Creato da Mi_ni_Ma il 25/09/2005

Trasparenze ...

Mio piccolo cacciatore di libellule, oggi, chissà fin dove ti sei spinto ...

 

 

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Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 02 Agosto 2006 da Mi_ni_Ma

Mi fa male più che altro ammettere
che siamo tutti uomini normali
con l'illusione di partecipare senza mai capire
quanto siamo soli.

Mi fa bene comunque credere
che la fiducia non sia mai scomparsa
e che d'un tratto ci svegli un bel sogno e rinasca il bisogno
di una vita diversa.

Mi fa male il mondo - [di Gaber - Luporini]

anche a voi? ...

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Commenti al Post:
veri1987
veri1987 il 03/08/06 alle 11:57 via WEB
Ciao passavo di qui...complimenti per il blog! passa da me se ti va...ps. io sono nuova di queste parti! http://blog.libero.it/veromarti87/ Ciao ciao a presto!
 
 
Mi_ni_Ma
Mi_ni_Ma il 06/08/06 alle 08:50 via WEB
grazie ^_^ ! passerò a salutarti ...
 
occhiodivolpe
occhiodivolpe il 05/08/06 alle 18:49 via WEB
''ognuno è solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole . ed è subito sera'' ... ce lo diciamo dal tempo dei greci , ''dimmi tu luna in ciel , dimmi che fai silenziosa luna....'' canto di un pastore errante di leopardi...altro che gaber...un bacio piccola,e.
 
 
Mi_ni_Ma
Mi_ni_Ma il 06/08/06 alle 09:01 via WEB
Si distinguono tre fasi del pessimismo leopardiano: una fase di "pessimismo storico" , una di "pessimismo psicologico" e una di "pessimismo cosmico" . 1. Il "Pessimismo Storico" si basa sulla "Teoria delle Illusioni". Indagando sulla causa dell'infelicità umana, il Leopardi segue la spiegazione di Rousseau, e afferma, con la sua "Teoria delle Illusioni", che gli uomini furono felici soltanto nell'età primitiva, quando vivevano a stretto contatto con la natura, ma poi essi vollero uscire da questa beata ignoranza e innocenza istintiva e, servendosi della ragione, si misero alla ricerca del vero. Le scoperte della ragione furono catastrofiche: essa infatti scoprì la vanità delle illusioni, che la natura, come una madre benigna e pia, aveva ispirato agli uomini; scoprì le leggi meccaniche che regolano la vita dell'universo; scoprì il male, il dolore, l'infelicità, l'angoscia esistenziale. La storia degli uomini quindi, dice il Leopardi, non è progresso, ma decadenza da uno stato di inconscia felicità naturale, ad uno stato di consapevole dolore, scoperto dalla ragione. Ciò che è avvenuto nella storia dell'umanità, si ripete immancabilmente, per una specie di miracolo, nella storia di ciascun individuo. Dall'età dell'inconscia felicità, quale è quella dell'infanzia, dell'adolescenza e della giovinezza, allorché tutto sorride intorno e il mondo è pieno di incanto e di promesse, si passa all'età della ragione, all'età dell'arido vero, del dolore consapevole e irrimediabile . La ragione è colpevole della nostra infelicità, in contrasto con la natura madre provvida, benigna e pia, che cerca di coprire col velo dei sogni, delle fantasie e delle illusioni le tristi verità del nostro essere. 2. Il "Pessimismo Psicologico". si basa sulla "Teoria del Piacere" Partendo dalla riflessione sull'infelicità, elabora la "Teoria del Piacere" che diventa il cardine del suo pensiero: secondo questa teoria, "l'amor proprio" porta l'individuo ad una richiesta di piacere infinito per intensità e per estensione; poiché questa richiesta non potrà mai essere soddisfatta interamente, l'individuo, anche nel momento di maggior piacere, continuerà a sentire l'assillo del desiderio non colmato. Questo assillo è di per sè patimento, sicché l'individuo, anche quando non soffre di mali materiali, è in stato di sofferenza per la sua stessa richiesta inappagata. Questo tipo di pessimismo è ben più radicale del primo, perché l'infelicità non è un dato occasionale, ma ormai è una costante della condizione umana. 3. Il "Pessimismo Cosmico" si basa sulla "Teoria del Patimento". Un ulteriore aggiustamento della concezione di natura si ebbe quando il poeta spostò la sua attenzione dal tema del Piacere, che non si può avere, a quello della Sofferenza che non si può evitare. Anche se l'individuo potesse raggiungere il piacere, il bilancio della sua esistenza sarebbe comunque negativo, per la quantità dei mali reali (infortuni, malattie, invecchiamento, morte) con cui la natura, dopo averlo prodotto, tende a eliminarlo per dar luogo ad altri individui in una lunga vicenda di produzione e distruzione, destinata a perpetuare l'esistenza e non a rendere felice il singolo. In altri momenti il Leopardi approfondisce la sua meditazione sul problema del dolore e conclude scoprendo che la causa di esso è proprio la natura, perché è proprio essa che ha creato l'uomo con un profondo desiderio di felicità, pur sapendo che egli non l'avrebbe mai raggiunta: "0 natura, natura, perché non rendi poi quel che prometti allor ? Perché di tanto inganni i figli tuoi ?", dice il poeta nel canto "A Silvia". Così, di fronte alla natura, il Leopardi assume un duplice atteggiamento: ne sente allo stesso tempo il fascino e la repulsione, in una specie di "odi et amo" catulliano. L'ama per i suoi spettacoli di bellezza, di potenza e di armonia; la odia per il concetto filosofico che si forma di essa, fino a considerarla non più la madre benigna e pia (del primo pessimismo), ma una matrigna crudele ed indifferente ai dolori degli uomini, una forza oscura e misteriosa, governata da leggi meccaniche ed inesorabili . E' questo il terzo aspetto del pessimismo leopardiano che investe tutte le creature (sia gli uomini che gli animali). Ma in questo momento della sua meditazione il Leopardi rivaluta la ragione, prima considerata causa di infelicità. Essa gli appare colpevole di aver distrutto le illusioni con la scoperta del vero, ma è anche l'unico bene rimasto agli uomini, i quali, forti della loro ragione, possono non solo porsi eroicamente di fronte al vero, ma anche conservare nelle sventure la propria dignità, anzi, unendosi tra loro con fraterna solidarietà, come egli dice nella "Ginestra", possono vincere o almeno lenire il dolore. Ed è subito sera. La poesia di Salvatore Quasimodo stabilisce una corrispondenza tra la solitudine del singolo e quella dell'umanità si, certo Enrico, so queste cose e molte altre, ma Gaber dice un'altra cosa: "Mi fa male più che altro ammettere che siamo tutti uomini normali" ed è assolutamente in controtendenza con l'educazione da "star" che ci viene data e ancora: "Mi fa bene comunque credere che la fiducia non sia mai scomparsa e che d'un tratto ci svegli un bel sogno e rinasca il bisogno di una vita diversa." Almeno leggo una speranza ... Era questo che volevo condividere... I CAN FLY ... era la conclusione... ^__^ ti abbraccio. M.
 
violette51
violette51 il 13/08/06 alle 11:03 via WEB
abbastanza...infatti cerco di nn farmi coinvolgere pur facendo parte...inoltre ce lo siam cercati noi...ciao vio
 
 
Mi_ni_Ma
Mi_ni_Ma il 15/08/06 alle 23:29 via WEB
ciao ... benvenuta violette ...
 
watanabe68
watanabe68 il 14/08/06 alle 13:17 via WEB
..è dura.. BACIO!
 
 
Mi_ni_Ma
Mi_ni_Ma il 15/08/06 alle 23:31 via WEB
:o) ... ricambio ...
 
bambina_88
bambina_88 il 14/08/06 alle 14:48 via WEB
SONO PIENE DI VERITà le tue parole!siamo soli...ma la lealtà ke alcunihanno ci fa ancora sperare!!
 
 
Mi_ni_Ma
Mi_ni_Ma il 15/08/06 alle 23:35 via WEB
saggia bambina, un sorriso ...
 
miluria
miluria il 27/08/06 alle 12:13 via WEB
a volte si, a volte no, il mondo ti fa il male che tu gli permetti di farti! quando sei più stanca hai meno difese e soffri di più
 
ctthsoe
ctthsoe il 25/03/09 alle 05:03 via WEB
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