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Mondo Jazz

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« TOOTS SI RITIRATORRI D'AVORIO »

LA POLONIA ANNI 60', COMUNISTA E INNAMORATA DEL JAZZ

Post n°3362 pubblicato il 13 Marzo 2014 da pierrde
 

PARIGI - Nella Polonia degli anni 60, poco prima di prendere i voti, Anna, giovane novizia orfana, decide di uscire dal convento e cercare le sue radici. Le resta un unico parente: Wanda, sorella di sua madre, giudice che di giorno sbatte in carcere gli oppositori del regime stalinista e la sera beve e si porta in casa sconosciuti. Sarà proprio questa zia dissociata, durante un viaggio attraverso sublimi paesaggi innevati, a svelare all’orfana cresciuta in convento che in realtà è ebrea e la sua famiglia è stata sterminata, che si chiama Ida ed è ancora viva grazie alla protezione delle suore. Un viaggio iniziatico attraverso la Polonia e nel cuore della ragazza, la quale, dopo essersi immersa nella vita reale — nella città, nel jazz e anche nell’amore — dovrà decidere se tornare in convento oppure no.

Ma c’è il jazz, ci sono autostoppisti, donne libere, vita notturna. Tutto era davvero così in bianco e nero?

«Negli anni 60 la Polonia era sì uno stato di polizia, ma decrepito e slabbrato. Da noi arrivavano il jazz e il pop, la moda francese e il cinema americano. Certo, in Bulgaria era diverso, ma lo sfondo melanconico era comunque sempre lo stesso ».

Leggi l'intero articolo qui: 

http://trovacinema.repubblica.it/news/dettaglio/vi-porto-nella-polonia-degli-anni-60-comunista-ma-innamorata-del-jazz/445892

 
 
 
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