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Post N° 168

Post n°168 pubblicato il 19 Ottobre 2008 da Deepspace_explorer

Nuove macchie sul Sole: 3 in tre settimane, riprende il ciclo verso la massima attività

Un'animazione del sole vista dal telescopio a «ultravioletto estremo» della Nasa (da www.boston.com, SOHO/Sole consortium)

L’inquietudine è finita. Il Sole si è «riacceso» secondo le regole e tutto è rientrato nella normalità di un nuovo ciclo che sta per iniziare. Il Sole torna quindi a dare spettacolo, come in passato hanno documentato gli obiettivi del satelliti Trace americano, Hinode giapponese e Soho dell’Esa europea.

Sabato scorso una macchia (la numero 1005) ha segnato la sua superficie ed era la terza in tre settimane; indicazione inequivocabile di una ripresa dell’attività.

Le macchie solari, osservate per la prima volta da Galileo Galilei nel 1611, sono aree della fotosfera a temperatura più bassa delle zone circostanti e ciò basta per renderle più oscure per contrasto. Esse sono sempre associate a forti campi magnetici.

Questa attività ci interessa da vicino, perché il fenomeno delle macchie è associato all’emissione di flussi di radiazioni e particelle che poi investono la Terra causando, quando sono particolarmente intensi, delle tempeste geomagnetiche sul nostro pianeta , cioè guai e disturbi ai satelliti in orbita, ai sistemi di comunicazione e alle reti elettriche.

E’ già accaduto e la causa è documentata. Le nuove macchie segnano la conclusione del periodo di quiete che l’astro stava attraversando nel suo ciclo periodico di circa undici anni nel quale si ha un momento di massima attività ed uno di minima.

Ma il 2008 stava già facendo notizie perché sembrava essere l’annata più calma dell’era spaziale, cioè dell’ultimo mezzo secolo (il primo satellite veniva infatti lanciato nell’ottobre 1957) . Alla fine di settembre un comunicato della Nasa annunciava che se continuava così il 2008 stava registrando il record di giorni praticamente senza macchia negli ultimi cinquant’anni: allora si era arrivati a 200 e l’ultimo record lo deteneva il 1996 con 170 giorni. Però con le cose del cielo è sempre meglio essere cauti. Infatti scritto il comunicato il Sole ha ripreso la sua tradizionale agitazione: comunque i 200 giorni restano un dato acquisito.

I vari cicli solari che si sono succeduti nei secoli hanno avuto, ovviamente, caratteristiche diverse: alcuni sono stati tranquilli altri più intensi. Il prossimo che sta prendendo corpo è previsto come moderato secondo gli esperti dello Space Weather Prediction della National Oceanic and Atmospheric Administration. Moderato, tuttavia, ha un significato molto relativo perché macchie ed eruzioni come sono state riprese dai satelliti hanno dimensioni che possono contenere molte volte il nostro pianeta.

Da qui la potenza dei fenomeni in gioco e la preoccupazione che talvolta i loro effetti possano creare danni alla vita sulla Terra. Ma anche agli astronauti che ormai soggiornano stabilmente sulla stazione spaziale. Anzi questi sono i primi ad essere esposti e a subire eventuali conseguenze.

Inoltre, è possibile che le macchie solari influiscano sugli esseri viventi, perturbandone l'umore e la serenità.

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