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Mondo Jazz

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batteria, Zeno De Rossi

Registrato il 26 ottobre 2017 a Villa Attems, Lucinico (GO)



 

 

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Messaggi del 13/06/2012

JOHN SURMAN - SALTASH BELLS (2012) E.C.M

Post n°2286 pubblicato il 13 Giugno 2012 da pierrde
 

John Surman soprano, tenor and baritone saxophones, alto, bass and contrabass clarinets, harmonica, synthesizer

Whistman's Wood Glass Flower On Staddon Heights Triadichorum Winter Elegy Ælfwin Saltash Bells Dark Reflections The Crooked Inn Sailing Westwards

Recorded June 2009 and March 2011

Gli album in solo sono una caratteristica di Surman fin dal primo, quel Westering Home (Island) del 1972, l'unico uscito per una etichetta diversa rispetto alla tedesca E.C.M che iniziando da Upon Reflection (1979) ha poi ospitato altri quattro dischi, Witholding Pattern nel 1984, Private City nel 1987, The Road To St. Ives nel 1990 per finire con A Biography of The Rev. Absalom Dawe, uscito nel 1994 e ultima prova in solitudine di Surman.

Sono trascorsi pertanto 18 anni dall'ultimo album in solo e questo Saltash Bells rimarca all'ascolto sia il tempo trascorso sia un approccio piuttosto differente rispetto ai suoi predecessori.

Naturalmente gli strumenti usati ed il canovaccio rimangono gli stessi: brani in cui il baritono traccia un tema (Glass Flower) e poi lentamento lo sviluppa con l'aiuto di sovraincisioni o del fidato soprano (Triadichorum) . Altri, i più elegiaci, in cui un discreto e minimale tappeto elettronico fatto di note ripetute fa da sfondo a struggenti melodie raddoppiate con il baritono e innervate da sapide improvvisazioni con il soprano (Whistman's Wood, On Staddon  Heights, Saltash Bells).

Il tempo ha levigato quelle inevitabili asprezze generate da un approccio più sperimentale e in sintonia con gli ultimi decenni del secolo scorso. Oggi ogni tema è ben delienato, e le parti di pura improvvisazione sono ben delimitate entro un tracciato prestabilito e difficilmente riconducibile ad una prospettiva tipicamente jazzistica. In questo album, ispirato dai luoghi della gioventu' e che avrebbe dovuto essere la colonna sonora di un film-documentario del regista norvegese Odd Geir Saether, si affaccia in maniera più prepotente rispetto al passato l'influenza della musica popolare accompagnata da una costante ricerca della melodia. 

Probabilmente il picco creativo Surman l'ha oltrepassato da diverso tempo, ma rimane musicista tra i più ispirati ed originali e questo album lo conferma.

V A L U T A Z I O N E :   *  *  *  *

 
 
 

ROCCELLA ASPETTA I FONDI DAL 2009......

Post n°2285 pubblicato il 13 Giugno 2012 da pierrde

E' passato un anno ed il problema non è cambiato di un millimetro. Un anno fa postai un articolo dello stesso tenore con il titolo Una Storia Italiana. Non è successo nulla, a dimostrazione che siamo una repubblica delle banane da molto tempo e senza speranza alcuna di riscatto.

La burocrazia rallenta uno degli eventi calabresi più conosciuti nel mondo: a 60 giorni dall'inizio, vanno ancora definiti i cachet degli artisti e le date del tabellone. Ogni anno si investono 300 mila euro, ma i finanziamenti regionali sono fermi. E gli organizzatori sono rassegnati.  

La burocrazia è un freno a mano tirato che rallenta la corsa del "Roccella Jazz Festival". A meno di 60 giorni dall'inizio di uno dei più importanti eventi culturali calabresi, la macchina organizzativa capitanata dall'Associazione Culturale Jonica è impantanata tra permessi e richieste di finanziamento. Sono ancora da definire i cachet degli artisti e le date da degli eventi.

E questo perché ogni si investono 300 mila euro su uno degli eventi più importanti del tabellone calabrese - citato, solo per il suo fascino e senza bisogno di investimenti pubblicitari, anche dal Wall Street Journal -, ma ancora ci sono da incassare i soldi dei finanziamenti del 2009, senza contare quelli del 2010 e del 2011. Tutto bloccato, nonostante l'assessore regionale alla Cultura, Mario Caligiuri si sia sempre dichiarato entusiasta dell'evento. Il Roccella Jazz è in difficoltà, lo dicono a mezze parole gli organizzatori, si percepisce dal tono malinconico, e rassegnato, di chi sgomita da decenni per offrire uno spaccato diverso della Locride al mondo intero.

Fonte: Pasquale Violi, IlQuotidianoCalabria.it

Link: 

http://www.roccellajazz.net/

 
 
 
 

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