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RICORDANDO, SENZA TROPPO DOLORE
Amo tutto ciò che è stato
-Fernando Pessoa
Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.
Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
chi e' infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida felicita'.
Pablo Neruda
« Consigli a me stessa | Amy Winehouse Back to black » |
E cosi, dopo una settimana in cui non faccio altro che sentire di persone che leggono per la prima volta (scandaloso! ) " Il piccolo principe ", sono andata a teatro a vederlo. A parte tu, papero perso non so dove, per me é sempre stato un punto di riferimento, una piccolo bibbia, il libretto rosso. Non so quante volte l'ho letto, ma piú o meno lo faccio a cicli di ogni due/ tre anni. La prima volta che abbiamo fatto l'amore mi hai detto : " Devo presentarti qualcuno" Io pensavo che ti fossi portato un paio d'amici, invece hai sollevato la manica della camicia e li, sulla tua spalla, il piccolo principe tatuato. Io l'ho guardato e ho detto solo una, semplice , cosa: " L'essenziale é invisibile agli occhi " I tuoi occhi hanno brillato, mi hai guardato, se possibile, ancora piú innamorato, di quanto giá non fossi in quel momento. Poi ci siamo lasciati e, diciamo, un po l'ho odiato il Piccolo Principe, ma ieri sera sono definitivamente tornata a credere! La scenografia era bellissima, l'interprete del Piccolo Principe ( El principito, da queste parti ) é un famoso attore spagnolo e la ragazza che interpretava la volpe e il serpente aveva dei costumi meravigliosi. Ho visto il piccolo principe volare e pulire i caminetti dei suoi vulcani, l'ho visto con l'aria spaventata e la gioia del bambino che rappresenta tutto quelllo che abbiamo perso e perderemo irrimediabilmente. Peró mi sono sentita bene... ti ho pensato tanto... avrei voluto mandarti un sms scriverti una lettera e dirti che non ce l'ho con te, che non ti porto rancore, sai che non ne sono capace, ma tutto questo deve rimanere cosi, ancora per un po... io sono qui piccolo principe e non ti dimenticare cosa dice la volpe al Principito : " tenemos que cuidar de los que domesticamos... " e non dimenticare che, comunque siano andate le cose, tu mi hai regalato il colore del grano ed é una delle cose piú belle che ho. Ti abbraccio forte piccolo papero indifeso... FORTE. |
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il giorno dentro l'onda
sull'orlo della sera
temo sparirmi anch'io nell'ombra
la notte che viene è un'orchestra
di lucciole e ginestra
tra echi di brindisi e fuochi
vedovo di te
sempre solo sempre a parte abbandonato
quanto più mi allontano lei ritorna
nella pena di una morna
e sull'amore che sento soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
nascosto nel buio e nel mar
grido non più
immaginare ancor
tanto qui c'è soltanto vento
e parole di allora
il vento della sera sarà
che bagna e poi s'asciuga
e labbra che ricordano e voce
e carne che si scuote sarà
sarà l'assenza che m'innamora
come m'innamorò
tristezza che non viene da sola
e non viene da ora
ma si nutre e si copre dei giorni
passati in malaora
quando è sprecata la vita
una volta
è sprecata in ogni dove
e sull'amore che sento soffia caldo un lamento
e viene dal buio e dal mar
e quant'è grande la notte e il pensiero tuo dentro
nascosto nel buio e nel mar
grido non più
immaginare ancor
quel che tanto è soltanto
vento e rimpianto di allora
il vento della sera sarà
che bagna e poi s'asciuga
e ancora musica e sorriso sarà
e cuore che non tace
la schiuma dei miei giorni sarà
che si gonfia e poi si spuma
sarà l'anima che torna
nella festa di una morna