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IL JAZZISTA: INTRATTENITORE O ARTISTA ?

Post n°3764 pubblicato il 06 Novembre 2014 da pierrde

Interessante disgressione quella letta sul blog Brilliant Corners. Traduco qui la prima parte dello scritto rimandando gli interessati al link per la lettura completa:

Chiedi ai musicisti che improvvisano se preferiscono avere un pubblico seduto ad ascoltare intensamente o persone che ballano in piedi e scommetto che la maggioranza sceglierebbe la seconda ipotesi. Questo rende i musicisti nel primo caso "artisti" e "intrattenitori" nel secondo? No.

In ogni scenario, sono entrambi sia artisti che intrattenitori, ma l’attuale “dogma” che prevale nel jazz potrebbe farci pensare il contrario: per circa mezzo secolo, la maggior parte delle conversazioni sul jazz (tra cui l’abusata e ciclica discussione sulla "morte del jazz") sono state impregnate da un ancora travolgente tacita identificazione con l’ethos personale nel corso della comunicazione; vale a dire, l'artista è un intrattenitore. Il pensiero comune è che il passaggio dal divertimento all'arte nel jazz avvenne con i boppers. Beh, Dizzy Gillespie è riuscito a portare entrambi i ruoli splendidamente. E, sia Diz e Bird dicono di essersi trovati particolarmente a proprio agio suonando a Detroit, perché la gente ballava più lì che in qualsiasi altra città.

Link: 

http://brilliantcornersabostonjazzblog.blogspot.it/2014/10/jazz-musician-entertainer-or-artist.html#links

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Utente non iscritto alla Community di Libero
Rodolfo Marotta il 07/11/14 alle 13:06 via WEB
Va da sè che quando suoni e chi ti ascolta lo fa ballando la cosa è molto più gratificante. Ma c'è un aspetto importante: musicista e ballerino entrano in sintonia in modo che l'evoluzione coreutica (anche improvvisata) si intreccia strettamente a quella musicale. Non ci sarebbe il Swing senza il lindy hop. E' innegabile che quella danza e quella musica si sono sviluppate una in funzione dell'altra. Ballerini e orchestre, in allenamento, mettevano a punto soluzioni esecutive in funzione dei passi del ballo. E' innegabile che proprio il lindy hop abbia costretto i musicisti a passare dal 2/4 orleansiano al 4/4 swingante. Si potrerbbe scrivere un trattato infinito sull'interazione tra ballo e musica tra gli afroamericani. Quando arrivarono i boppers gli afroamericani scartarono in direzione rythm n blues lasciando le elucubrazioni mentali a pochi affezionati.
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
Gianni M. Gualberto il 07/11/14 alle 19:29 via WEB
Gli africano-americani comunque ballavano anche il be-bop, il rhythm'n'blues non fu una conseguenza dell'intellettualizzazione bop, anche perché era termine generico spesso usato per indicare talune forme di blues. Il jazz è sempre stato "scavalcato a sinistra" dalle tradizioni più popolari e con esse ha sempre convissuto in un reciproco scambio.
 
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