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Un blog creato da miryamY il 19/10/2005

Venti del nord

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RICORDANDO, SENZA TROPPO DOLORE

Amo tutto ciò che è stato
-Fernando Pessoa

Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.

 

 

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
  giorno gli stessi percorsi,
  chi non cambia la marcia,
  chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
  chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
  chi preferisce il nero su bianco
  e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
  proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che
  fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore
  davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo,
  chi e' infelice sul lavoro,
  chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
  chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
  consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
  chi non legge,
  chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia
  aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o
  della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
  chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non
  risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere
  vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto
  di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
  splendida felicita'.

Pablo Neruda

 
 
 

 

« Condannati a morteMessage for me »

Sorprese del giorno

Post n°183 pubblicato il 19 Settembre 2007 da miryamY
 
Tag: RICORDI

Pioggia senza zucchero
(musica e testo di P. Laquidara)

Non mi chiedo niente ormai e mangio libri, petali biscotti, latte
io più che viaggiare vago e muoio dalla voglia di essere una dea per te

Non mi chiedo niente ormai e mangio libri musica biscotti latte
scrivo sopra un foglio mi nascondo sotto il letto mi annoio ci ripenso
esco alla scoperto mi guardo allo specchio quel che vedo non mi piace affatto
invitami a una festa rendimi regina del tuo regno, dammi un segno

Vedo tutto poco chiaro
sono al buio e non ci vedo
prigioniera di un pensiero sono al bivio e non ci vedo
sono al limite del vero
piove pioggia senza zucchero

Non mi chiedo niente ormai e mangio libri petali biscotti latte
esco nella notte respiro un po' d'aria dentro la nebbia parlo da sola
e rimbalzo col pensiero allo stesso punto stesso istante, sguardo
circonvallazione treno torno a casa a piedi
fumo, parlo, vivo

Vedo tutto poco chiaro sono al buio e non ci credo
prigioniera di un pensiero sono a un bivio e non ci vedo
sono al limite del vero cambio prospettiva e cielo

Vedo tutto un po' più chiaro sono al buio ma ci vedo
liberata dal pensiero cerco vie d'uscita e intanto
trovo i limiti del caso cambio prospettiva e cielo

Vedo tutto troppo chiaro sono al buio ma ci vedo
liberata nel pensiero trovo vie d'uscita al caso
cambio prospetiva e in cielo
piove pioggia senza zucchero

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Commenti al Post:
MareMatta
MareMatta il 19/09/07 alle 18:17 via WEB
non guardare....un respiro alla volta. un abbraccio. tam
 
 
miryamY
miryamY il 20/09/07 alle 13:19 via WEB
un secondo dietro l'altro... un'ansia alla volta... un fiammifero alla volta bruciare ardere e purificare l'anima ... poi ripartire...
 
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CORPO A CORPO

Stanco di vedere le parole che muoiono
stanco di vedere che le cose non cambiano
stanco di dover restare all’erta ancora
respirare l’aria come lama alla gola.
Stanco di vedere le parole che muoiono
stanco di vedere che le cose non cambiano
stanco di dover restare all’erta ancora
respirare l’aria come lama alla gola.
Andare a piedi fino a dove non senti dolore
solo per capire se sai ancora camminare.
Il mondo è un corpo coperto di lividi,
i miei pensieri sempre più vividi.
Corpi sulla strada che si lasciano affittare,
tavole anatomiche da saccheggiare.
Corpo perfetto, corpo immortale.
Il corpo è la frontiera che si può violare.
SANTI BUROCRATI SANGUE D’IPOCRITI
LA VITA SPESSO È UNA DISCARICA DI SOGNI
CHE SEMBRA UN FILM DOVE TUTTO È DECISO
SOTTO AD UN CIELO D’UN GRIGIO INFINITO.
Andare a piedi fino a dove non senti dolore
solo per capire se sai ancora camminare.
Sono le gambe piene di lividi,
sono pensieri sempre più ruvidi.
Corpi di macerie da telegiornale,
corpi diplomatici in diretta a conquistare.
Suona la marcia suonala ancora,
la morte veste bene quando scatta l’ora.
Cristi che piangono per troppo dolore,
l’angoscia di un pianeta che puoi sezionare.
Taglia la torta, tagliala ancora:
chi è ricco resta vivo mentre il povero muore.
Corpi e macerie da conquistare
per un corpo d’armata sotto le fanfare.
Corpo straziato, corpo a corpo,
il corpo è l’innocenza che si può spezzare.
SANTI BUROCRATI SANGUE D’IPOCRITI
LA VITA SPESSO È UNA DISCARICA DI SOGNI
CHE SEMBRA UN FILM DOVE TUTTO È DECISO
SOTTO AD UN CIELO DI UN GRIGIO INFINITO.
SANTI BUROCRATI SEME D’IPOCRITI
LA VITA È SCRITTA SOPRA UN CUMULO DI SOGNI
COME IN UN FILM DOVE TUTTO È DECISO
SOTTO AD UN CIELO DI UN GRIGIO INFINITO.
 
 
 
 

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