Creato da testadirapa3 il 25/01/2011
un viaggio, tante anime perse.
 

 

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Passi avanti.

Post n°137 pubblicato il 27 Aprile 2013 da testadirapa3

Con evidente ritardo sui programmi del Guardiano Pheels, tornarono nuovamente al campo di allenamento. Come la volta precedente il Guardiano decise di dividere la giornata in due sessioni di lavoro, tempo permettendo. Nuovamente tutti si misero il più comodamente possibile per osservare il proprio Campo di Potere. Tranne Michelle che vagava per l’intero spiazzo alla contemplazione dei vari oggetti che le si paravano davanti. <<Ricordatevi una cosa,>> esordì il Guardiano, <<non distraetevi con altri pensieri che non sia l’osservazione del campo. Non credo che abbiate altri dubbi su quanto vi stia succedendo, quindi cercate di pensare di possederla già la visione e sarete avanti nel lavoro.>> Dopodiché si misero al lavoro.

Angelo ci aveva pensato tutta la notte, dopo due giorni di fiaschi voleva provare con un misto di pratiche. Lo yoga e la preghiera, o almeno il ritmo di una preghiera, uniti potevano dare quella condizione necessaria per vedere qualcosa, o almeno ci sperava. Cominciò con il mettersi in una delle posizioni consigliate nello yoga, quella classica a gambe incrociate, quella che se non sei pratico e allenato ti strappi qualche muscolo. Il problema che lui lo yoga non lo faceva da almeno dieci anni e il suo corpo era già dolorante per gli ultimi giorni passati con l’arco. Gli fu maledettamente scomodo mettersi in quella posizione, ma dopo qualche minuto di tendini tirati senti che il suo corpo si era abituato. Passò la successiva ora nella preghiera, accompagnando le preghiere ad un dondolio del corpo.

Brooken Pheels si era unito ai due ragazzi in osservazione, o meglio Moltren osservava mentre Dorlan si distraeva con continue occhiate a Michelle che girovagava. <<Dorian, stai attento, ogni cosa che succede qui è importante.>> Lo riprese il Guardiano. <<Guardate loro, vedete niente di diverso?>> Si notava in effetti un cambiamento nel Campo di Susan. Fino al giorno prima appariva come una pellicola bluastra che ricopriva la ragazza. Ora il Campo era leggermente più esteso e un poco vibrante. <<Notate qualcos’altro?>> Chiese nuovamente il Guardiano, indicando quello di Angelo. Il suo Campo, giallo e della stessa estensione di quello di Susan, non si limitava a vibrare. Mano a mano che Angelo proseguiva nel suo tentativo il Campo sembrava attaccare lo spazio esterno, come a voler conquistare altro potere.

Angelo aveva tenuto gli occhi chiusi durante tutta la continua preghiera. Quando, come già detto era passata all’incirca un’ora, si sentì in quello stato di calma e sicurezza che alcuni potevano definire come estasi, ma che a lui sembrava la piena coscienza di quanto lo circondasse, aprì gli occhi e finalmente vide quello che il Guardiano aveva chiesto. Mise in primo piano la sua mano e vide un alone giallo brillante che ondulava sulla sua superficie. Conscio però che quella visione era dovuta ad uno stato più ipnotico che reale, capì che doveva fare in modo di tornare ad uno stato normale di coscienza. Quale modo migliore per contrastare preghiere e yoga se non pensare ad omicidi e catastrofi in genere e provare rabbia? Piano piano filtrò quei pensieri nella sua testa, stando attento a non perdere la visione. Lentamente tornò ad un normale stadio di attenzione e la visione non svanì, riusciva a vedere il suo Campo di Potere che pian piano andava ingrandendosi. Spostò lo sguardo verso il Guardiano e i due ragazzi e fu piacevolmente spaventato per la maestosità del loro Campo. Il Guardiano Pheels sorrideva per quanto corposo fosse diventato il Campo di Angelo. <<Avete visto?>> Fece rivolto ai ragazzi. <<Già è grande adesso, pensate a quando avranno i loro pieni poteri…>> Era eccitato e si vedeva, quasi faceva paura. <<Ma non è ancora finita, guardate!>> Lo sguardo passò su Susan, anche il suo Campo dava segni di conquista.

Anche Susan aveva chiuso gli occhi e cercava in tutti i modi di capire cosa fosse successo durante l’incidente a Karl. Come aveva fatto a curarlo? Ripensò ai momenti dell’incidente e vagliava ogni istante  con attenzione rivolta alle sue sensazioni. “Paura.” “Pericolo.” “Morte.” “… .” “Disperazione.” “Sollievo. Un momento ritorna indietro cosa c’era che non si ricordava?  Ma si, certo. Per uno o forse due secondi aveva pensato di curarlo, ma il successivo pensiero gli disse che lei non poteva. Probabilmente in quel lasso di tempo lo aveva curato. Ora doveva trovare il momento giusto e l’emozione giusta e riportarla a galla, forse sarebbe riuscita a fare quello che chiedeva il Guardiano. Si costrinse a ripassare in un loop mentale quei momenti e far riaffiorare quell’emozione. Come in un registratore continuava a mandare avanti e indietro quel singolo momento. Non trovò quanto ricercato ma qualcosa di meglio, frammisto a quel pensiero ne trovò un altro. La consapevolezza di riuscire a curarlo, era talmente fino come immagine che non seppe come era riuscito a fermarlo. Voglia e certezza, era quella la chiave di volta. A quel pensiero aprì istantaneamente gli occhi, inquadrò la mano, volle e vide il Campo di Potere attorniare la propria mano e lentamente espandersi. Cambiò soggetto e lo spostò verso un albero vicino a lei, diversi aloni contornavano il vegetale, segni di diverse forme di vita che vi soggiornavano. Sorridendo guardò il Guardiano, la sua gioia per i progressi raggiunti veniva trasmessa anche dal suo Campo di Potere, vide che diverse parti schizzavano all’esterno, come schegge impazzite. Tornando a vedere normalmente si potevano vedere schizzi d’energia scoppiare al fianco del Guardiano. <<Guardiano si calmi!>> Fece preoccupato Dorlan scuotendolo per una spalla. Il Guardiano Pheels si riscosse, come se fosse in una specie di trance agonistica: <<Scusate, ragazzi, ma non mi era mai capitato prima. Scusatemi.>> Quell’imprevisto siparietto disturbò la quiete degli Eledai rimasti in concentrazione. <<Va bene, basta così anche per voi.>> Disse loro un Guardiano ritornato alla normalità. <<Scusatemi per avervi dato disturbo in questo modo, ma i progressi fatti oggi mi hanno entusiasmato fin troppo. Direi che vi ci vorrebbe una bella distrazione, sono giorni che non fate altro che seguire i miei desideri. Sbaglio o ancora non avete visto una partita di Balan? Moltren sai che partite ci sono oggi?>> Il ragazzo era sbalordito per la richiesta del Guardiano. Passi per riposarsi qualche minuto, ma addirittura fargli vedere una partita di Balan durante l’apprendistato… <<Ehm, c’erano due partite in programma oggi: Grekiales contro Bjelantar e Nekial contro Luxen.>> <<Da quanto sono iniziate?>> Moltren estrasse un orologio a cipolla dal taschino: <<La prima è iniziata alle nove, fra un po’ dovrebbe finire. Mentre l’altra inizierà tra qualche minuto.>> <<Bene, vedo che hai tenuto d’occhio la partita senza distrarti da qui, bravo. Andiamo ragazzi o arriveremo tardi per l’inizio della partita.>> Guardandosi l’un con l’altro, si chiesero come mai il Guardiano fosse così di buon umore. Moltren e Dorlan si scambiarono un’alzata di spalle. Dubbiosi seguirono il Guardiano che li accompagnava verso lo stadio.

 
 
 
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