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Marvelius

Elrond lands :dove il mito e la fiaba, la realtà e la fantasia si incontrano al crocicchio del vento

 

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Lucy...Ode Al Mio Signore

Post n°59 pubblicato il 30 Luglio 2013 da Marvelius
 

 

 

E in questa notte padrona del tempo che volteggio

senza pace tra i merli della torre. Poso i miei artigli sugli

sbecchi e i dongioni, sfido e rasento le lesene delle mura

ciclopiche del Suo castello, tra i lampi che rischiarano il

cielo e i tuoni che sconquassano le sue fondamenta.

Le fiaccole sono molestate da un vento ghiaccio che

scende dai monti d'ostro e sulle reni dei loro crinali si

inorgogliscono ruggendo e frustrando ogni filo d'erba,

piegando e scuotendo le fronde degli alberi o gli irsuti

prateggi delle terre del mio Signore.

 


Lui è lì...nel chiuso forziere delle Sue cupe stanze, tra il

 riverbero delle torce e le tende di tulle, sul Suo letto siede

leggendo lettere d'amore e nei Suoi occhi il brillìò del fuoco

che arde nel Suo gelido petto .

Lunghi capelli gli ricadono sulle spalle, lo sguardo duro

come spigoli di pietra e tenero come la carezza del vento

che sa perdonare.

Calde labbra si muovono tra bisbigli di note e lettere

ricamate dagli svolazzi di un pennino mosso da dita gentili,

mentre mani forti d'una presa che piegherebbe il metallo

stringono pergamente antiche come il tempo dei mortali.

Lo vedo tra i vetri picchiettati dalla pioggia alzarsi tra

le Sue ricche vesti, scuri panneggi di seta tra monili

d'argento.

Gingilli dalle fogge strane l'adombrano come un testimone

d'antiche reliquie.

Un cinto addome ne esalta il corpo e i muscoli che si

tendono come fasci di giunco...

è il Mio Padrone ed io la Sua Schiava.

Amorevole sono alle Sue carezze e docile piego il capo

quando mi guarda con il verde intenso dei Suoi occhi, le mani

Sue mi danno il calore che la notte ruba alla mia pelle, i Suoi

baci mi danno il respiro che nutre la vita che non è più vita.

Ma null'altra vita io chiedo se non questa mille e mille altre

volte insieme al mio Signore.

Furente è il Suo indomito carattere, come vento  marziale

sui boschi resinosi, glaciale è  la Sua natura che sa essere

come l'azzurro ghiaccio al di là di terre d'oltremare.

Strali i Suoi sguardi che bucano l'aria e i clipei di bronzo

ma nel Suo petto dimora il  fuoco che arde come nei

crogioli di un fabbro.

 


Nella Sua calma ritrovo il soffio dell'estate, nelle Sue dita

la marea che imbianca, nelle Sue premure il caldo abbraccio

della primavera e la Sua voce un suono che scuote la mente

fin dentro l'ultima postilla che fa sussultare il mio corpo.

Mi seduce col Suo timbro vellutato, il mormorio delle Sue

parole è una cascata d'acqua vespertina, i suoi sussurri

come acqua di fonte, nettare la Sua bocca che cuce ricami

sulla mia pelle e lamina d'oro caldo la Sua lingua che fruga

nelle mie voglie come una fiera cerca la sua preda.

Sa toccare la mia carne il mio Signore, ne cerca ogni traccia

come fosse una terra di conquista, mi sfiora come libri rari

e delicati come olio profumato che cura e lenisce le mie

cicratrici.

Ne sfiora le sporgenze, ne scopre gli angoli e gli spazi più

nascosti, a Lui nulla sfugge che non mi appartenga, nulla

che Gli appartenga e su cui imprime il Suo sigillo.

Mi lusinga con il corpo, mi adula con le parole, mi conquista

con la mente, mi possiede con la carne, mi porta sulle cime

dei monti e mi precipita negli abissi piu profondi, nelle vertigini

della terra mi trascina al calore delle rocce e nel vuoto piu

spaventoso mi sostiene come torri svettanti nella tomenta

e nella calura.

Il Suo tocco penetra la carne e regge i fili della mia anima,

li fa vibrare come i Suoi violini nel buio e nella penombra,

tra le luci che amoreggiano con le ombre sfila i miei pensieri

e ne fa merletti, come col crine che Gli piace attorcigliare.

Il mio Signore, in fondo, sa essere  tenero come un

bambino, curioso e viziato, che cerca le Sue pietre sulla

spiaggia e come un Despota ramingo e solitario le trova in

fondo al mare come le ossa della terra.

Melanconico è il mio Signore nelle notti come questa

ma sa essere il piu allegro Compagno d'avventure,

il più prezioso degli Amici,  il piu attento degli Amanti.

Tenace è il Suo carattere, ombroso il Suo scrutare, geloso il

Suo possedere, ma possiede con libero dominio, non mi toglie

nulla che io non voglia e mi da tutto cio che io possa desiderare.

Ma non ho voglie d' altro che del Suo sostare nel mio letto,

del Suo corpo intorno al mio, le Sue braccia forti come

funame di nave strette sul mio seno , le Sue membra che

premono come una morsa  togliendomi il respiro,

le Sue gambe che legano i nostri ventri come a fonderli in un

abbraccio  immortale... questo voglio e in questo desiderio

ardo come fuscelli al sole d'agosto.

 


 

E' volubile il mio Maestro e a volte incostante, si scalda per

nulla e si placa con niente.

Ha un orgoglio smisurato e si picca quando non riesce

in qualcosa che ogni mortale nemmeno immaginerebbe.

Ma io lo amo il mio Signore, ne amo i difetti quanto le virtu

sconfinate, amo quel Suo piglio accigliato, quel Suo muso da

adolescente, i borbottii da mortale, l'infaticabile energia, il

guizzo geniale, l'entusiamo che mi conquista, la fiducia

smodata nel Suo

intelletto...

Ohhh si io lo amo più di me stessa e oltre ancora.

Su un Trono di Spine Lui siede, su un cespo di aghi

poggia il capo.

Cuspidi  di lancia ne molestano la schiena, eppure

nulla sembra turbarlo nelle ombre che lo avvolgono in una

notte come questa, dove io so' di non poterlo sostenere.

Lo abbandono come Lui vorrebbe nel silenzio dei ricordi,

solo con Se Stesso, con i Suoi pensieri che sovrastano il

cielo, le emozioni che solcano oceani in tempesta, mentre una

musica che scandaglia le profondita del Suo essere si spande 

nelle  stanze di questa  torre e arriva fin oltre le mura del Suo

castello, oltre questi vetri rigati dalla pioggia che come lacrime

nella notte scivolano sulla pelle  per volare via nel vento...

 Marvelius

 

 

 

 

 

 

 
Rispondi al commento:
freeontheair
freeontheair il 01/08/13 alle 17:21 via WEB
Io, invece , non invidio l'immortale per il suo vissuto . Non si dimentichi che alla fine la storia si ripete anche se sotto vesti diverse . L'eternità Puo stancare .. L'amore ? No . Ma l'amore è un discorso diverso perché è il motore della vita stessa . E , così come la vita non ha senso senza una nascita ed una morte così non ha senso senza l'amore . Ma il senso di una vita di un immortale qual'è ? Nasce , ma poi ? E lei , Lucy? Così decisa di rinunciare alla sua mortalità per amore ? O solo per il fascino di una vita eterna ? Non ci dimentichiamo che le donne si , amano con tutto il loro essere ma sono anche esseri che sanno ammaliare e far perdere il lume della ragione . L'immortale riesce ad essere sempre così sicuro di se in tutto ? Anche nell'amore ? Buona serata Marvy ...... Dany
 
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