato il 12 Ottobre 2008 da jurames3
Già prima della Grande Guerra a Mestre si gioca a calcio, o meglio a football come si diceva in quel periodo. Nell'immediato dopoguerra le società principali erano due: A.C. Mestre e Spes. Si giocava in un campo attaccato al cinema Concordia, praticamente confinante con piazza Sicilia. L'interesse per il calcio in città cresce sempre più e così si decide di adibire a campo sportivo un'area limitrofa a viale Garibaldi. Già nel 1896 la Società Veneta di Sport guidata da tre illustri mestrini (Nicolò Marcello, Lorenzo Sabiante e Antonio Marini Missana) aveva fatto recintare una vasta zona di terreno tra la rotonda di Viale Garibaldi e via Ca' Rossa, inizialmente con l'idea di adibirla ad ippodromo e richiedendo al Comune di inibirne l'accesso.
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Post n°22 pubblicato il 19 Marzo 2008 da jurames3
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Post n°20 pubblicato il 14 Marzo 2008 da jurames3
Martedì prossimo alle ore 21.30 alla Trattoria Al Camionista si terrà l'ultima |
Post n°19 pubblicato il 11 Marzo 2008 da jurames3
Nonostante il poco tempo trascorso e solamente un giorno e mezzo a disposizione per la raccolta con il banchetto in piazza Ferretto, sono già oltre 3000 i cittadini che hanno voluto concretamente dire no alla demolizione del Francesco Baracca. Nei prossimi giorni organizzeremo un incontro pubblico con le istituzioni per consegnare questa prima tranche. Ma, visto il successo, la raccolta proseguirà ad oltranza. L'Associazione Mestre Città intanto provvederà ad inoltrare questo dato a tutti i consiglieri comunali tramite e-mail. Chiediamo inoltre a tutte le associazioni interessate e a tutti i privati cittadini di contattarci per organizzare e chiedere un incontro pubblico con gli assessori competenti. mestrecitta@libero.it |
Post n°18 pubblicato il 06 Marzo 2008 da jurames3
Nel 1950 nasce il Gruppo Atletico Coin: Il cavalier Aristide Coin ne diventa il Presidente Onorario e vive il suo incarico quasi come un impegno civile. Ad Armando Ossena, ex azzurro e campione di decathlon, viene affidata la guida tecnica della società, la quale si arricchisce immediatamente di atleti di ottimo livello. In soli due anni il neonato Gruppo Atletico Coin si fa strada di diritto nelle alte sfere dell'atletica. Ci sono atleti di spicco, come Giancarlo Giabardo nel disco o come Umberto Bordignon,che diventerà grande nella specialità più massacrante: il decathlon. Manca una vera sede per gli allenamenti, che si tengono parte all'interno di una caserma messa a disposizione dalla Divisione "Folgore" e parte sulla minipista del Liceo Classico Franchetti. Ossena, giunto in società nel 1951, vuole portare i suoi ragazzi ai più alti livelli: la sede degli allenamenti viene spostata allo stadio "Francesco Baracca" di Mestre, attorno al quale era stata preparata una pista in terra rossa.
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Post n°17 pubblicato il 04 Marzo 2008 da jurames3
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Post n°16 pubblicato il 03 Marzo 2008 da jurames3
Nel giro di pochi giorni la petizione contro l'abbattimento dello Stadio ha superato le 2300 sottoscrizioni.
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Post n°15 pubblicato il 01 Marzo 2008 da jurames3
Agosto 1948.
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Post n°13 pubblicato il 15 Febbraio 2008 da jurames3
I moduli sono pronti, inizia ufficialmente la petizione popolare tramite raccolta di firme per impedire che si attui l'ultimo scellerato scempio verso la città di Mestre.
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Post n°11 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da jurames3
Ci risiamo. le vecchie abitudini, specie quelle brutte, non muoiono mai.
Per Mestre esiste una sola parola d'ordine: erogare servizi. Non sarebbe sbagliato di per se, ma in questo modo la Città continua a venir trattata da eterna periferia. Da sobborgo, dove l'importante è assicurare ai suoi abitanti solo che le fogne non tracimino (con alterni successi) o che ci siano dei marciapiedi, se rosa o azzurri non importa.
Mestre sì, ha notevole bisogno di servizi, ma anche di essere riconsiderata. Come Città. E una Città, a differenza di una periferia-dormitorio, ha bisogno anche di altro.
C'è bisogno di capire, ad esempio, che lo stadio Francesco Baracca, non è un pezzo di prato. Buono da vendere come area edificabile per creare (chissà poi quando) nuove strutture sportive. Lo stadio nasce insieme alla nuova Mestre, all'inizio del secolo scorso, cresce con Mestre e ne è parte integrante. E' uno dei pochissimi "monumenti" di Mestre, non inteso come valore prettamente storico ma come valore culturale e sociale. In una Città dove la storia è stata cancellata. Perché questo è il vero valore dello stadio Baracca, unico vero luogo di aggregazione cittadina insieme a piazza Ferretto. La maggior parte dei mestrini sopra i 30 hanno visto almeno una partita dentro quelle mura, in migliaia si sono appassionati, il migliaia hanno calcato con emozione quel prato. Un pezzo di città che la domenica si ravvivava, con le osterie aperte per l'aperitivo o il cicheto del dopo partita. Uno stadio costruito per far spazio a quella squadra che stupiva l'Italia sportiva, fino alla serie B, con il suo "giuoco" innovativo, fino ad essere chiamata dai giornali sportivi nazionali "Il piccolo Torino". Uno spazio che gli appassionati e i tifosi avevano già conquistato di diritto, portandosi sedie e panchine da casa, montandole sopra i camion e allestendo strutture di fortuna per poter ammirare quell'"undici" con lo scudetto cittadino sul petto. Uno stadio voluto fortemente dalla gente di Mestre. Un campo dove c'è chi ricorda ancora gli allenamenti di Valentino Mazzola, il portamento di Gianni Rivera, il cappello di Paron Rocco, la classe di Falcao fino alla pelata inconfondibile di un Collina alle prime armi. Cancellarlo significa dare l'ennesimo smacco a chi non considera Mestre solo un dormitorio, ma la vive e la sente propria. Abbatterlo sarebbe un'enorme segno di insensibilità e miopia politica. Perché una città si recupera anche con le nuove opere e i servizi, ma non continuando a mortificarne e a cancellarne lo spirito. L'amministrazione dimostri ai mestrini, a coloro che si indignano ma soprattutto ai tanti che assistono impotenti e in silenzio, che il business non è tutto. Che il business si può fare altrove. Perché tutti sappiamo che si può fare altrove. Anche oggi lo stadio è attivo, le cosiddette società minori sono in realtà le maggiori rappresentative cittadine, hanno un discreto seguito domenicale e un importante seguito di simpatia e interesse anche da casa. Coinvolgono ragazzi che sono orgogliosi di portare quelle maglie con il simbolo della torre.
Considerare il Baracca come un pezzo di terra edificabile significa continuare a calpestare la nostra Città, continuare a vederla come una grande periferia.
Siamo convinti che lo slogan "Mestre bella" coniato del compianto Gaetano Zorzetto, volesse significare anche questo: bella fuori e bella dentro. Non estirpate quel poco di anima rimasta. Mestre non merita questo.
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Post n°10 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da jurames3
Parliamo ancora di calcio.
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Post n°9 pubblicato il 08 Gennaio 2008 da jurames3
l primo modo nel quale si instilla l'illusione di vivere a Mestre, una città di cui si è convinti, a torto, dell'esistenza, consiste nella reiterazione di usi linguistici, e più precisa mente nell'uso reiterato di enfatizzazioni e di iperboli.
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Post n°8 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da jurames3
" E sì mo in ancuo Mestre xè deventà un Versaglies in piccolo. La scomenza dal canal de Malghera, la zira tutto el paese, e po la scorra el Terragio fin a Treviso: la stentarà trovar in nissun logo de Italia, e fora de Italia, una villeggiatura cusì longa, cusì unita, cusì popolada come questa.
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Post n°4 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da jurames3
Il
L'Associazione vuole recuperarne la
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Post n°3 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da jurames3
Parco Ponci era un vero angolo di Paradiso: tre ettari di alberi secolari e ad alto fusto compresi tra via S.Girolamo e via Colombo, con tanto di laghetto laddove oggi ( ogni
Tutto questo al centro di Mestre! |
Post n°2 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da jurames3
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Post n°1 pubblicato il 06 Dicembre 2006 da jurames3
Ieri sera è stato firmato l'atto costitutivo che sarà registrato a breve. |
Inviato da: cultiver les aliment
il 10/08/2013 alle 10:36
Inviato da: antonio gandin
il 24/06/2012 alle 18:24
Inviato da: Anonimo
il 23/05/2008 alle 11:06
Inviato da: Anonimo
il 21/05/2008 alle 08:24
Inviato da: Anonimo
il 23/03/2008 alle 16:42