Creato da mjkacat il 24/05/2005

Eighties

Psicoanalisi Filosofia Teologia

 

Ultimi Commenti

citazioni_bellisssss
citazioni_bellisssss il 11/07/10 alle 02:05 via WEB
Purtroppo, senza voler fare i supponenti, bisogna riconoscere che la stupidità s-infiltra dappertutto, in dosi piccole o massicce e riesce a rendere insipiente il pensiero di molti, ridicole certe espressioni d-arte, fatuo il comportamento sociale, dissennata la politica, banale persino la religione e scipita la stessa vita. La sua forza non è tanto nelle capacità perverse (che non ha) quanto piuttosto nella quantità della sua diffusione che nasce dall-imitazione. L-unica volta che incontrai lo scrittore Riccardo Bacchelli mi disse di temere proprio questa diffusività: «Gli stupidi - mi disse - impressionano non foss-altro che per il numero!». Bisogna, perciò, essere sempre vigili per non essere infettati da questo morbo dell-anima. . GRavasi
 
citazioni_bellisssss
citazioni_bellisssss il 11/07/10 alle 01:58 via WEB
La tenera fata della stupidità è discreta e s-adatta meravigliosamente al bene e al male, al sapere e all-ignoranza, all-uno e all-altra, a voi come a me- La ragione è in grado di smascherare il male che si cela perfidamente dietro la bella menzogna. Ma di fronte alla stupidità la ragione è impotente. Non ha nulla da smascherare. La stupidità non porta maschere. È innocente. Sincera. Nuda. È indefinibile.Sto leggendo l-ultimo libro, intitolato Il sipario (Adelphi), dello scrittore ceco Milan Kundera, divenuto famoso una ventina d-anni fa per il romanzo L-insostenibile leggerezza dell-essere. Mi diverte questa sua vivace rappresentazione della stupidità, fatina tenera, discreta, apparentemente innocente e sincera e, soprattutto, invincibile. Con la stoltezza non si può combattere perché è come una mucillagine che si squaglia o prende nuove forme appena la colpisci. Non la puoi smascherare nelle sue incongruenze come si fa con l-errore, perché è senza maschera, vana e vacua.
 
mjkacat
mjkacat il 15/06/10 alle 00:36 via WEB
Ottimo suggerimento...il consumismo, infatti, è il VERO problema ben più che sovrappopolazione o amenità simili.In un certo senso in questo blog se ne è parlato spesso ad iniziare, soprattutto, dal proprio..."motore", se così lo possiamo chiamare, e cioè il DESIDERIO. Il problema è che la gente IGNORA il proprio autentico desiderio ed è rimbecillita dalla pubblicità che lo usa a fini consumistici, appunto
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
rose il 09/06/10 alle 16:22 via WEB
PUOI SCRIVERE QUALCHE PENSIERO, QUALCHE PENSIERINO ^_^ SUL 'CONSUMISMO' , .... ANKE (INTESO) IN SENSO LATO, IN SENSO MOLTO MOLTO AMPIO ? ... CONSUMISMO ... CHE OGGI IMPèRA, ^_^ DòMINA :-((((((
 
daredevil665
daredevil665 il 07/06/10 alle 10:25 via WEB
Il Dio dell'ateo

La scienza, spesso si contrappone alla visione spirituale anche all’interno della stessa psiche di un uomo, ma, in verità, è anch’essa un Dio che ha assoggettato la psiche.

Io non abbraccio nessuna religione, ma non sono nemmeno ateo. Anche se si dice che solo gli stupidi non cambiano mai idea, non ho paura di dire che son certo dell’esistenza dello spirito. Posso avere dubbi su ciò che vedo o che tocco e chiedermi se esiste, poiché potrei essere in preda ad allucinazioni dei sensi, ma sono certo delle mie emozioni e dei miei stati d’animo. Io coincido col mio stato d’animo prima ancora che col mio Io. Il mio stato d’animo mi coinvolge appieno: Corpo e psiche.

La spiritualità, cioè quell’anima comune con la quale l’anima singola comunica, secondo lo scienziato ateo o l’ateo che crede ciecamente nella scienza, sarebbe spiegata molto probabilmente come un flusso di corrente elettrica che percorre una data area del cervello, oppure l’eccesso o il difetto di una sostanza chimica nel corpo. Essi non riescono a vedere oltre il meccanismo, del meccanismo, del meccanismo, come due specchi contrapposti che all’infinito rivelano la stessa immagine che compone quelle che la contiene. Sono imprigionati in esso.

Per loro gli stati d’animo sono aberrazioni di un cosmo che dovrebbe possedere solo funzioni logiche, sola materia. Credono nel concetto di energia, anche se poi non sono capaci di spiegarlo se non con altri meccanismi che richiedono altri sotto-meccanismi; come dovessero spiegare a parole il significato di una parola e poi quello di ogni parola di quel discorso espresso. Non si rendono conto che già la loro indagine è una domanda di senso del loro stato d’animo. In realtà l’anima si serve dei meccanismi, qualsiasi essi siano, sia che si tratti di parole o di oggetti fisici, per comporre una forma capace di modificare quello stato d’animo che è il punto d’arrivo privo di meccanismi. L’anima comprende l’anima altrui e l’altrove e, per attuare ciò, si esprime mediante quella logica entro la quale l’ateo si è perso. L’ateo non riconosce il punto di arrivo che già possiede, ma lo cerca all’interno del meccanismo che l’anima attua illusa dal Dio della scienza.

Ogni domanda, scientifica o no, sorge dal dubbio sul mistero che le cose hanno in quanto sono poste al di la dell’io.

Il dubbio esiste in quanto esiste il mistero di quella funzione di dipendenza espressa nel precedente post “Esiste un Dio”. Esso è figlio delle paure che sorgono dal non conoscere mai la forma del dipendere futuro che per questo inaugura una speranza in contrapposizione a una potenziale minaccia (questo è il dubbio nei suoi più profondi recessi).

Di fronte al dubbio, ogni passo verso quell’esterno che non è diventato ancora esperienza è anticipato da un “credere” che quella che si vuol percorrere sia la strada giusta. Solo in seguito sarà appurata una verità dalla prova empirica. Credere è fiducia, fede. La scienza è quindi anch'essa costituita da una fede, perciò illumina come un Dio.

L’ateo, che sminuisce l’uomo spirituale, non sa di credere in un Dio, e crede che la scienza lo porterà verso un sapere assoluto; a comprendere l’origine e il fine dell’universo, ma non si rende conto che i suoi studi sono in vista di una gloria e di un posto di lavoro che richiede fondi economici offerti solo secondo altri interessi, quelli di un altro Dio: Il Dio denaro che ha creato la forma dell’uomo capitalista.

Senza il denaro offerto dal capitalista per i propri fini ricurvi su se stessi, la scienza potrebbe essere “solo” ( per lui ) filosofia: quell’indagine contemplativa che estasiava gli antichi filosofi. Ogni visione monoteistica, di potere economico, di potere scientifico ecc. s’isola dal discorso politeistico che governa tutte le forme interne a quella funzione di dipendenza che coinvolge tutto il cosmo.

Lo squilibrio è inevitabile.

Nell’anima cominciano a comparire gli effetti degli Dei repressi, dall’esaltazione di un unico Dio antagonista, che nel frattempo sono divenuti una massa oscura, un’ombra immensa pronta a scatenarsi. L’imporsi di una realtà monoteistica, come ad es. quella tecnico-scientifica, svuota l’animo spirituale del mondo, che è il discorso variopinto degli Dei, creandovi la buia voragine entro la quale l’uomo non riesce più a identificare che freddi meccanismi. Perciò, alle richieste degli Dei interiori di trovare quell’antico piacere nel mondo, esperito nell’infanzia, che un meccanismo non può dare, assume le sostanze per l’oblio del presente nel tentativo di far rientrare in comunicazione la sua anima con lo spirito. Oppure l’ombra oscura prende forma nelle piazze contro il Dio del capitalismo quando questo ha rivelato, inevitabilmente nel tempo, i suoi veri intenti.

 
daredevil665
daredevil665 il 07/06/10 alle 10:02 via WEB
Il paradiso dello scienziato

Lo scienziato crede nella scienza, difficilmente in un paradiso ultraterreno. Immagina che essa sia la via per giostrare il cosmo a suo gradimento e magari anche per sconfiggere la morte; una possibilità di dominio futuro. Perciò, parla di migliorare la qualità della vita, anche se nel produrre le sostanze a tal fine, inevitabilmente crea quelle scorie della lavorazione che rimangono nel suo stesso spazio.

Questo avviene perché ciò che intendiamo con il concetto di "migliorare" è sempre riferito ad un rapporto con qualcos'altro all'interno di un'unità.

La trasformazione della sostanza è a favore di un lato solo in apparenza poiché nel rapporto, che non sarà mai eliminato poiché è una legge cosmica, la differenza, a conti fatti, deve restituire sempre zero:

Mentre la scienza vanta di aver creato i farmaci e di proteggere l'umanità per tanti motivi e, a riprova di questo, si fa forte di una popolazione straordinariamente aumentata e più longeva (obnubilando l'aumentato numero di malati e malattie da inquinamento), quel rapporto con l'altro lato dell'unità si rivela in un minor spazio e risorse sempre meno disponibili.

Come riempiendo una bottiglia di acqua si riduce automaticamente l'aria all'interno. È una legge logica universale in cui un lato dell'unità è sempre dipendente dall'altro.

Poi immagina, percependo questo risultato inevitabile, di colonizzare altri pianeti e magari ripetere, anche là, lo stesso processo.

Dove vuole arrivare la scienza?

Qual é l'idea più profonda che alberga nella psiche dello scienziato?

Lo scienziato che è morto con quelle idee, riponeva in esse una speranza futura per l'umanità nella quale egli s’identifica. Nella sua psicologia rientrano sempre gli stessi concetti di una religione monoteistica: credere, sperare, fede in questo caso nella scienza.

Il suo paradiso è posto nel futuro come vittoria su di una natura in cui la morte è interpretata come un virus da sconfiggere, un errore genetico e non, per esempio, una trasformazione necessaria come stadio evolutivo da una struttura ad un'altra. La morte, poi, avviene anche al di là del codice genetico, per un semplice trauma.

Non si rendono conto della contraddizione insita nella loro ideologia:

1. Da un lato desiderando l'immortalità nella vita reale, considerano di conseguenza la morte il fallimento per eccellenza. 2. Dall'altro, nella coscienza della propria mortalità, ripongono la speranza nel futuro dell'umanità grazie alla scienza e, in quel futuro, immaginano di parteciparvi proiettandosi come fosse il loro paradiso desiderato.

Rinnegano un paradiso ma lo desiderano inconsciamente ponendo un merito del loro travaglio nel futuro

Il paradiso è sempre presente nell'immaginario umano, che sia nella realtà oppure oltre la morte, è sempre nel futuro ma, quando non si accetta la realtà presente, genera psicopatologie.

Ciò che cambia è solo l'idea di sfondo che può diventare sempre più l'origine di un circolo di dannazione.
 
daredevil665
daredevil665 il 31/05/10 alle 16:42 via WEB
Ti regalo la mia prova ontologica dell'esitenza di un Dio anche se esula dal post (ma so che ti piace la teologia) e non è necessariamente quello cristiano. Esiste un Dio?
 
daredevil665
daredevil665 il 31/05/10 alle 13:45 via WEB
Bello questo post che cade a puntino con le mie attuali letture. è a partire dagli anni 70 che J. Hillman scrive in questo senso. Hilmann mi ha cambiato profondamente.
 
daredevil665
daredevil665 il 19/05/10 alle 23:39 via WEB
È chiaro che l'agire sia fisico che psichico sono funzioni che il corpo pratica, con meccanismi consci e inconsci o automatici. Ogni cosa è un corpo, o meglio, una forma in quanto sembrerebbe che qualsiasi corpo possa essere tradotto in luce (energia) che non ha massa (quella che noi chiamiamo spesso sostanza). La scienza, che comunque io non idealizzo come un Dio, ci ricorda che le stesse particelle sub atomiche possono partecipare sia alla forma di un sasso che a quella di una cellula. Così, Io sarei sorto dalla terra, ossia, alcune sostanze che prima partecipavano alla forma della terra, poi della verdura, quindi del cibo, adesso partecipano alla forma del mio corpo. Se nel 1800 eravamo un miliardo e adesso siamo quasi sette miliardi, se non è che ci hanno portato qui i marziani e senza indagare come ci abbiano creato :), questa è la prova che la sostanza, dalla forma della terra, si trans-forma in uomini e che, come tutti vediamo, la morte ci riporta alla forma della terra. Giunti ad essere uomini, facciamo, pensiamo e ci emozioniamo. Ma questo pensare ed emozionare, che vorremmo ci distinguesse dalla semplice forma, a nostro dire inanimata, che in comune a noi ha il fatto di muoversi nel cosmo, compare solo nell'uomo in quanto forma particolare o è una condizione di quell'energia che muta di forma? O meglio ancora, una forma di pensiero e di emozione che muta ad una nuova forma di pensiero ed emozione? Oppure un'anima esterna alla forma che la ri-organizza in un'altra forma secondo un suo desiderio sconosciuto? Oppure una semplice tendenza a soddisfare degli equilibri energetici tra particelle, che casualmente si muovono nello spazio, crea delle forme ( es: H2O, AMINOACIDI, PROTEINE, DNA, CELLULA ecc.)? In tutti i casi il cambiamento di una forma è la soddisfazione di qualcosa. La forma esistente, anche immaginale, anche energetica, è divenuta per soddisfazione di qualcosa. La soddisfazione si attua con e nella forma. Ciò che noi chiamiamo "desiderio soddisfatto", conscio o inconscio, psichico o fisico (sia che questa distinzione esista o no), è un cambiamento che, minimo da un lato, ma assolutamente, soddisfa qualcosa. Non è per un desiderio insoddisfatto di una vita piacevole che qualcuno di soddisfa altrimenti eliminando il dispiacere con il suicidio o distruzione della propria forma? La forma, quindi è espressione di un “desiderio soddisfatto” ed è anche il sistema logico o meccanismo entro il quale il desiderio si soddisfa. Non esiste forma senza desiderio e desiderio senza quell’ambito logico che gli consenta di soddisfarsi. Non è, ad esempio, nella forma di uno sguardo che un desiderio si esprime? Io ti vorrei amare, Io ti vorrei uccidere, tu mi sei assolutamente indifferente? Non esiste forma senza desiderio e desiderio senza forma dove la forma è il sistema logico di un desiderio. Risolto così il nocciolo della questione, se dovessi proprio pendere da un lato ed immaginare un inizio, direi che è il desiderio che è esistito a priori della forma e che ha generato la stessa Logica come sua prima condizione per esprimersi in una forma. Umanamente e consciamente, non è “il metodo” la prima cosa a che cerchiamo di rappresentarci, quindi realizzare psichicamente, quando desideriamo creare qualcosa? Non è forse questo il riflesso nella nostra psiche di quell’arcaico, profondo e inconscio inizio? ;)
 
mjkacat
mjkacat il 14/05/10 alle 17:44 via WEB
...io parto sempre dal dato di realtà che SONO UN CORPO e non che "ho un corpo" Da lì a seguire. Quindi se me lo rispieghi tenendo conto di questo dato, poi ne riparliamo :)
 

TAG CLOUD

AREA PERSONALE

 

I MIEI LINK PREFERITI

- Comunione e Liberazione
- Opus Dei
- Legionari di Cristo
- Neuroingegneria
- Zenit
- Olir
- Statoechiese.it
- Filosofia delle religioni
- Contro la leggenda nera
- StoriaLibera
- René Girard in breve
- Decostruzione dell'uomo
- Psicoanalisi del Vangelo
- Girard, Freud, Lacan
- Conversazione con Girard
- La voce... Girard libri 1
- Sito Girard
- Girard e Levinas
- Girard Cacciari
- Post-girardiani
- Articoli su Girard
- Girard Derrida
- Rinascimento cristiano
- Video Girard Vattimo
- Confronto Gerard Vattimo
- Umorismo
- Ideologia, Illuminismo, Totalitarismo
- Decostruzione - Derrida
- Google Libri
- Binswanger - Reciprocità
- Letteratura & Arte
- Filosofia
- Filosofia 2°
- Teologia
- intervista a Gadamer
- Dittatura del relativismo
- Filosofia della religione - Sito
- Simbolo
- Sensibilità - Husserl
- Husserl - Naturale
- Ist.étud.Lévinassiennes
- Metafisica
- Antiamericanismo
- Jean François Revel
- Girard - "Spe salvi"
- Nicolas Gòmez Dàvila
- Aforismi N.G. Dàvila
- www.Caffarra.it
- La dialettica dell'Illuminismo
- L'eclisse della ragione
- Differance Derrida
- 11 Settembre - Girard
- Subdolo "politically correct"
- Stampa su Girard
- Antropologia di Girard
- La società del risentimento
- Max Scheler
- Modernità e postmodernità
- J'accuse di René Girard
- I desideri di Gesù
- Eucaristia & Girard
- Storia della Teologia
- Il luogo e le vie :su Heidegger
- Liturgia
- Liturgia II°
- Liturgia e Immagine
- Immagini e filosofia
- Filosofia in immagini
- Storia della Metafisica
- Dizionario dei Teologi
- J.H Newman
- Ceruti Fornari "Le due paci"
- Ceruti su Morin
- Prospettivismo - Costruttivismo
- Un romanzo theocon
- Psychomedia
- George A. Kelly
- Rivista di Psicologia
- Libro di Mauro Ceruti
- Cognitivismo e non
- Mirjana Dragicevic
- Pagina 1
- Pagina 2
- Pagina 3
- Pagina 4
- Pagina 5
- Pagina 6
- Pagina 7
- Pagina 8
- Pagina 9
- Pagina 10
- Pagina 11
- Pagina 12
- Pagina 13
- Pagina 14
- Pagina 15
- Pagina 16
- Pagina 17
- Pagina 18
- Pagina 19
 

PERSONAL JESUS

 

L'ATTIMO FUGGENTE- LA CULTURA

 

ULTIMI COMMENTI

Un saluto dal 2024
Inviato da: cassetta2
il 19/02/2024 alle 12:41
 
A me ha fatto riflettere questo articolo,ha il medesimo...
Inviato da: Eustachio
il 08/08/2013 alle 19:59
 
PURTROPPO NOTO CHE PARECCHIE PERSONE NUTRONO UNA ...
Inviato da: Da_1a_100
il 02/05/2011 alle 23:48
 
1/4 Il clima culturale che noi respiriamo potrebbe...
Inviato da: Da_1a_100
il 26/12/2010 alle 21:18
 
2/4 Dalla forma pluralistica ed illuministica nasce...
Inviato da: Da_1a_100
il 26/12/2010 alle 21:11
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

ULTIME VISITE AL BLOG

cassetta2Lacky.Rmatilde.darisifrancabaronioSARAGATTINImariaceleste_cosistram2dottorcasadeidodomass1993GiuseppeLivioL2msm3gvfotoceramicabobn56dgroberto82zagreus.zagreus
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

TAG

 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 

RENÉ GIRARD

 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963