Creato da pierrde il 17/12/2005

Mondo Jazz

Il Jazz da Armstrong a Zorn. Notizie, recensioni, personaggi, immagini, suoni e video.

IL JAZZ SU RADIOTRE

 

martedì 9 ottobre 2018 alle 20.30

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JAZZ & WINE OF PEACE

Pipe Dream

violoncello, voce, Hank Roberts

pianoforte, Fender Rhodes, Giorgio Pacorig

trombone, Filippo Vignato

vibrafono, Pasquale Mirra

batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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I PODCAST DELLA RAI

Dall'immenso archivio di Radiotre è possibile scaricare i podcast di alcune trasmissioni particolarmente interessanti per gli appassionati di musica nero-americana. On line le puntate del Dottor Djembè di David Riondino e Stefano Bollani. Da poco è possibile anche scaricare le puntate di Battiti, la trasmissione notturna dedicata al jazz , alle musiche nere e a quelle colte. Il tutto cliccando  qui
 

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Messaggi di Settembre 2009

C'E' FERMENTO NELLE VIE DEL JAZZ

Post n°1328 pubblicato il 30 Settembre 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Interessante articolo quello di Claudio Sessa sul Corriere della Sera di ieri sui nuovi locali di tendenza a Milano e nella cintura metropolitana. Naturalmente l’articolo è orientato sul versante della musica afro-americana, e affianca a nomi noti delle autentiche novità costituite da spazi nuovi in locali della più varia estrazione, dalla birreria al piccolo club. A margine dell’articolo una lunga sequenza di nomi e di indirizzi dove orientare le proprie serate.

 

 A Milano ogni generazione di jazzofili ha avuto come punto di riferimento almeno un locale dove si coglieva il polso del momento, si ascoltavano i musicisti attivi in città, si accendevano dibattiti fra appassionati. Non il palcoscenico delle star, com’è oggi il Blue Note, e neppure le benemerite rassegne teatrali che si illuminano in diversi momenti dell'anno, ma la realtà «di base » del far musica quotidiano. C'è ancora, oggi, qualcosa del genere? Chi segue il jazz in città sa che questi non sono tempi generosi, nonostante la gran quantità di ottimi musicisti. Eppure dal centro all'hinterland è possibile tracciare una mappa di indirizzi da conoscere. Questo è il primo indicatore significativo: la scena milanese riproduce in qualche misura quella del jazz internazionale di oggi, policentrico ed eclettico, aperto a ogni suggestione stilistica ma spesso anche diviso fra «scuole» impermeabili fra loro.

 

Continua  a leggere qui

Immagine tratta dal sito dell'autore : http://www.shawnbeard.com/Entry%20Page.htm

 
 
 

CARTOLINA D'EPOCA CON GRANDI PROTAGONISTI

Post n°1327 pubblicato il 29 Settembre 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB


 Featuring:

Charlie Parker - Saxophone
Coleman Hawkins - Tenor saxophone

Hank Jones - Piano
Ray Brown - Double bass
Buddy Rich - Drums

Bill Harris - Trombone
Lester Young - Tenor saxophone

Harry Edison - Trumpet
Flip Phillips - Tenor saxophone

Ella Fitzgerald - Vocals, Scatting

The Lineup:

0:18 - Coleman Hawkins, 
Hank Jones, Ray Brown, and Buddy Rich.

2:53 - Charlie Parker, 
Hank Jones, Ray Brown, and Buddy Rich.

5:15 - Hank Jones, 
Ray Brown, and Buddy Rich.

7:12 - Bill Harris, Lester Young, 
Hank Jones, Ray Brown, and Buddy Rich.

10:43 - Flip Philips, Harry Edison, 
Ella Fitzgerald, Bill Harris, Lester Young, 
Hank Jones, Ray Brown, and Buddy Rich.

14:56 - The End

 
 
 

MILES DAVIS : 28 SETTEMBRE 1991

Post n°1326 pubblicato il 28 Settembre 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Diciotto anni fa si spegneva il musicista che più di tutti ho amato nel mio percorso di conoscenza ed avvicinamento alla musica afro-americana. Inutile spendere ulteriori parole: su Miles è stato scritto tutto e di tutto. Da poco è in libreria il volume Bitches Brew, Genesi del capolavoro, a cura di Enrico Merlin e Veniero Rizzardi (Il Saggiatore, 318 pagine 35 euro), ultimo tra gli studi sui grandi capolavori scritti dal trombettista. In rete invece ho scovato questo video, prima puntata di una trasmissione di Radiotre dedicata a Kind of Blue. Agli ascoltatori interessati segnalo la possibilità di ascoltare anche le altre puntate sempre grazie a You Tube. 

 
 
 

MICHELE DI TORO TRIO ALL'AUDITORIUM DI VITTORIO

Post n°1325 pubblicato il 27 Settembre 2009 da pierrde
 

Concerto di presentazione del nuovo album, From The Sky, e al di fuori della programmazione di Atelier Musicale quello che ieri pomeriggio ha visto il trio di Michele Di Toro esibirsi davanti ad un auditorium con, purtroppo, larghi vuoti. E dire che si trattava di un concerto gratuito e che il trio si presenta come una delle formazioni italiane più interessanti e originali. Il concerto si è imperniato ovviamente sul repertorio del nuovo disco, ripescando solo alcuni brani da precedenti album più un bellissimo standard, Soul Eyes. Non avevo mai ascoltato Di Toro in concerto, e per quanto gli album precedenti fossero interessanti e ben suonati, l'impatto in concerto è sempre determinante per inquadrare e comprendere al meglio un musicista. La prima impressione è di grande padronanza tecnica e di una accurata preparazione accademica, doti che accomunano anche il virtuoso contrabbassista russo Yuri Goloubev. In effetti la formula del trio ruota intorno alla formazione classica dei due, con continui scambi di ruolo, favoriti da un drumming elastico e leggero da parte di Marco Zanoli. Nota dolente il riverbero acustico che rende l'ascolto della musica problematico: nonostante Maurizio Franco nella presentazione del concerto abbia illustrato i lavori eseguiti per il miglioramento del suono, il risultato finale è, ne più ne meno, lo stesso di sempre. Tornando alla musica espressa dal trio, va rimarcato il notevole contributo compositivo, tutto improntato ad una sobria liricità di forte impatto emotivo. In questa caratteristica sta, a mio parere, il maggiore pregio ma anche il limite espressivo del gruppo. I temi, classicheggianti, con un riverbero jarrettiano  di fondo, sono di grande impatto e di sottile bellezza. I momenti di assolo particolarmente ispirati e perfettamente calibrati. La maestria strumentale di Goloubev è impressionante, l'espressività a 360 gradi di Di Toro è evidente: un appunto potrebbe venire dalla eccessiva omogeneità del repertorio, troppo simile e, per via della scelta espressionista, nella mancanza di un beat marcato. Nell'intervista ai musicisti tutti questi appunti vengono affrontati e spiegati proprio in nome dell'originalità delle scelte e del repertorio, nonchè delle caratteristiche dei musicisti stessi. Concerto godibile.   

 
 
 

BASQUIAT - JAZZ

Post n°1324 pubblicato il 25 Settembre 2009 da pierrde
 

« Non ascolto ciò che dicono i critici d'arte. Non conosco nessuno che ha bisogno di un critico per capire cos'è l'arte »
(Jean-Michel Basquiat)

 
 
 

ONE

Post n°1323 pubblicato il 24 Settembre 2009 da pierrde
 

One is a music animated short film created in 2007 by Michal Levy to the wonderful music of Jason Lindner. It was animated by studio FatCat.

The music from One, and other great tracks, is available on “Live at the Jazz Gallery” by The Jason Lindner Big Band

 

 
 
 

I BEATLES RIMASTERIZZATI

Post n°1322 pubblicato il 22 Settembre 2009 da pierrde

Sono serviti quattro anni di lavoro certosino, nel quale sono state utilizzate allo stesso tempo attrezzature da studio di registrazione d'epoca e le più avanzate tecnologie audio, per restituire alla musica dei Beatles il più alto livello possibile di fedeltà, senza tradire però l'autenticità e l'integrità delle registrazioni digitali analogiche.
Un'operazione realizzata dalla Apple e dalla Emi e sfociata nella pubblicazione su cd dell'intero catalogo originale dei Fab Four, rimasterizzato per la prima volta in digitale, la cui uscita in contemporanea mondiale è attesa dai milioni di fan della band per oggi. Su 16 cd troveranno spazio gli originali 12 album di Lennon, McCartney e compagnia, il disco Magical Mystery Tour e le collezioni Past Masters volume uno e due, per un totale di oltre 8 ore di musica.

Per i primi quattro lavori in studio dei Fab Four (Please Please Me, With The Beatles, A Hard Day's Night, Beatles For Sale) si tratta della prima volta che vengono pubblicati in stereo. Tutti i cd saranno proposti con l'artwork originale del vinile e le note di copertina, oltre a foto rare, a note storiche e tecniche sulle registrazioni e a conversazioni in studio tra i membri della band mai ascoltate prima d'ora.

Ma è soprattutto sulla qualità del suono che si è concentrato il progetto, al quale è stato dedicato in maniera esclusiva per quattro anni un team di tecnici negli storici Abbey Road Studios di Londra, proprio dove gran parte dei capolavori dei Beatles videro la luce per la prima volta. Sempre tra due giorni, inoltre, saranno messi sul mercato due nuovi box dei Beatles: il primo conterrà la collezione completa dei cd e sarà accompagnato da un dvd con tutti i documentari incentrati sulla band. Il secondo box, 'The Beatles in Mono', è stato invece creato appositamente per i collezionisti, e raduna tutte le registrazioni che furono mixate per la pubblicazione in mono.

Fonte : Ansa del 9 settembre

Il progetto "Happy Birthday Sgt. Pepper" nasce in occasione del quarantennale (1967/2007) dalla pubblicazione dell'album cult dei Beatles, Sgt. Pepper's Lonely Hearts Club Band, considerato da molti una pietra miliare nella storia del pop e in generale della musica moderna, uno dei primi, se non il primo, "concept album", con un filo conduttore che rende questo lavoro logico e unitario. Da dieci anni Doctor 3 propone brani "non ortodossi" rispetto al repertorio jazzistico, ma questa è la prima volta che un gruppo jazz affronta integralmente un album dei Beatles. Il risultato di questa interpretazione è stato pubblicato in un cd uscito per la collana "Jazz Italiano Live", in allegato all'Espresso, nel mese di marzo 2007. La formula adottata - fin dal 1997, anno di inizio del sodalizio - dai Doctor 3 è oramai ben nota ai loro ascoltatori: i tre musicisti prendono standard jazz, canzoni pop italiane e straniere e le uniscono assieme con improvvisazioni fino ad ottenere dei brani coerenti ed autonomi. Un ottimo concerto davvero, dove il suonare - e a che livello! - si confonde con il giocare (non per niente in inglese il verbo "to play" significa la stessa cosa) con un costante e propulsivo swing e con un continuo richiamo ad ispirazioni e suggestioni, senza mai perdere di vista il puro scopo di fare musica.

Montage of some of Hollywood's superstars and most beautiful actresses such as Audrey Hepburn, Katherine Hepburn, Ann Margret, Leslie Caron, Doris Day, Marilyn Monroe, Grace Kelly, Ingrid Bergman and Lauren Bacall. Song Info: AND I LOVE HER was written by: Paul McCartney (65%), John Lennon (35%) (credited as Lennon-McCartney) Recorded: February 25-27, 1964 (Studio 2, Abbey Road Studios, London, England) Mixed: March 3, 1964; June 22, 1964 Length: 2:28 Takes: 21 Musicians: John Lennon: acoustic rhythm guitar (Gibson J160E) Paul McCartney: lead vocals (double-tracked), bass guitar (1961 Hofner 500/1) George Harrison: lead acoustic guitar (1950 Jose Ramirez classical), claves Ringo Starr: bongos

 
 
 

Disney - Benny Goodman - After you've gone - from Make Mine Music (musica maestro) - 1946

Post n°1321 pubblicato il 19 Settembre 2009 da pierrde
 

Short from the Walt Disney Animated Classic "Make Mine Music", 1946
Music by Benny Goodman Quartet.

 
 
 

I 5 ALBUM PIU' SIGNIFICATIVI DEGLI ULTIMI 10 ANNI

Post n°1320 pubblicato il 17 Settembre 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

 

Da pochi giorni ho segnalato il blog americano A Blog Supreme, e di nuovo ne riparlo per un motivo simpatico e giocoso (per cui ho scelto una immagine danzereccia)  anche se assolutamente senza pretese di originalità. Si tatta del solito gioco della lista: questa volta si tratta di elencare i vostri 5 album jazz più significativi scelti negli ultimi 10 anni. Da parte mia un simile elenco richiede molta meditazione e quindi, anche se l'intento è puramente pretestuoso, mi riservo un pò di tempo per pensarci. Altri bloggers e appassionati però sono partiti alla carica. Riporto solo poche liste, rimandando alla lettura del blog, e invitando gli appassionati a partecipare al gioco.

 

David Charles (ShubhaPrabhaat) wrote:

Vijay Iyer – Panoptic Modes (2000)
Rudresh Mahanthappa – Mother Tongue (2004)
Marcus Strickland – Open Reel Deck (2007)
Vassilis Tsabropoulos – Achirana (2000)
Matt Wilson – Humidity (2003)

Mike Cameron (Rollins57) wrote:

Dave Binney... Welcome to Life
Dave Douglas...The Infinite
Maria Schneider...Concert in the Garden
Chick Corea...Past, Present, and Futures
Joe Lovano/Gunther Schuller... Rush Hour

Gregory Weaver (Muuurgh) wrote:

Chris Potter Underground - Fellow the Red Line (Live at the Village Vanguard)
Kurt Rosenwinkel - The Next Step
Brad Mehldau - Day is Done
Brian Blade Fellowship - Season of Changes
Maria Schneider - Sky Blue

Leggi e partecipa qui: http://www.npr.org/blogs/ablogsupreme/2009/09/jazz_now_introduction.html

 
 
 

CIAO NUNZIO

Post n°1319 pubblicato il 16 Settembre 2009 da pierrde

Altre volte ho raccontato come il mio avvicinamento alla musica afro-americana sia dovuto anche al bellissimo impatto che da studente ebbi  grazie ad un concerto di Nunzio Rotondo. Nell'arco di due settimane la Biblioteca organizzò due concerti jazz dedicati agli studenti delle superiori (altri tempi....): il primo vedeva all'opera il trio di Romano Mussolini. Non avendo le coordinate adatte, e ascoltando solamente il rock genuino di quei tempi (primi anni 70') ne uscii piuttosto annoiato e deluso. Ovviamente era solo un problema mio di scarsa conoscenza delle dinamiche e dei timbri di un piano jazz tradizionale. Ben diversi gli stimoli ricevuti dal concerto successivo, il quintetto di Rotondo, che allora proponeva un jazz modale molto vicino allo stile e allo spirito di Miles Davis. Ne fui immediatamente conquistato e affascinato, e pur non avendo parametri di riferimento ne adeguate informazioni, feci tesoro delle parole di Nunzio che parlando dal palco alla platea di giovani studenti consigliò l'acquisto di un disco appena pubblicato dal titolo piuttosto complicato.  Si trattava di Bitches Brew di Miles Davis, che a fatica riuscii a procurami e che, a sua volta, mi procurò grandi difficoltà: non riuscivo ad entrarci, mi pareva cosi ostico e diverso da quella brillante e gioiosa musica suonata dal gruppo di Rotondo. Solo molto tempo dopo, riascoltando l'album di Davis d'improvviso mi parve bellissimo e le parole usate da Rotondo nel presentarlo ("una svolta, una nuova concezione") , quanto mai appropriate. Ciao Nunzio 

La scomparsa di Nunzio Rotondo

http://nunziorotondo.splinder.com/

 
 
 

TZADIKOLOGY

Post n°1318 pubblicato il 15 Settembre 2009 da pierrde
 
Tag: DAL WEB

Il nome è quello di un blog francese, l'argomento è evidente, tutti gli album editi e tutti i musicisti che incidono per l'etichetta Tzadik di proprietà del sassofonsta John Zorn. Rispetto ai blog più giornalistici quello di PK, la sigla dell'autore, si diversifica per due importanti caratteristiche: ogni post si occupa di un album dell'etichetta con una  recensione sintetica ma esaustiva, e, a seguire, c'è il link per scaricare tramite Rapidshare o altri motori simili  il compact in oggetto.

Come più volte ho scritto in passato, non conosco i limiti legali dell'operazione, ma ad ogni modo, il blog è attivo dall'aprile di quest'anno e ha proposto oramai quasi duecento album in downloading. Più di un motivo per dargli un'occhiata....

  http://tzadikology.blogspot.com/2009_09_01_archive.html

 
 
 

HERBIE HANCOCK ALLA RICERCA DELL'UNICO LINGUAGGIO

Post n°1317 pubblicato il 14 Settembre 2009 da pierrde
 

Si intitola "Imagine project" il nuovo album di prossima pubblicazione di Herbie Hancock. Per realizzare il disco, il pianista afroamericano, ha girato il mondo per incontrare i musicisti che hanno collaborato con lui alla realizzazione del disco: è stato in Mali per Oumou Sangare, in Inghilterra per Jeff Beck, in India per Ravi Shankar e a San Francisco per Dave Matthews. "Non volevo fare un disco di world music", ha dichiarato Hancock, "volevo realizzare delle composizioni originali con artisti differenti, in modo che ognuno potesse mescolare assieme a me linguaggi e stili musicali diversi, in modo che ogni canzone potesse rappresentare l'idea che la musica supera ogni confine". (Fonte: La Repubblica/ www.Rockol.it )

Fino all'ascolto dell'album non si può commentare con cognizione di causa, personalmente però davanti a siffatte dichiarazioni di universalità rimango diffidente e perplesso. L'album precedente dedicato a Joni Mitchell era di buon gusto e di buona fattura , anche se in fondo ha raccolto molto di più rispetto al valore reale. Hancock poi non è nuovo ad operazioni decisamente più commerciali: l'età dovrebbe preservarlo da esperienze di fusion senza capo ne coda, nel mio ricordo però rimangono i temibili album rock del perodo Headhunters, per non parlare della bislacca disco music di Future Shock . Allora il buon Herbie si è rimpinguato adeguatamente il saldo del conto in banca, ma ha perso importanti anni creativi. Non vorrei che adesso avesse bisogno di arrotondare la pensione....

 
 
 

IL NUOVO MUSICA JAZZ

Post n°1316 pubblicato il 12 Settembre 2009 da pierrde

E' in edicola il numero speciale di Musica Jazz dedicato al 1959, l'anno che cambiò il jazz, come un pò enfaticamente compare in copertina. La vera novità è però che si tratta del primo numero della rivista dopo il passaggio da Hachette-Rusconi alla 22 Publishing. Ottantadue pagine dedicate principalmente a cinque musicisti, Coleman, Davis, Brubeck, Mingus e Coltrane, e ad altrettanti album usciti per l'appunto nel fatidico 1959 (Time Out, The shape of jazz to come, Kind of blue, Ah um e Giant steps) formano un corposo trattato ad opera degli abituali collaboratori (Maletto, Bianchi, Piacentino, Iammarino, Soutif, Priestley, Gianolio, Conti, Scoppio e Scaccia). Naturalmente la rivista è accompagnata da un compact con tredici brani tratti dagli album analizzati . Che dire, da un punto di vista dei contenuti niente di nuovo: ottimi reportage su musicisti e al bum che però per un appassionato hanno ben pochi segreti da svelare. Forse il numero speciale è più rivolto a chi si avvicina o vuole approfondire questa meravigliosa musica. Una evidente novità, l'unica, è però ben visibile: finalmente la rivista ha una grafica degna di tal nome. Niente di particolarmente nuovo nemmeno qui, ma almeno il magazine è leggibile, gradevole e ben organizzato. Troppo presto per dare un giudizio completo, meglio aspettare i numeri successivi che dovrebbero meglio svelare la diversa impostazione, sia grafica sia, speriamo, di nuovi contenuti in cui mi auspico che la rete abbia un ruolo consono ai tempi.

 
 
 

BUONUMORE

Post n°1315 pubblicato il 11 Settembre 2009 da pierrde

Sono ancora immerso nel clima leggero della vacanza e di un mare limpidissimo e pulito, e allora  ripropongo una celebre storiella sui jazzisti, sperando che non tutti la conoscano.

Chick Corea muore, va in Paradiso e incontra San Pietro; Chick Corea gli fa: “So che non si dovrebbe, ma avrei bisogno di chiedere una cortesia. Io sono molto contento di venire qui in Paradiso e vorrei allietarvi con la mia musica. Però avrei bisogno di chiedervi di darmi una nuvola che sia lontanissima da quelle di Keith Jarrett. Sa, tra noi, c’è stato qualche dissidio, ecc.”
San Pietro: “Va bene, l’accontento subito”.
Chick Corea va alla sua nuvoletta e, soddisfatto della condizione posta, inizia a esercitarsi al suo piano e suona per ore e ore… Dopodiché, si ferma per riposarsi un po’ e inizia a sentire una melodia… Il concerto di Colonia… Allora chiama San Pietro furibondo. “Ma come, avevo detto che mi avreste dato il posto più lontano da Keith Jarrett e ora sento che sta suonando qui vicino…”
San Pietro: “Ah.. Ma questo è Dio che si sta esercitando…”

Raccontata da Stefano Bollani a Cervelli d'Italia, Radiotre.

 
 
 

NOVITA' D'AUTUNNO

Post n°1314 pubblicato il 10 Settembre 2009 da pierrde

   Sono ancora tra la Provenza e la Liguria, ma il rientro è prossimo, e le novità discografiche incombono, tanto da utilizzare il pc dell'hotel per farne un post. Il 7 settembre è uscito “The Monterey Quartet : Live at the 2007 Jazz Festival“ (MJF Records/Universal) che riunisce Chris Potter, Gonzalo Rubalcaba, Dave Holland et Eric Harland. - “Choices“ il primo disco di Terence Blanchard su  label Concord,è uscito lo stesso giorno.

“Sylvain Luc Standards“ (Dreyfus Jazz), doppio CD in solo del chitarrista (che suona più strumenti in re-recording), sarà in vendita il 14. - “Dresden“, doppio CD ECM di Jan Garbarek Group, una registrazione live con Rainer Brüninghaus alle tastiere, Yuri Daniel al basso elettrico e Manu Katché alla batteria, esce ugualmente il 14.

-ECM annuncia l'uscita il 21 settembre di “Stone in the Water“, opera in trio del pianista Stefano Bollani con Jesper Bodilsen al contrabbasso e Morten Lund ala batteria,  musicisti danesi con i quali il nostro suona da sei anni.

-Il nouvo album del duo Gary Peacock/Marc Copland, “Insight“ esce il 24 settembre su Pirouet/Abeille Musique. - Lo stesso giorno su ACT esce “Historicity“, primo disco interamente in trio del pianista Vijay Iyer con Marcus Gilmore e Stephan Crump, suoi  musicisti abituali. -“Solo Session, Vol 1“, primo album solo del chitarrista brasiliano Nelson Veras su Bee Jazz   il 24. 

-  “Open Gate“ è il nuovo disco di Emmanuel Bex in trio con Francesco Bearzatti e Simon Goubert su Plus Loin Music, e “Paris Concert“, disco solo di Richard Galliano per Camjazz registrato in marzo al teatro du Châtelet di Parigi sempre  per il 24 settembre.

-"Wait Till you See Her", nuovo disco del chitarrista John Abercrombie su ECM con Mark Feldman al violino, Thomas Morgan al contrabbasso e Joey Baron alla batteria, deve uscire il 5 ottobre. Lo stesso giorno previsto per "Testament" di Keith Jarrett, tre CD ECM che racchiudono i concerti in piano solo di Londra e parigi dello scorso inverno .

-Dreyfus Jazz mette in vendita il 19 “A Quiet Time“, nuovo lavoro in quartetto del pianista Ahmad Jamal.

Chiudo con una anticipazione in casa CamJazz: alla fine di ottobre è prevista l'uscita di Wandering, piano solo di Enrico Pieranunzi.

 
 
 
 

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