DIO E GLI UOMINI
Ci sono atei che si interessano a Dio molto più di certi credenti frivoli e superficiali
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ECCE HOMO
Post n°140 pubblicato il 11 Febbraio 2011 da deontologiaetica
CREDERE, SPERARE, MORIRE, RISORGERE Ognuno e' alla ricerca di una strada che gli dia fiducia. La gente si muove in maniera diversa anche all'interno del sociale: trent'anni fa un giovane diventava volontario per cambiare il Terzo Mondo, adesso lo fa per cambiare se stesso. Una bella differenza, no? E la Chiesa sta a guardare. Sta a guardare perche' e' abbastanza sconcertata e teme magari che una gran massa di credenti sfugga al suo controllo, se ne vada dall'ovile e non sia piu' recuperabile. E' così? Non so fino a che punto si possa accettare una fede autogestita. Tuttavia i movimenti di rinnovamento dello spirito sono una evidente realtà, a dimensione mondiale. La Chiesa, è vero, sembra spiazzata, presa, com' è t ra il fuoco di una religiosità che non ammette controlli o ombrelli, o comunque che puo' farne a meno, e le rigidita' dell'Opus Dei o di movimenti consimili. Non e' facile decidere se accogliere tutto o fare distinzioni che potrebbero risultare comunque sbagliate. La cautela e' d'obbligo perche' ci sono cose che lasciano perplessi: ad esempio l'enfatizzazione di guarigioni spirituali o fisiche; la tentazione di "possedere" Dio in esclusiva e in termini quasi magici; l'eccesso di celebrazione che potrebbe tramutarsi in autocelebrazione. Il pericolo soprattutto che la gente venga manipolata con danno incalcolabile per chi si abbandona in buona fede. |
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