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I tre casi in cui la Bce potrebbe tagliare i tassi

Post n°45 pubblicato il 18 Marzo 2008 da gianzav1

Per frenare il rialzo dell’euro contro il dollaro l’unica possibilita’ sembra ormai un taglio dei tassi da parte della Bce. Perche’ cio’ avvenga, spiega Aurelio Maccario, economista di Unicredit Mib, occorre che si verifichi almeno una delle tre seguenti ipotesi: un rallentamento della crescita della zona euro, un calo dei prezzi delle materie prime che migliori l’outlook inflativo, un evento “sismico” nel settore finanziario statunitense che segnali un reale e attuale pericolo di una crisi finanziaria a livello globale. “Finche’ almeno una di queste condizioni non si materializzeranno, ogni tentativo della Bce di rallentare la corsa dell’euro sara’ poco efficace”, dichiara Maccario.

Secondo l’economista, la situazione che stanno ora affrontando i mercati e’ cambiate. “Mentre una crisi del settore immobiliare e’ uno shock specifico dell’economia statunitense, con un riflesso localizzato a pochi Paesi della Ue, una crisi finanziaria e’ uno shock globale che combinato con un pesante rallentamento degli Usa e’  l’indicazione di rallentamento dell’economia globale”.

Juergen Stak, componente del Governing Council della Bce, in un’intervista al quotidiano portoghese Jornal de Negocios ha ribadito oggi che l’inflazione nella zona euro rimarra’ quest’anno “chiaramente” oltre il 2%, non segnalando alcun cambio di retorica. Sui cambi ha detto che “e’ importante notare come sia aumentata la diversificazione delle destinazioni delle esportazioni” e che “un euro forte aiuta a mitigare le pressioni sui prezzi derivanti dal forte aumento delle quotazioni delle materie prime”. Stark continua quindi sulla linea di Trichet, non lasciando intravedere alcuna possibilita’ di un taglio dei tassi a breve.

La Bce potrebbe esprimere con sempre maggiore forza la preoccupazione  derivante da un tasso di cambio dell’euro contro il dollaro a questi livelli, ma “gli interventi verbali non avranno alcun impatto”, aggiunge Maccario. Anche dal Giappone possono arrivare commenti negativi sul rafforzamento dello yen da parte delle autorita’ governative e monetarie, ma sara’ difficile che gli Usa acconsentiranno ad un intervento congiunto per frenare il deprezzamento del dollaro. Da una prospettiva americana, infatti, l’attuale situazione della valuta puo’ anche essere benefica. Il settore delle esportazioni puo’ mitigare il rallentamento dei consumi e dei diversi settori dell’economia.

 
 
 
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