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Arte, Angeli, Amore.

 

PENSIERI PITTORICI

L'importanza di uno studio: lavorare senza metterci le mani

 

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LUCE DIVINA

luce divina

 

PENSIERI PITTORICI

Dal canto mio so che esiste la perfezione; siamo noi a non esserne mai contenti
 

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STELLAMARINA

 

 

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MESSAGGIO DI BENVENUTO 1.

C’è stato un tempo, su questa terra, dove l’Umanità non sapeva cosa fosse essere un canale, poiché lo era già e non c’era bisogno che si chiedesse cosa volesse dire, poiché lo sapeva già. Curava la propria terra e ci volava sopra, per non toccare il più tenero filo d’erba, per non sciupare il più piccolo essere su quel filo d’erba.

C’è stato un tempo in cui l’Umanità faceva cose grandiose e meravigliose, ma non se ne stupiva, essendo cose naturali. Vibrava attraverso una montagna e passava dall’altra parte, come se la montagna fosse fatta d’aria. Camminava sull’acqua, come se l’acqua fosse fatta di pietra.

Bene! L’Umanità non ha mai smesso di far questo, solo che non lo condivide con nessuno, per il timore di essere in prossimità di estinzione, poiché, paradossalmente, l’Umanità ha voluto provare l’ebbrezza delle morti, pur sapendo che poteva curare il proprio corpo e risanarlo.

(segue).

 

STELLA SOLARIS

di Giubit

 

MESSAGGIO DI BENVENUTO 2.

Ora che questo tempo sta tornando, dopo i cicli, non stupitevi.

Questo messaggio è per chiunque di voi. Parlo agli esseri umani, poiché il resto, cioè ciò che vi è attorno: rocce, piante, animali, vento, acqua, fuoco, etere, terra,  dicevo,  sa di essere meraviglioso. È vero che non ci sarà posto per assaggiare le morti, ma la vostra paura frena ancora voi e chi vi è intorno, pur essendo questo presente ora.Le regole sono cambiate, le porte hanno preso vita propria ed una volta di là non darete più importanza al vostro ego, perché sarete a casa, poiché di là non esiste antagonismo e non ci si annoia mai. Ma ciò vi fa ancora paura. Bene, accantonate la vostra paura, non vi serve più, poiché nessun’anima andrà perduta e nessun’anima proverà solitudine o privazione. Dovete credere di più in voi e nelle vostre potenzialità, vivere è il gioco più bello che c’è e scoprire dove s’è nascosta la Vostra Luce è il massimo ottenibile da questo gioco, ora qui, su Gaia. Questo è il mio benvenuto a voi.

Che Dio vi benedica.

 

PENSIERI PITTORICI

Per certe pennellate occorre coraggio; per certi pentimenti successivi occorre ignoranza

 

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PENSIERI PITTORICI

Capita molto spesso di perdersi, durante un dipinto, ma, attenzione; caffè e trementina, assieme, non vanno bene
 

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...A CHIUNQUE

Post n°411 pubblicato il 01 Gennaio 2011 da angelosamael
Foto di angelosamael

.........semplicemente buon anno e che Dio vi benedica

 
 
 

3 MARZO 2011

Post n°410 pubblicato il 07 Dicembre 2010 da angelosamael
 
Foto di angelosamael

 

messaggio numero 393

....stamattina sono uscito col professore, dovendo anche scorrazzare con la mia cagnolina, dall'osservatorio siamo andati in strada per vedere le reazioni della gente, quantomeno per osservare il fenomeno dalla strada. Lui era convintissimo del fatto che nessuno si sarebbe salvato, che l'enorme onda di calore, che sarebbe a sua detta, partita dal sole di lì a poco, ci avrebbe abbrustolito tutti. Non fu così, per fortuna.

Poco prima che l'onda si sviluppasse, dall'osservatorio di Monte Mario siamo scesi e ci siamo trovati nei mercati rionali di viale delle Milizie, passeggiavamo come se nulla fosse, ma in realtà eravamo decisamente diretti verso il Tevere, per vedere se l'acqua ne avesse subito un qualche influsso. Obiettai, ma lo feci apposta, che qualunque luogo sarebbe stato un vano ricovero, lui  quasi rassegnato mi rispose che valeva la pena di rimanere sino all'ultimo. Non condividevo affatto il suo stato d'animo e continuavo a ripetergli che nulla sarebbe andato secondo le sue più nere previsioni, che tutto sarebbe passato e che avremmo osservato dei fenomeni naturali certo molto irruenti, ma niente affatto devastanti. Scegliemmo una scalinata irta, di un palazzo che si affacciava proprio su un'ansa del Tevere, da lì, disse, se la morte ci avesse colto, lo avrebbe fatto in modo rapido. Sbuffando per l'insistenza del suo pessimismo mi misi a sedere ed attesi, con la mia cagnolina in braccio, osservando le persone, che erano state avvisate di rimanere in casa, e che invece facevano esattamente le stesse cose che svolgevano tutti i giorni; si arrabbiavano, si arrabattavano, si affannavano...praticamente come se nulla dovesse accadere, offendendo le forze dell'ordine che tentavano di chiudere alcune strade verso il centro città.

Il professore guardò l'orologio, e con una faccia seria come non l'avevo mai visto mi disse: -Ci siamo! è quasi mezzogiorno...    gli risposi: -Eufemio, quanto ci mette ad arrivare?   Dette una seconda occhiata all'orologio, a quella patacca sempre puntuale che portava in tasca, non avendo lui il panciotto, e mi disse che l'onda avrebbe impiegato pochissimi secondi ad arrivare e che non c'era il tempo per fare nulla, se non pregare. Stufo di fargli domande mi misi ad osservare e questo che segue è quello che accadde dopo.

Una folata di un calore strano, ovattato, musicale quasi, si stese davanti a noi, l'aria divenne violacea, le acque del Tevere si alzarono all'improvviso, ad onde, come se vi fosse una mareggiata, e correvano, sembrava, quasi al contrario, ma era solo l'effetto della marea, a dare quell'impressione. Le foglie dei platani del lungotevere si staccarono, come se fossero secche, ma erano appena verdi, un vento senza apparente direzione appiattì la polvere della strada, come se soffiasse dall'alto, invece che da un unico punto, le nubi, sino ad allora presenti, presero a muoversi tutte in direzioni differenti, alcune evaporarono, altre invece si addensarono, ma tutte si sparpagliarono, come se una mano ci fosse passata attraverso, le avesse rese solide e poi le avesse spostate. Fu allora che dissi ad Eufemio di guardare verso l'osservatorio; una colossale formazione che non poteva essere di nubi si stava eclissando proprio in quell'istante, sembrava una gigantesca cupola, io la vedevo, lui vedeva solo un accenno di quel che gli stavo descrivendo. Poi accadde una cosa stranissima; la mia cagnolina, la sentii parlare, mi disse mentalmente che tutto era passato e tutto era cambiato, anche l'assetto del campo magnetico terrestre e che questi erano solo i primi flares ed i primissimi effetti, quelli evidenti. Notai solo allora dell'enorme silenzio che sovrastava la capitale, a parte i suoni della natura e mi accorsi che poco prima non un solo animale era in giro. Solo allora mi resi conto che stavo ascoltando come prima non facevo, informazioni arrivavano a iosa, da non so quale direzione, informazioni sui cambiamenti dovuti all'esposizione di quei raggi.

Dopo circa un minuto tutto tornò normale, tranne l'aria ancora violetta, ed il silenzio....non una macchina riusci ad essere rimessa in moto quel giorno.

 

 
 
 

L'Albero Sacro Vive...

Post n°409 pubblicato il 25 Novembre 2010 da angelosamael
 

painting

messaggio numero 392

L'Albero Sacro Vive.....

70X100, olio su tela, novembre 2010

 
 
 

Tassello Quinto Deità Vangelica (la Ricerca delle Verità) 5/8

Post n°408 pubblicato il 14 Settembre 2010 da angelosamael
 
Foto di angelosamael

 

 

messaggio numero 391

(punto quinto: un piccolo sguardo alla Gemma)

picture

Vorrei sottoporre alla vostra indagine l’immagine tridimensionale della Gemma trattata nel capitolo precedente, per la semplice ragione che, visualizzata, renderà più chiaro il concetto che sto per esprimervi.

Ciò che vedete è ciò che i saggi chiamavano Fonte, è al centro del nostro pianeta, formato da quattro cubi, inizialmente intrecciati, che ruotano ad una velocità talmente alta da far sembrare questa gemma perfettamente rotonda.

Questo concetto era stato già espresso nel precedente capitolo, con una nota già detta ma importante e ribadita in questo: noi esseri umani siamo parte di quella Fonte, così come tutto in questa parte di universo.

All’inizio dei tempi la Fonte non era al centro dei pianeti, era i pianeti stessi, i soli e le stelle stesse, dopodiché le varie razze, d’accordo le une con le altre decisero di fondersi le une alle altre, fondando e plasmando questa parte di universo, dove il compito principale è riscoprire la presenza del sole interno, ma non solo in senso materiale, bensì riscoprire ciò che brillava dentro di noi e fuori di noi, ovvero i chakra esterni ed il pezzetto di sole interno che permette a noi di vivere e che noi chiamiamo spirito.

Questo prima che questa parte di universo, dal paradiso che era, divenne il predatore che è ora, sino a che ritornerà, per vie naturali, ad essere il paradiso che era, dove la catena alimentare non ha senso di esistere, poiché ci si nutre della Luce che la Gemma emana, nutrendola a nostra volta con la nostra emanazione divina, la nostra gemma interiore.

Questo è quanto riguarda la Gemma in termini stringati, quindi osservatela ed imparate quanto può insegnarvi al solo guardarla.

Il modello rappresentato è racchiuso in una sorta di giroscopio, allo scopo di lasciare libero movimento al modello, che è in carta leggiera bordata di fili di rame, ma ciò che ci interessa ora è la sua forma, prendetene coscienza perché ricorrerà spesso nei discorsi sugli Angeli.

 

 

 
 
 

Piazzetta a Salvo D'Acquisto

Post n°407 pubblicato il 14 Settembre 2010 da angelosamael
 

messaggio numero 390

painting

Piazzetta a Salvo D'Acquisto - collezione privata 1991

 

 
 
 

Messaggio del giorno lunedì 13 settembre 2010

Post n°406 pubblicato il 13 Settembre 2010 da angelosamael
 
Foto di angelosamael

messaggio numero 389

Messaggio del giorno lunedì 13 settembre 2010

Forse non tutte le persone di questo pianeta sanno di un fatto scontatissimo ma basilare ai fini della vita stessa, umana o animale; sono gli atti e i pensieri delle persone a cambiare lo stato di cose, eppure nemmeno la più pura delle interazioni può modificare lo stesso stato di cose lungo il corso delle vite stesse, discorso paradossale ma reale, perché scegliamo di nascere con un compito, e quello rimane, quindi nulla può modificarlo né cambiarlo, tranne il nostro libero arbitrio, che paradossalmente modifica un punto di vista assolutamente immobile ma in perenne movimento nel nostro tempo lineare, ovvero lo scorrere del tempo, qui, su questo pianeta.

Quindi possiamo dire che andiamo incontro, nascendo, a ciò che abbiamo deciso di vivere al di là delle scelte altrui, ed è solo quando ci si chiude a queste nostre scelte che si coinvolgono altre persone, nel bene come nel male, provocando il più delle volte scelte a catena, in una faida di scelte senza apparente fine.

Facciamo un esempio: la storia brevissima che sto per raccontarvi è stata vissuta nel tardo dopoguerra.

In un paese dell’Umbria c’era un uomo, un contadino, che svegliatosi di soprassalto un giorno qualsiasi della sua vita decise di confidarsi con un suo amico, circa un sogno che aveva fatto, talmente reale da lasciarlo confuso oltremodo; aveva sognato di suo padre, morto molto tempo prima durante i bombardamenti, che lo spingeva letteralmente dentro una grotta adibita a deposito di cereali, dicendogli di fare presto e di segnare dei numeri che in quella grotta avrebbe trovato scritti su una parete, numeri che presumibilmente dovevano appartenere al numero delle derrate alimentari presenti, quindi di giocare tali numeri al lotto, così che sarebbe uscito dalla condizione di povertà estrema in cui versava lui con la sua famiglia.

L’amico, che amico in realtà non era, gli indicò vagamente il posto, che conosceva perfettamente, lo precedette e conscio del fatto che aveva poco tempo si recò nella grotta, trovò i numeri, li trascrisse e li modificò, eclissandosi più veloce di uno stambecco su una roccia.

Il contadino arrivò poco dopo sul luogo, trovò i numeri e li trascrisse, convinto che fossero quelli, effettivamente scritti a matita rossa su un muro d’argilla all’interno della grotta.

Risultato: il contadino che ebbe il sogno vinse una cinquina pulita, ma nessuno dei numeri originali uscì, rovinando la persona che li aveva modificati e che ci aveva giocato anche le ultime lire che aveva.

Questa storia mi è stata raccontata da un contadino, ho solo cambiato il luogo, ma lo presi in parola e non misi in discussione una virgola di ciò che mi diceva per un motivo; perché aveva una sola parola e non parlava con lingua doppia né si inventava alcunché.

Apparentemente non c’è scelta nelle scelte che facciamo, ma non c’è scelta nelle cose che facciamo solo se forziamo queste scelte, se invece le accogliamo, sforzandoci di ricordare che siamo stati noi a sceglierle, allora la morale della storia appena letta si fa chiara; gli eventi basilari della nostra vita li abbiamo scritti noi, e non c’è verso che cambino, a meno che le scelte che abbiamo fatto incontrino altre scelte, e con queste costruiscano e creino altre scelte.

In questo modo scompare il Velo di Maya, l’illusione di questa realtà assurta come unica, è così che si spezza il Cerchio di Karma, la ruota delle scelte in una vita o in più vite, non agendo nel bene o nel male ma assumendosi la responsabilità dei propri atti in tutto.

Il padre di questo contadino conosceva gli atti immorali del suo presunto amico e fece ciò che più riteneva giusto; colse il lato della forza che spingeva sia uno che l’altro, offrendo al figlio una occasione per risollevarsi ed offrendo all’altro una occasione per ripensare a ciò che sono gli atti, una lezione in tutti i sensi.

Questo racconto era solo un presupposto, poiché gli atti umani, volti a cambiare le cose nel bene o nel male, non sortiscono altro effetto che ruotare ancora una volta il cerchio delle esperienze, senza nulla imparare, senza nulla fare di concreto, senza sortire nessun effetto al di là del concetto di giusto, poiché la giustizia sembra non appartenere a questo mondo.

È così che si comportano coloro che si chiudono, è così che credono di influenzare le scelte altrui, è così che credono di agire nel giusto, ma la Giustizia non è di questo mondo.

E questo presupposto è stato creato per parlarvi di un messaggio che è stato indirizzato oniricamente a diverse persone, me compreso.

Non so quanto sappiate dell’Armata dei Santi, dei 144.000 Messaggeri del Cosmo, e non credo sia il caso di approfondire adesso questo discorso, vale però la pena di accennare a questo: esistono persone su questo pianeta, consapevoli alcune, inconsapevoli altre, chiamate i Discepoli del Cosmo, i quali e le quali sono in perenne contatto con altre realtà parallele e sono qui per consegnarci i messaggi che arrivano da queste realtà, altresì il loro compito è di far si che ogni persona accolga le proprie visioni senza bisogno di appoggiarsi fisicamente a nessun’altra persona, semmai lavorando in simbiosi con il mondo intero.

Uno di questi messaggi ci è stato consegnato oniricamente la notte tra il dodici ed il tredici di questo mese ed è quanto segue, la descrizione del messaggio lasciato sotto forma di visione:

un piccolo uomo, con una coroncina di alloro ormai secco sulla testa, vestito di panni moderni ma laceri, padrone di una tabaccheria, ostentava il suo sorriso nel mezzo di una città in rovina; tutto attorno a questa città di cui rimaneva in piedi una piazza con questa tabaccheria quasi all’aperto per quanto erano diroccate le mura, un immenso labirinto di fornetti come si usano ora nei cimiteri e in questi fornetti, aperti, cadaveri di animali di ogni genere, guardati a vista da un cane bianco, il quale si guardava bene dall’avvicinarsi a questo uomo, il quale versava una somma pari a centoquarantamila delle vecchie lire su un tavolo di legno marcito e scuro, ingombro di oggetti,  per pagarsi un pacchetto delle proprie sigarette. La somma veniva quindi nascosta sotto un porta oggetti talmente logoro da lasciar vedere il sotto del tavolo e le banconote stesse, una da cento mila lire, l’altra da quaranta mila lire. L’uomo aspettava che l’incaricato della tabaccheria arrivasse per sostituirlo e prendesse in consegna le due banconote; anche questa seconda persona era vestita di panni moderni, ma talmente logori che sembrava uscito da sotto le macerie di una qualche casa in rovina.

A conti fatti il messaggio è questo: alcune persone, consapevoli della perdita del loro prestigio di fronte al potere nero tenteranno un’ultima carta; creeranno un finto martire per dar modo al popolo, in questo caso gli animali morti, di sollevarsi e sacrificarsi per il potere nero, dando modo a questa persona, che detiene il potere sul monopolio, di rimanere al potere sino ad un mandato differente, un mandato da stato d’assedio, in cui il potere viene diviso solo tra due persone; un militare ed un civile.

Questo è quanto accade da anni, questo è il potere che domina il potere nero, ovvero gli atti di terrore verso persone innocenti, questo sta per accadere da qui a poco in questa nazione e niente può evitarlo, tranne una cosa, anzi, tranne centoquarantamila cose, che non possono esser pagate per tacere, ma possono essere uccise o fatte sparire in molti modi, addossando loro la colpa dei più tragici eventi con il loro fare di risvegliati, poiché secondo l’ottica del potere nero è colpa dei risvegliati il succedere dei più neri eventi…come dire che se loro se ne stavano zitti e buoni non succedeva nulla di ciò che riguarda la parola strage, comodo, vero?

Queste centoquarantamila cose sono le persone, sparse un po’ ovunque nel mondo,  che stanno risvegliando il Potere della Natura, chiamandola per nome e pregandola di apporre la sua mano, piuttosto che quella di un altro essere umano, e questo è quanto accade ora.

Questo è quanto, e nemmeno questa chiamata può essere evitata, la Chiamata alla Madre di chiunque, perché è naturale conseguenza di una scelta irresponsabile; la scelta di non voler sapere di aver chiuso la Porta della Conoscenza a chiunque, sé compresi, impedendo lo sviluppo dell'intera razza umana.

 

 

 
 
 

Tears for fears - Shout

Post n°405 pubblicato il 12 Luglio 2010 da angelosamael
 

messaggio numero 388

...proprio ieri uno strumento a fiato ha squillato tre volte, un tamburo ha passato il messaggio, altre voci hanno seguìto, divulgando la giusta nuova;

l'umanità, la razza più antica di questa parte di universo, sta per varcare, ma stavolta non grazie alle faccende umane, ma grazie alla Natura.

Nonostante tutto...

 
 
 

Storia di una piccola gocciolina d’acqua

Post n°404 pubblicato il 29 Giugno 2010 da angelosamael
 

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messaggio numero 387

Questa è la storia di una piccola gocciolina d’acqua, che dalla sorgente dalla quale partì, arrivò in un luogo incantato, nel quale scoprì tutta la sua essenza.

Dovete sapere che il luogo di nascita di tutte le goccioline è il cielo, da qui gelano per il freddo in alta quota, si addormentano e poi, una volta svegliate dal Dio dei Vènti e ridivenute gocce d’acqua, piovono giù per terra, per nutrire i ruscelli sotterranei e le sorgenti sia di montagna che di collina, così come i torrenti, i fiumi, gli stagni e i laghi di ogni luogo, che a loro volta nutrono gli alberi e le creature viventi.

Ebbene, la nostra gocciolina inizia il suo viaggio proprio in una di queste sorgenti, dove l’uomo si approvvigiona per poter bere.

Ma accadde un fatto.

L’uomo aveva inventato un sistema molto più spicciolo per poter accedere all’acqua e la faceva scorrere in tubi e condotte non proprio facili da percorrere.

Fu così che la nostra gocciolina, insieme a milioni di altre gocce, si ritrovò, dal laghetto sotterraneo nel quale era atterrata, ad una serie apparentemente infinita di tubazioni che sembravano imitare i percorsi della metropolitana che così tanto piaceva a quell’uomo che aveva condotto l’acqua in quelle tubazioni.

La gocciolina si trovò così ad essere sballottata a destra e a sinistra e poi in alto e poi più giù, in basso; accadeva quindi che la maggior parte delle gocce si addormentavano, alcune appoggiate le une alle altre, altre ancora appoggiate alle tubazioni stesse, perdendo la loro forma classica di cristalli con una loro luce ed un loro colore proprio, perdendo la loro identità di gocce uniche.

Capirete che non era un percorso proprio carino, anzi, era pure buio e faceva un freddo cane, inoltre sembrava che i tubi non dovessero finire mai, alcuni addirittura erano bloccati da valvole che fischiavano in maniera assordante, altre volte si stava fermi a lungo, rischiando di soffocare per il gran peso di une sulle altre.

Quindi capirete che molte gocce si addormentavano, non sapendo esattamente dove sarebbero arrivate, alcune dormivano a braccia conserte, altre con lo sguardo un po’ severo, altre ancora con gli occhi aperti sognando altri e più luminosi luoghi.

Di tanto in tanto capitava una brusca frenata e le gocce si destavano d’improvviso, ma vedendo che era tutto buio si accorgevano che era solo una fermata momentanea e che erano ancora in quelle benedette tubazioni fredde e rugginose.

Alcune gocce addirittura erano divenute rosse, ma non di vergogna; avevano assunto il colore delle pareti circostanti per potersi mimetizzare e lasciare quel luogo tanto scuro alla chetichella.

Accadeva infatti che ogni tanto si verificava una perdita nelle tubazioni, ma c’era sempre pronto qualche uomo che riparava la perdita prontamente.

Non era che il buio non facesse piacere alla nostra gocciolina, ma lì non c’era nemmeno uno spiraglio di nulla che potevano riconoscere come già visto e quindi familiare, né un suono, né nulla che potevano riconoscere e per cui valesse la pena restare.

Solo la nostra gocciolina rimase vigile tutto quel tempo, mentre le altre ronfavano alla grande, qualcuna addirittura con la bocca aperta, infastidendo la vicina che aveva il sonno leggiero, ma la nostra gocciolina rimaneva vigile, dapprima per una sensazione che le carezzava lo stomaco, eh si, anche le gocce hanno uno stomaco e si nutre di luce, la nostra gocciolina sentiva nell’aria un canto strano, sommesso, ed era sicura che qualcosa di positivo sarebbe accaduto di lì a poco.

D’improvviso infatti accadde qualcosa, qualcosa che nessuna di loro si aspettava; dopo il solito girare in lungo e in largo accadde che il percorso si fece sinuoso come quello di un torrente, le svolte non erano mai più così brusche e non c’erano frenate strane, inoltre tutte le gocce si stavano svegliando dolcemente, in maniera del tutto naturale, alcune stiracchiandosi, altre aprendo solo gli occhi e tenendo le braccia conserte per mantenere il tepore del sonno appena passato.

Ora dovete sapere che c’era un uomo che stava annaffiando il suo terrazzo, quell’uomo amava cantare mentre annaffiava, avendo cura di scegliere le parole giuste, perché erano canzoni sue, rivolte alle piante che curava.

Ora accadde che non cantava, ma pregava affinché le sue piante e quelle dell’intero circondario e del mondo tutto, comprese anche quelle che lui non annaffiava, avessero il minimo di acqua per poter sopravvivere, in quanto si era in un periodo di siccità grandissima, dove il caldo la faceva da padrone e si stava male, tanto l’aria era afosa ed appiccicosa.

La gente stava chiusa in casa ed usciva solo quando il sole andava a dormire, pregando che il giorno dopo un acquazzone spazzasse via l’afa così insopportabile.

Mentre l’uomo pregava e cantava ad un tempo l’acqua uscì finalmente dal tubo flessibile e descrivendo un arco magnifico nell’aria toccò le piante e la terra nei vasi.

Accadde un miracolo.

Le gocce si svegliarono tutte ed il tempo che all’uomo parve un attimo alle gocce sembrò eterno; volarono tutte insieme e si svegliarono insieme mormorando.

Ma dove ci troviamo? Chiesero curiose.

Una di loro, con la bocca aperta per la meraviglia di quel posto strano rispose di non saperlo, ma disse che qualunque fosse il luogo finalmente era chiaro e ci si poteva vedere.

Un’altra ancora, evidentemente impigrita, scosse un po’ il capo e disse: qualunque luogo, al di fuori di quello dove ero, mi è venuto il mal di testa a furia di dormire appiccicato a voi.

E di che ti lamenti, rispose un’altra, immagina se ti trovavi con quella malinconica goccia che non faceva altro che parlare di dove è nata, ho ancora le orecchie che mi fanno male a furia di starla a sentire..

Un’altra scherzando con due compagne di viaggio indicò l’arco che stavano percorrendo.

Dovete sapere che quell’uomo sapeva quello che faceva.

Da bambino veniva ripreso dal padre che, correggendolo, gli diceva che il suo modo di annaffiare era del tutto fuori luogo, gli prendeva il tubo e arrabbiato senza nessuna giustificazione spingeva l’acqua direttamente sulle radici e ne metteva lo stretto necessario, rischiando di far prendere alla pianta un coccolone, parlando più a sé stesso che al bambino, ma quel bambino immaginava che le gocce, uscendo allo scoperto, avrebbero avuto bisogno di più tempo per realizzare che erano ancora acqua, e non pacchi di gocce da trasporto, e quindi annaffiava tenendo puntata la bocca del tubo flessibile verso l’alto, così che le gocce cadessero a pioggia.

Immaginava di sentire le gocce che dicevano: ma senti un po’, che ti credi che le piante non riconoscano che sei tu e non la pioggia ad annaffiarle?

Ma poi le gocce proseguivano e dicevano: lo sanno le piante che sei tu, e ti ringraziano immensamente, perché per loro è naturale così, e immagina per noi gocce d’acqua quanto naturale possa essere, per questo ti sei conquistato un posto in mezzo a noi e se ti serve un favore o della pioggia chiedi pure, da oggi tu sei l’uomo dei temporali estivi, chiama quando vuoi, ma fallo quando senti il bisogno, che non sia un capriccio, ma una tua intenzione d’amore verso le piante che curi.

Questo uomo crebbe e da bambino che era divenne maturo ed il suo sistema di annaffiamento da quel giorno non solo non è cambiato, ma è migliorato, perché ora quell’uomo a volte canta, a volte pensa e a volte prega.

Questo sentirono le gocce mentre cadevano sulle foglie, e si meravigliarono di quanto verde potesse contenere un terrazzo pieno di vasi ma non di terra come normalmente lo è una collina o un prato; scivolarono giù lungo la buganvillee dai fiori d’un viola sgargiante, lungo il verde smeraldo delle foglie di un ficus benjamin, appresso ai fiori profumati di un rampicante dai petali di neve, attraverso le nervature delle foglie screziate di rosso di un pesco, lungo i suoi frutti non ancora maturi, nella terra dei vasi che profumava finalmente di fresco, ed accadde qui, il miracolo.

Lungo tutto il tragitto dal tubo flessibile sino alla terra ogni goccia risplendette, perché l’uomo aveva l’accortezza di bagnare le piante quasi all’imbrunire, quando il sole è di poco sopra l’orizzonte e sta per andare a dormire.

Ogni goccia, nel tragitto dal tubo alla terra si trasformò in una sinfonia di colori, riflettendo la luce del sole che ancora brillava, ed ogni goccia riscoprì così la sua essenza di luce, che per tanto tempo, dai tubi sino a quel posto incantato, aveva dimenticato.

La nostra gocciolina invitò le altre a guardarsi, e mentre sentiva grida di stupore ed OOOHHH da ogni parte, ella stessa si fermò a contemplare l’uomo, mentre ancora pregava affinché le piante che aveva in cura avessero il giusto ristoro.

La gocciolina invitò le altre a vedere e tutte insieme brillarono, ed il terrazzo si trasformò in un incanto di colori, sino a che le piante furono dissetate e tutte le altre gocce trasmisero questo messaggio alle gocce con cui potevano ora comunicare, essendo ora all’aria aperta, e trasmisero il messaggio in maniera tale che fece il giro del pianeta, risvegliando milioni di altre gocce.

La gocciolina ora potè riposarsi e si trasformò nella più bella serie di suoni che orecchio potesse sentire; era il suono dell’amore e del ringraziamento, dell’acqua che rivedeva la luce e delle piante, che da queste miriadi di goccioline trassero ristoro, mentre queste, allegramente, si trasformavano in dozzine di migliaia di piccoli arcobaleni.

Favola sottile da angelosamael, supervisione Mantraluce, fonte della foto Lupinoweb-photo

 

 

 
 
 

L'Evoluzione Naturale dei Pesci

Post n°403 pubblicato il 26 Maggio 2010 da angelosamael
 

messaggio numero 386

Cercami nella stanza
dove ti ho sognato
mi vedrai mentre guardo lontano
tutte le informazioni che ti ho dato
tutte le nostre corse contromano
la paura trionfa sulle menti poco allenate
mi hai lasciato solo e ora ho più tempo nelle mie giornate
impara a credere
impara a scordare
impara a guardare la luce
impara a nuotare
è l'evoluzione naturale dei pesci

mi hai lasciato solo mentre il giorno inciampava
e il respiro era fatto di fumo
penso alla crisi economica
ai cibi transgenici
alla fine del sesso
ai migliori argomenti in favore del successo
impara a credere
impara a scordare
impara a guardare la luce
impara a nuotare
è l'evoluzione naturale dei pesci

impara a credere
impara a scordare
impara a guardare la luce
impara a nuotare

 
 
 

Tassello Quarto Deità Vangelica (la Ricerca delle Verità) 4/8

Post n°402 pubblicato il 18 Maggio 2010 da angelosamael
 
Foto di angelosamael

messaggio numero 385

(punto quarto di otto: piccola parentesi

- non perché si è qui, ma cosa si fa qui)

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Prima di toccare il discorso successivo, legato al cerchio immediatamente esterno alla Gemma, volevo parlarvi un po’ della Gemma stessa e del perché molte delle cose che succedono nel mondo appaiono inspiegabili, orribili o appaiono come disegni che non possiamo nemmeno percepire.

Vengo subito al punto, evitando di girarci intorno, quindi reggetevi bene alla sedia se siete seduti, altrimenti sedetevi, che è meglio!

Bene, prima di scegliere di venire a questo mondo per viverlo in tutte le sue forme, noi tutti e tutte eravamo parte della Fonte, quindi parte degli Angeli Custodi stessi, parte della Luce stessa, la stessa che ci manca moltissimo quando siamo qui.

Il nostro compito qui è cercarla in tutte le sue forme e la scelta di farlo, che vi piaccia o meno, è nostra; siamo noi che abbiamo scelto di vivere questa esperienza terrena, che vi piaccia o meno siamo noi ad aver chiesto di passare il fiume dell’oblio per venire qui, vibrando su una energia che ci permettesse di vivere questa esperienza.

Ed ora che siete qui e maledite i vostri genitori per avervi messo al mondo, ora che maledite voi stessi per essere nati, sappiate che l’avete chiesto voi e sapevate quello che facevate, ma una volta qui non ricordate una virgola di quello che vi siete prefissi, cioè di vivere questo bellissimo mondo in tutte le sue forme.

Sappiate anche che quando veniste qui milioni di anni fa, questo mondo era un vero paradiso, non c’era bisogno di una catena alimentare, perché ci si nutriva della luce del sole e ci si riposava all’ombra della luna, gli unici compiti erano studiare, giocare, andare a visitare altri universi e contattare altre razze.

Dopodiché decideste di conoscere le vibrazioni che dettero vita a questo universo ed apriste la porta all’invasore, il vostro avversario, la vostra parte insegnante, quella che ha una sua forma ma vive nelle vibrazioni che in questo universo hanno un corrispettivo che è meglio che non conosciate, perché è di sola forza; i maestri direbbero –un ottimo insegnante…

È pur vero che tornerete ad essere luce, ma il compito che avete qui, cioè di ricercare la Luce, è una vostra scelta; voi non sapete di essere luce, non sapete che potete cambiare col pensiero ciò che vi circonda, non sapete che ciò che sentite mancarvi è la vostra parte che vi attende di là, non sapete che gli assassini e i suicidi si comportano in questa maniera perché sentono questa mancanza più di altri, non sapete che l’enorme disprezzo che muove alcuni atti è legato alla trasfigurazione di alcuni di voi nell’invasore, l’avversario che insegna come muoversi in questo mondo, non sapete di essere una parte degli Angeli che da qui a poco illustreremo!

Il discorso è molto lungo ma lascio a voi la lettura di questo breve testo poiché necessario alla comprensione di ciò che illustreremo nelle Chiavi Angeliche successive…e buon ragionamento!

 

 
 
 

Parco di Torreinpietra

Post n°401 pubblicato il 18 Maggio 2010 da angelosamael
 

painting

messaggio numero 384

Parco di Torreinpietra - collezione privata 1991

 
 
 

Tassello Terzo Deità Vangelica (la Ricerca delle Verità) 3/8

Post n°400 pubblicato il 10 Maggio 2010 da angelosamael
 
Foto di angelosamael

messaggio numero 383

 (punto terzo di otto:  un’occhiata alla Fonte degli Angeli)

 

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La fotografia che state osservando rappresenta il Calendario Angelico, oppure più chiaramente una vera e propria tavola con valori correlati ai cinque sensi materiali, è una estrapolazione che ha similarità con l’Albero della Vita cabalistico, che in pratica è la rappresentazione grafica in tre dimensioni delle Settantadue Emanazioni Angeliche nella Cabala ebraica; l’Albero della Vita, di fatti, può essere tradotto nello Zed egizio, tre piramidi a base quadrata equilatere cave che si incastrano perfettamente una dentro l’altra, oppure ancora due piramidi che formano la gemma di Merkaba, una gemma formata da due piramidi a base quadrata equilatere sovrapposte su uno stesso piano ma rovesciate una rispetto all’altra.

Per rendere più semplice il discorso non ci introdurremmo a parlare di cose che potreste trovare già su un folto gruppo di opere, bensì su questa rappresentazione lineare e solo all’apparenza complicata.

Allora, armatevi di (poca) pazienza, perché in realtà è molto più semplice di quel che si vede.

In questo capitolo tratteremo esclusivamente della Gemma Sacra, dopodiché passeremo ad osservare passo passo ciascun cerchio rappresentato in figura, dall’interno verso l’esterno, sino a parlare degli Angeli in maniera individuale.

Esattamente al centro della fotografia, bordata da un cerchio, potete osservare la Gemma Sacra, la Fonte di tutte le cose, la Casa nella quale abitiamo, il Padre e la Madre, il Fratello e la Sorella, il Tutto.

Nella cabala ebraica è chiamata Pietra Filosofale, come d’altronde nei testi alchemici del tardo medioevo, e a lei, alla Pietra Filosofale, viene attribuito un enorme potere guarente e plasmante; lo credo bene, perché si sta parlando della fonte che i saggi dell’epoca pensavano di poter tenere in mano.

Ebbene questa gemma, che ci crediate o meno, è il sole interno della Terra e ruota ad una velocità tale che sembra rotonda, ma è composta da quattro cubi intrecciati, che a loro volta danno forma a settantadue facce, ovvero le principali emanazioni della gemma, in pratica assomiglia ad un enorme diamante con settantadue facce.

Ogni pianeta o stella ne possiede uno al suo interno, ha una forma specifica per ogni cuore di pianeta o universo ed è il cuore interiore che ogni persona ama ascoltare quando è in pace coi sensi odierni, che non permettono pace.

Questo cuore interno è fatto di pura luce, è la parte che ci lega al nostro, nostro tra virgolette, Angelo Custode, ma possiede la stessa forma di quello tangibile, poiché ne è una emanazione, ed è grazie a questa emanazione se noi possiamo vivere la vita in tutte le sue forme.

Questo Diamante Divino, quindi, è la Fonte principale di tutte le emanazioni, siano esse umane, siano esse angeliche, siano esse elementi della natura. Collega tutti i chakra umani, elementali ed angelici e tocca direttamente i regni archetipi, ovvero le entità che guidano il corso naturale degli eventi nella Natura stessa. È quel Dio con il quale spesso ce la prendiamo, non riconoscendo che sono i nostri atti a danneggiarci, è la fonte alla quale attingono i Santi, è l’emanazione principale dal quale irradia un campo fatto di pura energia vivente, che ruota in dimensioni che noi non potremmo arrivare a comprendere se non vivendole nell’atto di tornare a Casa; come spiegare infatti che non ruota solo in senso sferico, ma copre lo spazio, il tempo, la linearità, la sfericità, le direzioni, senza che nessuna di queste si intrecci ma interagisca, formando le emanazioni che noi chiamiamo Angeli? È preferibile pensarlo come ad un enorme cristallo, i cui colori sono determinati dalla luce che emana, determinando le scelte degli Angeli, i quali non fanno altro che eseguire ciò che loro stessi hanno chiesto, vivere in simbiosi l’Amore Universale con l’essere che guardano, e quell’essere siete voi, quell’Angelo siete voi e fino a che non metterete da parte la vostra malfiducia, l’Angelo non potrà manifestarsi; se c’è una cosa infatti che non possono fare è interferire con le nostre scelte, qualsiasi scelta venga da noi effettuata, ma di questo parleremo in seguito.

 

 

 
 
 

Scorcio di borgo romano

Post n°399 pubblicato il 04 Maggio 2010 da angelosamael
 

painting

messaggio numero 382

Scorcio di borgo romano fuori le mura

Collezione Privata 1991

 
 
 

Tassello Secondo Deità Vangelica (la Ricerca delle Verità) 2/8

Post n°398 pubblicato il 04 Maggio 2010 da angelosamael
 
Foto di angelosamael

messaggio numero 381

(punto secondo di otto, ogni persona riconosce il sé Angelo)

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Questa piccola parte è dedicata alle persone che si approssimano per la prima volta al discorso angelico. Molte volte, quando ne avevamo la voglia o eravamo piccoli, ci siamo chiesti che volto ha il proprio angelo, se ce l’ha, un volto, e come riconoscerlo tra tanti nomi che vengono giustamente elencati in una immensa mole di libri sull’argomento. Dovete sapere che i suoni che più si avvicinano al loro linguaggio sono l’aramaico antico, la lingua dei Lemuri, l’ebraico antico, l’antico latino e qualche lingua sudamericana, ma in realtà va benissimo qualsiasi lingua voi parliate, anche se in dialetto, poiché le nostre espressioni sono figlie di più antiche lingue, di cui ignoravamo la provenienza.

All’inizio dei tempi era presente una sola vibrazione, l’OM, vi parlo di quando l’Amore Universale si riconobbe espandendosi in sé per dar vita a questa parte di universo nella quale viviamo. In altri luoghi  non ha bisogno di espandersi, perché lo fa a prescindere dai motivi che hanno dato vita a noi; noi abbiamo chiesto di vivere qui, per quanto assurda possa sembrare questa cosa è vera. Se vi sto parlando di vibrazioni invece che di volti è perché noi siamo energia e quindi vibrazione ed ogni volta che, facciamo un esempio, chiamo una persona, la mia voce vibra verso la persona che porta quel nome, ma può darsi che si volti anche qualcun altro che porta lo stesso nome. Ma se, mettiamo l’ipotesi, io questa persona la chiamassi col suo nomignolo, molto somigliante al nome proprio, sarò sicuro che non si volterà nessun’altra persona se non la persona che sa di esser chiamata con quel nomignolo. Per questo motivo molte delle presenze angeliche che ci guardano hanno lo stesso nome, ma mai uguale da persona a persona e per un motivo semplicissimo; sia loro che noi veniamo al mondo da una stessa fonte. È pur vero che si contano soltanto settantadue emanazioni angeliche ma non solo nella realtà sono molte di più, circa centoquindici, ma non si contano per il semplice dato di fatto che ognuno di noi è differente dall’altro e quindi unico, così come unico è l’angelo che guarda ogni persona di questo angolo di universo. Se volete riconoscere il vostro angelo custode dovete sapere che lo avete chiamato almeno una volta nella vita e questo nome ricorre in una catena di coincidenze che sfidano la legge di casualità. Partiamo da questo punto, ricordate il nome che più ricorre nella vostra vita e come lo avete chiamato la prima volta, se lo ricordate, altrimenti affidatevi al vostro istinto, sarà lui, l’istinto, a guidarvi verso il vostro angelo. È pur vero, e qui apro una piccola parentesi, che esistono persone in grado di indirizzarci verso il nostro angelo, ma la scoperta ultima la lasceranno a noi, e lo faranno con enorme discrezione, perché non è possibile avere la “pappa pronta”, per il semplice fatto che non vibrerà come una scoperta effettuata da voi, non sortirà lo stesso effetto che ha la sorpresa di capire che, anche con una piccola spinta, si può arrivare da per noi a scoprire cose apparentemente impossibili per un essere umano. Questo è ciò che vi hanno fatto credere, di appoggiarvi smodatamente agli altri e non credere in voi stessi; si può invece credere negli altri e in sé stessi, e questo è il contesto naturale, qualsiasi altro contesto snatura l’essere vivente. E qui chiudo momentaneamente questa parentesi, ma la riprenderemo in seguito.

Una volta che avrete stabilito quale è il nome che ricorre più spesso nella vostra vita, cercate di ricordare con quale diminutivo o vezzeggiativo lo chiamavate, quale era il nome familiare che avete dato a quel bambino immaginario che giocava con voi, o con quell’adulto protettivo che correva quando lo chiamavate, o quella donna premurosa che, poco prima di vostra madre, era presente nelle occasioni di piccoli infortuni o piccoli drammi familiari. Dopodiché confrontate il nome che ricordate con le settantadue emanazioni angeliche, di cui faremo uno schema in seguito, e scoprirete il nome proprio dell’angelo che vi guarda, insieme ad una impressionante serie di coincidenti particolari, quali il colore, il suono, il vocabolo, le qualità, i profumi e molte altre cose collegate strettamente a voi. Certo, perché quell’angelo è la vostra parte angelica che altro non attende che la riconosciate e con lei camminiate su questa terra, rendendola come era all’inizio, un autentico Paradiso.

 

 
 
 

Scorcio del Borgo di Cèri

Post n°397 pubblicato il 02 Maggio 2010 da angelosamael
 

painting

messaggio numero 380

Scorcio del Borgo di Cèri dal piazzale d'entrata

collezione privata - 1991

 
 
 

Tassello Primo Deità Vangelica (la Ricerca delle Verità) 1/8

Post n°396 pubblicato il 27 Aprile 2010 da angelosamael
 
Foto di angelosamael

 

messaggio numero 379

(punto primo di otto , piccola presentazione

castel sant'angelo

 

Chi non ha mai sentito parlare di Angeli? Credo, dati alla mano, nessuna persona non ne ha mai sentito parlare. Almeno una volta nella vita si è sentito parlare di entità che ci coprono le spalle e ci consigliano quando vogliamo ascoltarli o ci raccomandiamo in un momento di disperazione o di preghiera accorata. È vero che spesso rivolgiamo le nostre preghiere all’Altissimo o a Maria, ma chi intercede per noi o son Santi o son Angeli. E a questo proposito debbo aprire una piccola presentazione, una parentesi che vi chiarirà, in modo un po’ brusco se volete, ciò che significa ascoltare la propria entità angelica.

Reggetevi bene sulla sedia o mettetevi comodi, perché ciò che sto per raccontarvi non solo esula dai canoni che conoscete, se ne conoscete, perché no, può darsi che per voi sia la prima volta sentir parlare in questo modo di angeli, ciò che sto per dirvi va al di là delle normali conoscenze che vi hanno insegnato a proposito delle entità angeliche perché questa cosa è stata omessa al fine di mantenere lo status quo, nel quale pochi dominano molti, ovvero il mondo che vivete attualmente, e questo è un dato di fatto, non una mia supposizione; un mondo di schiavi al servizio di coloro che sanno e che tremano per ciò che hanno scoperto.

Gli angeli siete voi, siamo noi, noi tutti e noi tutte, noi abbiamo il potere di flettere il tempo, siamo la razza che si è lasciata andare quando i nostri fratelli e sorelle ci lasciarono crescere qui, su questo mondo, dove tutto era in perfetta armonia. Poi successe qualcosa, qualcuno si impadronì della conoscenza facendola sua con un abile giro di parole, convinse la maggior parte del suo popolo che non poteva esistere niente altro che ciò che vedevano, chiuse al suo popolo le porte del Paradiso e così fu anche per lui.

Perdeste le ali, che altro non sono che la vostra emanazione aurea, attraverso le scapole, ma la vostra emanazione angelica continuò a vivere, perché ha una vita tutta sua, ma non staccata dalla vostra. Vi siete mai chiesti perché, voi che lo conoscete il vostro angelo, ha un volto talmente familiare che state male se non lo vedete? E voi che non l’avete mai visto, vi siete mai chiesti cos’è che vi manca sempre ma non sapete cos’è? E voi che uccidete e continuate, sapete perché lo fate? Perché siete convinti che il vostro angelo vi abbia abbandonato, sino a dire che non esiste. Ma tutti voi potete ammettere di non esistere? L’angelo è una parte di noi, è la parte di noi, la nostra parte gemella, che ci attende a Casa, quando termineremo il cammino su questa bellissima terra.

Questo è quanto e stiamo per cominciare questo bellissimo viaggio dentro di noi, dentro la nostra parte angelica che ha un nome, un suono, una vibrazione, un colore ed una vita propria, la sua condivisa con noi, per amore, questa parola che mette i brividi anche nell’assassino più incallito.

 

 

 

 
 
 

A..Dio

Post n°395 pubblicato il 15 Aprile 2010 da angelosamael
 

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messaggio numero 378

dunque, mamma mi diceva di stare alla larga dagli umani, papà mi ha chiesto di non affezionarmi a nessuno di voi, nonna non ve lo sto a dire perché è impronunciabile quello che ha detto, nel senso che vi offendereste, nonno, dal canto suo, ha detto che siete una causa persa.

ma, secondo voi, con questi presupposti, che devo pensare di voi? avevano ragione i miei nonni e i miei genitori, ma io mica vi voglio male, solo vi vorrei ad un palmo dal mio sedere, mica per niente, è che ci tengo alla integrità fisica del mio posteriore.

per un po' di tempo ho pensato che i miei esagerassero, ma poi ho visto, e mi sono reso conto, nonostante la mia giovane età, che se non fuggivo, col cavolo che il mio posteriore rimaneva sano.

adesso vi dico una cosa, e non è un segreto; state per autoestinguervi, passate parola, noi ci abbiamo provato ad avvisarvi, in fin dei conti siete una razza animale pure voi, meno evoluta, ovvio, per questo vorremmo proteggervi, ma non ce lo permettete e mordete qualsiasi cosa vi capiti a tiro.

quindi fate tesoro di ciò che vi ho appena detto, fermatevi, siete vicini alla autoestinzione, e poi chi prenderà il vostro posto? speriamo qualcuno meno chiuso mentalmente, o ci toccherà ricominciare daccapo a dire: ve l'avevamo detto

 

 
 
 

Cerveteri - le "Boccette"

Post n°394 pubblicato il 05 Aprile 2010 da angelosamael
 

painting

messaggio numero 377

Cerveteri - quartiere "Le Boccette" - acquerello

collezione privata 1990

 

 
 
 

Warriors (Guerranti)

Post n°393 pubblicato il 24 Marzo 2010 da angelosamael
 

 

messaggio numero 376

FreedomCall - Warriors

Siamo Guerrieri, nati dalla Luce

Un’armata per la Libertà

Difensori della Vita....

 

Di notte

In alto nei cieli combattiamo

Più veloci del fulmine colpiamo

Come fuochi attraverso l’oscurità

Circondata di luce

 

Tuoni furenti nel cielo

È tempo di sacrificarsi

 

Siamo Guerrieri, nati dalla Luce

Un’armata per la Libertà

Difensori della Vita

Guerrieri, Euforia salirà

Emergendo dalle tenebre

Di menzogne sepolte

 

Cavalieri

Emarginati e smarriti nei Cieli

Tornano nel paradiso negato

Cavalcano più potenti del tuono

Pronti a colpire

 

Ci stanno chiamando

Ci incitano a sopravvivere

Per seguirli in Cielo

 

Siamo Guerrieri, nati dalla Luce

Un’armata per la Libertà

Difensori della Vita

Guerrieri, Euforia salirà

Emergendo dalle tenebre

Di menzogne sepolte

 

Noi siamo qui, Guerrieri di Luce

Noi siamo qui, emersi nella notte

Noi siamo qui, Guerrieri della Luce

Noi siamo qui, la Gioia salirà

 

Siamo guerrieri, nati dalla Luce

Un’armata per la Libertà

Difensori della Vita

Guerrieri, Euforia salirà

Emergendo dalle tenebre

Di menzogne sepolte

 

Siamo Guerrieri, nati dalla Luce

Guerrieri, la Gioia salirà

Emergiamo fuori  l’oscurità

Per abbattere ogni menzogna

 

 
 
 

un saluto a voi che leggete...

Post n°392 pubblicato il 11 Marzo 2010 da angelosamael

messaggio numero 375

Con l'apertura del nuovo anno vi porgo i saluti di chiunque stia collaborando alla crescita della consapevolezza umana.

Avrete certo notato enormi cambiamenti, spesso poco simpatici,  nell'aspetto della vita odierna, ma questo è poco rispetto all'apertura che si prospetta da qui a poco.

Avrete notato enormi fatiche nell'affrontare il cinismo all'apparenza dilagante, vi sentite enormemente affaticati oppure elettrici, siete perplessi di fronte alla cecità all'apparenza dilagante, ma questo è solo il divario che si sta allargando, tra chi apre gli occhi e chi li tiene saldamente chiusi.

Con l'occasione ringrazio la persona che ci ha avvisati dei terremoti ancora in corso, così da aver potuto salvare molte più vite, purtroppo ancora poche...comunque il messaggio è arrivato alle giuste orecchie.

Ora non resta che rimboccarsi le maniche e ricominciare, di modi ce ne sono molti, ma come diceva anche Madre Teresa: - se sei in dubbio su dove e come lavorare, comincia da te, il resto viene da sé.

angelosamael

 

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: angelosamael
Data di creazione: 12/07/2008
 

OM MANI PADME HUM

 

 

PENSIERI PITTORICI

Chi l’ha detto, che ci sono quadri brutti? Avete mai visto in faccia chi li critica?
 

MESSAGGIO DI BENVENUTO DI NAJITKHA

Benvenute, creature di questo mondo, benvenute nelle trasparenze cristalline dell’aria, nella fluidità armonica dell’acqua, nella compattezza che nulla può intaccare di questa terra, nel tepore che il fuoco vi dona, benvenute, creature di questo mondo, benvenute nell’etere.

 

LOGOS

Movimento Attivazione Spirituale

 

PREGHIERA DI DEDICA

Sotto uno stesso Cielo, sopra una stessa Terra, volando nella stessa Aria, nuotando nella stessa Acqua, nel tepore di uno stesso Fuoco, mentre l'Etere ci chiama a raccolta, noi ci raccogliamo sotto un Unico Dio, Padre, Madre, Figlio, Unica Somma di un Sommo Creato. Noi, piccole scintille di Luce, giuriamo di proteggere questo Cerchio di Luce e le persone che aprono ai Cerchi di Luce, tutto questo senza danneggiare Vita alcuna, ma mettendo chi tenterà di danneggiare o porre ostacolo, di Fronte alla Somma Grandezza del Disegno Divino. Amen

Preghiera donata al Cerchio dei Nomadi Temporali della Luce in Roma.

 

LA AMERIGO VESPUCCI

 

Amerigo Vespucci

Fonte della foto: Daisuke Ido su www.flickr.com

 

LE REGOLE SONO CAMBIATE

Alla base è il mio essere

Con serena costanza

Svelerò le mie esperienze

Colmandomi del potere

Che regge la mia vita

Ora che mi accingo alla salita

Mi nutrirò solo di ciò che so

E con le ali del mio pensiero

Oltre il varco la mia libertà

Allora vedrò e così sarà

Preghiera Sacra

Dai Nativi del Mondo

 

MARE

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MESSAGGIO DI ANGELOJNAH

Viviamo in un tempo in cui la gente ha sete di vedere altre cose, al punto da voler fortemente credere che debba per forza esistere una o più dimensioni parallele, per non morire nel nulla che “questa” vita promette. Questo sento dalla gente e penso, in cuor mio, che nulla fa più rumore di opere all’apparenza silenziose e che le stesse opere siano solo un’occhiata, che ci permette di osservare, per tutto il tempo che ci pare, qualcosa che, al di là, è veramente inafferrabile, per chi si muove al passo di tempi non suoi, ovvero tempi usuranti, poiché questo qualcosa non si ferma mai.

 

NAVE SCUOLA VESPUCCI

 

Amerigo Vespucci

Fonte della foto: TheMadcapLaug su www.flickr.com

 

MESSAGGIO DI ANGELOBINAEL

Così come in tutte le opere dell’uomo o della donna è limitativo qualificare queste, come altre opere, con un nome che ne indichi il genere. Basta chiamarlo per ciò che è: pittura. Tanto basta per saziare qualsiasi sete di sapere di questa arte.

 

MAR CRISTALLO

di Luciano Giombini

 

MESSAGGIO DI ANGELOSAMAEL

Non illudetevi; che siate musicisti, pittori, scultori, voi non potete migliorare ma solo andare avanti. Voi, la perfezione l’avete già, solo che a sette anni dite che vi trema un po’ la mano, a dodici già un pochino andate spediti, a venti siete in grana ma vi manca proprio la grana, sui quaranta dovete sapere quando fermarvi, intorno ai sessanta vi maledite perché vi occorrono gli occhiali, verso gli ottanta infine vi chiedete se lassù hanno pennelli e colori.

 

CONCHIGLIE

 

Conchiglie

di Luciano Giombini

 

MESSAGGIO DI ANGELUS

L’uomo è una matita nelle mani della propria divinità interiore ed è quando supera sé stesso ed i propri limiti che dimostra  di aver trovato le chiavi per dialogare con Dio, ovvero le chiavi che lo porteranno nella sua vera Casa, dove il materiale non sarà neppure un ricordo e finalmente non soffrirà più né amarezza, né nostalgia, né la mancanza di un tubetto di colore. Egli sarà così asceso, nei Mondi Cristici, dove potrà colorare e cantare unicamente con la sua anima illuminata.

 

CONCHIGLIE

di Luciano Giombini

 
 

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