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Un blog creato da salvonapulitane il 15/01/2007

Bici Metropolitana

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La clio "Le Iene", i telefonini e la cultura dell'auto

Post n°10 pubblicato il 30 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 

Ieri sera stavo guardando la televisione ed ho annotato le pubblicità che passano sui canali nazionali del piccolo schermo; il risultato è stato agghiacciante! Nel giro dei cinque minuti di "consigli per gli acquisti", per ogni canale, la sequenza è stata quasi sempre questa: pubblicità di modello di auto, di carburante, di altro modello di auto, di telefonino e nuovamente di un altra auto. Come dire "scateniamo le terza guerra mondiale ed annientiamoci con le armi nucleari", ma il tutto presentato come innovazione tecnologica, piacere di guida, migliaia di messaggini gratis ed altri specchi per le allodole (però l'allodola è un uccello intelligente, l'uomo un primate stupido). Mi viene subito in mente la risposta che ci veniva data quando, da bambini, per giustificare una brutta azione dicevamo: me lo ha detto lui! e la risposta era: e se qualcuno ti dice "buttati da un burrone", che fai ti butti?
I santoni che predicano la fine del mondo e spingono i discepoli al suicidio di massa sono dei criminali! Allora perchè non sono dei criminali anche coloro che spingono gli ignari consumatori ad aggiornarsi con il "sempre nuovo modello di auto", prima euro 1, poi 2,3,4......infinito, con infinitesimali migliorie nelle emissioni di inquinanti che farebbero ridere chiunque. Fatevi spiegare da qualcuno la differenza nell'inquinamento tra un auto euro 4 ed euro 3; ve la spiego io: l'euro 4 inquina moltissimo, l'euro 3.....moltissimo quasi allo stesso modo. Il principio è che se un mezzo che pesa una tonnellata, deve essere spinto da un motore meccanico che brucia idrocarburi (la benzina) per trasportare 80 kg di stupido primate (le auto nelle nostre città hanno a bordo una sola persona nella quasi totalità degli spostamenti casa-lavoro-casa), questo mezzo può solo che inquinare.
E' vero, l'auto è comoda, ci protegge dal freddo e dalla pioggia, e se poi, è anche l'ultimo modello della marca tal dei tali.....ci fa anche fare bella figura; ha anche aspetti negativi però. Per prima cosa ci isola dagli altri, ne più ne meno che i telefonini. L'auto ci isola da persone vicine; siete tutti li, in fila nel traffico, a pochi metri l'uno dall'altro, e nessuno scambio di parole, ognuno immerso nelle proprie ansie e nella nevrosi da traffico a fumare sigarette a ripetizione (come se lo smog non bastasse) e ad atrofizzare il corpo che prende la forma da sedile.
Il telefonino ci isola da persone lontane; si, tante belle parole.....ma che fine ha fatto la socializzazione, il muoversi per andare a trovare un amico e dargli un abbraccio?
E poi l'auto, amatissima auto........assassina auto! L'auto è una delle prime cause di morte in città. Chi non muore sotto ad un auto, muore dopo poco con un tumore ai polmoni o assiste alla morte di un parente (facciamo le corna). Tutti li a decidere l'acquisto di un auto per le sue caratteristiche di sicurezza per gli occupanti ma....se sei dentro all'auto ed hai un incidente ci sono buone probabilità di morire e se sei fuori dall'auto, non vivi comunque la tua città. Lo spazio delle città è riempito dai palazzi, tra questi ci sono le vie e le piazze......occupate dall'auto. In pratica, se siete pedoni, potete vivere una esigua fetta di marciapiede ed appena mettete un piede fuori da questo siete sotto un tiro incrociato di veicoli assurdi, fatti di metallo, pesanti, che esalano una puzza che uccide, che fanno rumore! Fino a qualche anno fa mi piaceva uscire con il cane la notte per apprezzare le vie....senza il rumore delle auto, sono luoghi diversi, fantastici. Da qualche tempo non c'è pace neanche nelle ore piccole.
Insomma, siamo bombardati da una cultura dominata dalle industrie di automobili e dai distributori di benzina, e quei pochi che non possono permettersi l'auto, come i bambini, cascano preda delle pubblicità del telefonino, prodotto elettronico anti-sociale. Persino un programma televisivo di inchiesta su fatti ignobili che accadono in Italia ed all'estero, come Le Iene, deve associare la propria immagine ad un auto al fine di ottenere finanziamenti, per sopravvivere, e di avere seguito per rimanere in vista. Quei pochi che ancora hanno un loro pensiero indipendente sono sempre di meno, isolati ed additati di estremismo ambientalista e pergiunta catastrofico.
Posso suggerire una soluzione a chi si vuole illuminare:

spegnete la televisione, leggete quotidiani e libri, fatevi un giro su internet e soprattuto non spendete più soldi per le auto.
 
Diverrete più intelligenti, più indipendenti, più liberi.

 
 
 

Il Quinto Stato ed il Ciclista-Superuomo!

Post n°9 pubblicato il 25 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 
Foto di salvonapulitane

Negli anni ottanta eravamo tutti terrorizzati per le notizie catastrofiche di quel tempo. Si diceva che nel 2000 saremmo stati 6 miliardi di persone e che non ci sarebbe stato cibo per tutti a sufficienza. Pochi scienziati iniziavano a capire gli eccessi di uno sbilancio energetico continuo non controllato, ma noi tutti non eravamo pronti per simili concetti e quindi era più facile metterci in guardia con la minaccia del cibo. In verità, il sole ci fornisce e ci fornirà energia sufficiente per produrre cibo per altri miliardi di anni, a patto che la produzione venga ottimizzata senza schifezze, tipo ogm o monocolture-monospecie selezionate per la produzione ma delicate al punto da sterilizzare mezzo mondo. Oggigiorno lo spauracchio si è spostato verso l'effetto serra, il bilancio energetico, ed il demone petrolio supportato dal capitalismo cieco e senza morale. Questi auto ammonimenti, che nascono naturalmente in seno all'umanità per riequilibrare la nostra specie nei confronti degli eccessi intrinsechi dei nostri geni, fanno parte anche essi di un processo di evoluzione che porterà presto all'estinzione dell'Homo sapiens "sapiens", per generare un nuovo superuomo, una nuova specie più intelligente, e soprattutto, cosciente della propria posizione nell'universo, che conosca l'equilibrio, e anche, che si interroghi sulle conseguenze delle proprie azioni e, non si nasconda dietro la ricerca di un benessere individuale ed egoistico. L'estinzione del genere umano, come lo conosciamo ora, non sarebbe nulla di male per la terra, ma a me dispiacerebbe che questa estinzione non avvenisse per cause naturali, ma bensì per autodistruzione incosciente che l'uomo sta adottando in tutti i modi nel nome di un benessere fittizio, chiamato volgarmente da qualche politico "progresso". E' bene chiarire che il progresso non va confuso con la crescita economica, ma è da riferirsi esclusivamente alla crescita culturale, con tutte le sue diramazioni umanitarie, altruiste e di benessere collettivo.
La vera notizia è che il superuomo è già nato, ed ha già preso coscienza del suo stato, il quinto per l'esattezza (dopo che Giuseppe Pellizza da Volpedo aveva rappresentato la nascita del quarto stato http://www.pellizza.it/quarto.htm a cavallo tra '800 e '900 con la presa di coscienza della classe dei lavoratori), lo stato della cultura e della presa di coscienza, del vivere in equilibrio con l'universo senza sfruttarlo a proprio piacimento, con la consapevolezza di non possederlo,ma di farne parte come in un solo organismo.
La rivelazione è che il superuomo è il ciclista. E' un uomo macchina, una unità singola che unita alla propria bicicletta, da vita ad una nuova entità, il cyborg, descritto da Marco Pierfranceschi in questo articolo http://www.fiab-onlus.it/andare/ergonomi.htm, cosciente della propria identità, ma soprattutto cosciente delle proprie possibilità e delle proprie risorse, che gestisce in modo oculato in base alle distanze ed al proprio stato fisiologico, consapevole che l'aria che respira è preziosa quanto lui, che fa parte di lui; capisce anche l'importanza del moto, della lettura, della cultura, degli altri e della partecipazione ai movimenti collettivi; fa richieste e chiede spiegazioni ai governanti sulla politica suicida degli ultimi cinquanta anni, e soprattutto, è pronto a combattere per una nuova visione della vita, per un nuovo ambiente metropolitano libero da gabbie di latta spinte da organismi meccanici senza vita comandati da muscoli atrofizzati, non come lui, vivo e pensante.
Purtroppo questo "neonato" superuomo non è ancora in grado di sovvertire l'ormai vicina all'estinzione specie sapiens, ingabbiata nella sua ultima e più alta torre, da dove non riesce a percepire il cambiamento, ma è ancora in grado di fare danni.
La speranza, quindi, è riposta nella veloce colonizzazione del Cyborg ciclista, prima che l'umanità venga cancellata dall'ormai inutile Homo sapiens "sapiens".

 
 
 

Quattro valide ragioni per usare la bici!

Post n°8 pubblicato il 22 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 
Foto di salvonapulitane

Se volete percorrere con me i vantaggi di usare la bici per i nostri spostamenti cittadini quotidiani, buon viaggio e.....cominciamo:

1) Si risparmia, tantissimo! Mettiamo che in casa siate voi, la vostra/o compagna/o ed un bimbo, che lavoriate entrambi, che abitiate dentro il raccordo anulare di Roma e che abbiate due auto, una più grande che usate anche per i viaggi, ed una utilitaria. Ora, ipotizzate di vendere l'auto piccola, ad un prezzo tra i 3-5000 euro e che con mille di questi euro, compriate 2 biciclette con componenti affidabili e dotate di portapacchi, una per lui ed una per lei. Vi ritrovate in tasca altri 2000-3000 euro che potete utilizzare subito oppure mettere da parte. Mettiamoli da parte e organizziamoci per per andare a lavoro e per portare il bambino all'asilo-scuola. Se l'asilo-scuola non è lontano più di 2-3 km da casa e il posto di lavoro non è a più di 5 km da questo, una donna che si tiene in una forma fisica normale, con la bici attrezzata di seggiolino per bimbi impiegherebbe circa 12 minuti per portare il bimbo a scuola, più altri 15 minuti per arrivare sul posto di lavoro. In pratica, per otto mesi all'anno (quelli più miti), in giornate serene o poco nuvolose (che sono la maggior parte dei giorni nel nostro clima mediterraneo), qualsiasi persona senza grandi difficoltà motorie, potrebbe accompagnare il bimbo a scuola e poi giungere a lavoro, senza sudare (certo, se di fronte alla vostra abitazione avete la salita più ripida di Roma, è tutto un po' più difficile, ma non impossibile). Se il vostro compagno è poi così galante, da farsi lui i 5 km per accompagnare il bimbo a scuola con la bicicletta, più i successivi 10 km per andare a lavoro, il tutto in meno di 40 minuti senza sudare, diventerebbe ancora più facile (ho scritto un articolo che vi può aiutare per l'organizzazione della vostra bici e lo trovate qui http://blog.libero.it/MetroBici/2166032.html ). Nei giorni di pioggià, chi ha l'auto per andare a lavoro, accompagnerebbe anche il bimbo, come già fa adesso tutti i giorni ed andrebbe anche a fare la spesa al ritorno. Torniamo sulla faccenda risparmio. Ai circa 3000 euro che avete incassato vendendo l'auto, aggiungiamo 1000 euro di risparmio sull'assicurazione annuale dell'auto piccola, più 120 euro di bollo, più 20 euro a settimana di benzina che moltiplicato per 48 settimane ci fa aggiungere altri 960 euro all'anno. A questo bisognerebbe aggiungere i risparmi sanitari relativi al miglioramento delle condizioni fisiche e psichiche generali di ognuno dei due nuovi ciclisti, più il risparmio sulla palestra di cui non avete più bisogno per mantenervi in forma. Tutto sommato e senza contare le rate eventuali che pagavate sull'auto, vi fa avere in tasca circa 5500 euro in più a fine anno, che non sarebbero male per le ferie di agosto. E non ho contato il risparmio sulle multe!

2) Si fa sport e ne si guadgna in salute psico-fisica. Niente più stress dovuto a snervanti file in auto, una nuova sensazione di libertà con il vento tra i capelli e la fiducia riposta solo sulle vostre gambe. Guarderete e riderete degli automobilisti incastrati nell'auto che vi ammireranno, invidiosi della vostra calma.

3) Si è rispettosi dell'ambiente, non si inquina ulteriormente l'aria della città e si è consapevoli di lasciare un mondo migliore ai nostri figli.

4) Si diventa i nuovi eroi dell'ufficio, tutti vi guarderanno con stupore ed ammirazione, contemplando la vostra nuova forma e commenterebbero: "anch'io vorrei, ma non posso", dimenticando che abitano più vicino di voi!


So che molti di voi vorrebbero davvero fare questo passo, ma sono spaventati dalla paura di essere investiti da un auto. Vi capisco benissimo, anche se, vi ricordo che anche le statistiche sugli incidenti in auto non sono per niente rosee. Comunque a questa sensazione di paura può rimediare solo il comune della vostra città, che dovrebbe costruire nuove e più sicure piste ciclabili nel più breve tempo possibile.
Quindi, fatevi sentire dalle vostre amministrazioni locali, perchè sono l'unico ostacolo che si frappone fra voi e gli enormi vantaggi che ricevereste dalla vostra bicicletta. Ciao

 
 
 

L'esperimento "bicivia" in nord-Europa

Post n°7 pubblicato il 19 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 
Foto di salvonapulitane

immagineSalve a tutti.
Grazie al gigantesco contributo letterario di Zenone Sovilla dal titolo "Bicicrazia", ed al sito http://www.bicicrazia.it/ che permette di scaricare quest'opera completa ed esaustiva sul ruolo importantissimo che la bicicletta potrebbe avere nelle nostre città, sono venuto a conoscenza di un'opera tecnica unica realizzata in Norvegia a metà degli anni '90, che partita solo come esperimento, si è protratta sino ad oggi per il successo ottenuto. L'opera è costituita da una sorta di bicivia (bici-lift, bici-funivia, chiamatela come volete) fortemente voluta dall'amministrazione comunale di Trondheim, piccola cittadina della costa norvegese, che a causa degli inverni lunghi  e freddissimi, ha assistito ad una forte resistenza alla diffusione delle bicicletta, come mezzo di trasporto alternativamente valido all'auto. Studiando le concause che portavano al mancato uso delle bicicletta, si è associato al problema delle strade ghiacciate quello di una ripida salita proprio al centro della città, che metteva in serio pericolo gli avventurosi ciclisti invernali. L'assistenza della bicivia, costituita dall' ausilio di un poggiapiede che si dirige verso l'alto alla velocità di 7,2 km/h per ben 130 metri spinto da un motore elettrico, ha registrato con successo ben 130 mila utenti nei primi due anni di attivazione del servizio ( con un aumento del 19% del tempo passato in bici da parte dei cittadini ) ed ha riscontrato una diminuzione significativa degli incidenti sulla salita.
E' ovvio che un'opera del genere sarebbe utopistica  in una città come Roma, od  almeno fuori luogo (non abbiamo neanche un giorno all'anno di strade ghiacciate), ma è sintomatica dell'attenzione che le popolazioni del nord Europa ripongono sulla bicicletta, un mezzo di speranza per un futuro più libero dal petrolio, per una vita più sana e soprattuto per una città più pulita ed a misura di tutti gli uomini.
Sia ben chiaro, come ciclista vorrei solo un po' più di attenzione, ma soprattutto, credo sia doveroso da parte del comune di Roma, accelerare la realizzazione di una rete di piste ciclabili adeguate e sicure. Ciao a tutti, Paesaggista

 
 
 

Sordita' da Din-Don

Post n°6 pubblicato il 18 Gennaio 2007 da salvonapulitane
 

immagineSalve a tutti.
Non so se ci avete fatto caso anche voi, ma ho notato, che i pedoni di molte delle nostre città, ma in particolare quelli di Roma, non percepiscono quasi per nulla il dispositivo acustico tradizionale delle biciclette, di fatto, il campanello. Mi è capitato, ormai in un numero altissimo di casi, di arrivare in prossimità dei pedoni e di suonare il campanello ripetutamente senza che questi si accorgessero di nulla; e questi episodi mi sono capitati spessissimo anche percorrendo le piste ciclabili, dove i pedoni dovrebbero essere "sintonizzati" su di un suono simile ad un Din-Don. In alcuni dei casi in questione, la causa era dovuta al fatto che l'ignaro pedone era isolato nell'ascolto di musica attraverso le cuffiette auricolari. In altri pochi casi, si trattava di persone anziane che, purtroppo per loro avevano difficoltà uditive, ma in tutti gli altri casi non sono riuscito a spiegarmi la causa. Ancora in merito al fenomeno di "sordità da campanello" ho notato che, in prossimità di una coppia, è sempre l'uomo ad accorgersi del "pericoloso" ciclista che si affanna nello strimpellare l'inutile campanello, mentre la compagna, il più delle volte, non si degna neanche di girare la testa.
Non avendo effettuato nessuno studio su questo singolare fenomeno, posso però provare ad avanzare delle ipotesi:

1) i pedoni romani soffrono di sordità per i suoni acuti, dovuta ad anni di inquinamento sonoro causato dal traffico

2) il suono del campanello viene associato solo alla porta di casa, visto che per decenni la possibilità di incontrare un ciclista è stata di 1 a un milione

3) - riferito alle donne - sono talmente focalizzate sulle vetrine e lo shopping che qualsiasi altra influenza esterna è da considerarsi marginale

4) il campanello è percepito come tale, e quindi come una inutile bicicletta che vorrebbe passare ma che non merita rispetto (se per assurde ipotesi fisiche, l'impatto con una bicicletta fosse paragonabile a quello con un grasso ed ingordo di gasolio suv, sono sicuro che si sposterebbero a gambe levate )

Le soluzioni possibili

- Ricorrere, solo nei casi di pericolo imminente, ad un urlo. E' una tecnica molto efficace che ho adottato spesso e che funziona anche con le auto con i finestrini chiusi ed i motociclisti con il casco, ma ha dei risvolti negativi. Dopo pochi istanti, se raggiunti dal tipo/tipa, aspettatevi questa frase: Che caz-- ti urli a stron--. Quindi, se il soggetto non è un energumeno e ricorre subito alle mani, dovreste spiegargli che lo avete fatto solo per la vostra sicurezza e talune volte, per sbrigarvela, vi converrebbe anche chiedere scusa.

- Equipaggiare la bicicletta con una trombetta. Purtroppo, anche se la trombetta è molto efficace, perchè indica al pedone qualcosa di più pesante di una bicicletta, presenta tre svantaggi: non è udita molto dai conducenti chiusi nell'auto e dai motociclisti con il casco; vi obbliga a staccare una mano dal manubrio; infine, non si adatta visivamente ed ergonomicamente a tutte le tipologie di biciclette ( la trombetta sulla bici da corsa sarebbe come una acciuga salata sopra una torta al cioccolato )

- Il fischietto. E' efficacissimo! Viene udito da tutti e non provoca reazioni violente, ma piuttosto paura di una multa. I lati negativi sono: sotto sforzo, mentre vorreste respirare a pieni polmoni è un po' di impaccio; ve lo scordate sempre a casa; per ultimo, secondo me e solo secondo il mio umile parere, fa molto "sciopero e manifestazione sindacale", nella quale non vedo nulla di male, ma la bicicletta è un mezzo "autonomo" in tutti i sensi, autonomo da tutti, e per tutti; non vorrei quindi che venisse associato a niente ed a nulla, per far si che la sua diffusione sia totale, e la sua adesione sia trasversale a tutte le classi sociali, a tutte le ideologie politiche ed a tutte le classi di lavoratori

Ciao a tutti e.....buona pedalata

 
 
 
 

FIGO CHI VA IN BICI!

Mi è capitato di leggere molti articoli, che imputano il basso ricorso alla bicicletta come mezzo di trasporto, alla credenza che chi va in bici si sente inferiore ai conducenti degli  altri veicoli ed anche al fatto che, in più di una occasione, viene visto dai possessori di auto come il povero sfigato che non ha i soldi per permettersi il "suv di turno all'ultima moda". Secondola mia personale esperienza, la soluzione all'intima sensazione di inferiorità sarebbe facilmente superabile "COSTRUENDO NUOVE E PIU' SICURE PISTE CICLABILI", anche se io non mi sono mai sentito inferiore agli altri veicoli ed anzi, in sella alla mia bicicletta, mi sento il padrone della strada e combatto, nei limiti della sicurezza, per ricevere il giusto rispetto. Mi rendo conto però, che in rotta di collisione con un imponente ed inquinante Hummer, chiunque si sentirebbe un po' smarrito. Attendo quindi con ansia, che il comune di Roma spinga il piede sui pedali per recuperare la grande lacuna di piste ciclabili a confronto con le altre capitali europee.
Per quanto riguarda la faccenda di sentirsi o no uno sfigato, non ci sarebbe niente da dire, tranne che, in sella alla mia bicicletta mi sento fighissimo, alla moda, in linea con il pianeta Terra che ci ospita e, felice come un bambino. Per andare in aiuto a coloro che soffrono gli sguardi della solita pseudovelina accanto al povero conducente della sua misera auto sportiva, dico che è ora di tirare fuori il carattere, fregarsene di quello che pensano le moltitudini ignoranti e menefreganti del prossimo e dell'ambiente. Andate in una ciclofficina, in un negozo di biciclette o nella vostra cantina a recuperare la vecchia bici di papà, uscite a pedalare e sentitevi finalmente unici, fatevi ammirare da tutti mentre trasportate la spesa o mentre andate a lavoro, perchè fate parte di una minoranza esclusiva di eletti.
 

LE BICI CHE VORREI....MA NON POSSO!

Avenue airbase http://www.avenue-cykler.dk/ 
Mbk blu concept http://www.mbk-cykler.dk/streetbikes.asp
Raleigh rush hour http://www.raleighusa.com/images/items/Road/full/2007/R07_RushHour_steel-f.jpg
Sun bicycles aluminium cruiser http://www.sunbicycles.com/sun/bicycles/cruiserBikes/aluminumRetroCruiser/aluminumRetroCruiser.htm
Seven cycles Alaris http://www.sevencycles.com/images/road/alaris/pop.jpg
Felt v12 http://www.feltracing.com/store/images/extralarge/v12.jpg

Chissà, forse se vinco la lotteria me le compro tutte, anche se, a parte la Alaris della Seven che è in Titanio, le altre costano intorno ai 500 euro. Belle eh?
 

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